La recente audizione di Fiammetta Borsellino davanti alla Commissione Antimafia segna un altro capitolo nella lunga e dolorosa ricerca della verità sulla morte del padre, il magistrato Paolo Borsellino. Durante l'incontro, Fiammetta ha espresso la sua profonda amarezza riguardo ai continui depistaggi che hanno caratterizzato le indagini sulla strage di via D'Amelio e alla mancata giustizia per suo padre.
Il Fallimento di un Sistema
"Parlare di depistaggi è un fallimento per il Paese", ha dichiarato Fiammetta Borsellino, evidenziando come la manipolazione delle prove e le omissioni abbiano compromesso il raggiungimento della verità. Le sue dichiarazioni mettono in luce l'incapacità delle istituzioni di garantire verità e giustizia, lasciando un senso di sfiducia tra i cittadini.
Interventi Futuri: Ascoltare le Testimonianze
Il presidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava, ha annunciato che verranno ascoltati altri protagonisti chiave, tra cui Ilda Boccassini, Vincenzo Scotti e Nino Di Matteo. Queste audizioni sono viste come essenziali per ottenere ulteriori informazioni che potrebbero portare a nuove prospettive nelle indagini.
L'Appello di Fiammetta: Non Chiedetemi i Nomi
Non meno incisiva è stata la dichiarazione di Fiammetta di non fare nomi delle persone coinvolte nei depistaggi. "Sapete bene chi è stato", ha affermato, suggerendo che la responsabilità è già nota a chi di dovere, e sottointendendo una mancanza di volontà politica nel perseguire i colpevoli.
I Troppi Depistaggi
Le parole di Fiammetta mettono ancora una volta in evidenza i molti depistaggi che hanno alterato l'indagine sin dall'inizio. Queste manovre hanno portato a una situazione in cui la vera trama di eventi è difficile da ricostruire, ostacolando il processo di giustizia.