Greenpeace Report Mobilità: Milano, Torino, Roma e, ultima, Palermo

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traffico, incidente, PALERMO 24.03.2017 - CHILOMETRI DI TRAFFICO PER UN INCIDENTE A CATENA IN VIALE REGIONE SICILIANA. © MICHELE NACCARI/ STUDIO CAMERA


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Quattro città italiane, Milano, Torino,  Roma e Palermo, analizzate e confrontate in termini di mobilità  sostenibile. Sul podio c’è Milano che stacca nettamente le altre tre:  Torino è seconda, Roma terza e Palermo ultima. È il risultato del  rapporto ‘Living. Moving. Breathing. Ranking of 4 major Italian cities on Sustainable Urban Mobility’, realizzato dal Wuppertal Institute per conto di Greenpeace e diffuso oggi dall’organizzazione ambientalista.

Il rapporto è un approfondimento di uno studio già diffuso lo scorso  maggio, nel quale si mettevano a confronto 13 città europee in materia di sostenibilità dei trasporti. Utilizzando la stessa metodologia, gli studiosi del Wuppertal hanno quindi comparato le 4 città italiane; i  dati raccolti e utilizzati sono relativi al 2016 e provenienti da  fonti pubbliche ufficiali o direttamente dalle amministrazioni  cittadine.

Milano, Torino, Roma e Palermo sono state analizzate attraverso 21  diversi indicatori, sintetizzati in 5 parametri: sicurezza stradale,  qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici,  mobilità attiva.   Secondo lo studio, la città dove la mobilità è più  sostenibile è Milano, che in termini di punteggio stacca nettamente le altre tre. Tra queste ultime (Torino seconda, Roma terza e Palermo  ultima) le differenze di punteggio complessivo non sono marcate; i  punteggi specifici ottenuti sui diversi parametri, però, rendono un  quadro più chiaro delle profonde differenze tra i vari contesti  urbani.

“Questo studio evidenzia come la mobilità sostenibile sia un progetto  concretissimo anche nel nostro Paese dove, tra molte difficoltà, si  fanno strada innovazioni importanti e vengono approvati i primi piani  per superare, nei contesti urbani, la mobilità privata fossile”,  dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di  Greenpeace.        “Milano è una città che, lungi ancora dalla perfezione, sta  trasformando profondamente la propria urbanistica e la propria  logistica per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e la mobilità. Altre città, come Roma e Palermo, partono da condizioni  nettamente arretrate e hanno bisogno di migliore progettazione,  maggiore coraggio da parte dei loro amministratori, nonché capacità di investire al meglio i fondi di cui dispongono, spesso insufficienti”,  conclude Boraschi.

Il risultato di Milano è determinato da buone  performance in materia di trasporto pubblico e mobility management; si tratta degli stessi indicatori, specularmente, che hanno maggiormente  determinato il risultato negativo di Palermo. In generale le città  italiane mostrano tassi di mobilità attiva, uso della bicicletta e  spostamenti pedonali, molto più bassi di quelli di altre città europee e un livello di sicurezza stradale molto lontano dagli standard di  altri centri urbani del Continente.

Torino è risultata la città con le strade più insicure, ovvero con il  più alto numero di morti tra pedoni e ciclisti in rapporto alla  popolazione, ed anche la città con l’aria più inquinata. Ma la  situazione dell’inquinamento atmosferico è grave in ognuna delle città oggetto della ricerca: tutte e quattro superano, ad esempio, i livelli di concentrazione massimi previsti dalle normative per il biossido di  azoto.

La Capitale mostra inoltre indirizzi molto deboli di mobility  management, che disincentivano poco o affatto l’uso del mezzo privato. Ciò determina anche una mobilità fortemente congestionata, con un  incremento di circa il 40% dei tempi di spostamento, causato dall’alto numero di automobili presenti sulle strade. A Palermo i livelli di  congestionamento del traffico sono perfino leggermente superiori.

a disponibilità di servizi di bike e car sharing è  buona a Milano, modesta a Roma (specie in rapporto alla superficie  della città) e nel capoluogo siciliano. La qualità del trasporto  pubblico è forse l’indicatore sul quale si registrano le distanze  maggiori tra i quattro sistemi urbani: da Milano, che ha un Tpl  ‘europeo’, al bassissimo livello di utilizzo dei mezzi pubblici da  parte dei palermitani. Questi ultimi utilizzano un mezzo privato per  il 75% degli spostamenti in città; i milanesi vi ricorrono invece solo nel 43% dei casi.

“Quello che lo studio del Wuppertal Institute segnala, e che ancora  per lo più manca alle città italiane, è una concezione integrata, e  dunque una progettazione integrata, della mobilità”, continua  Boraschi. “Per abbandonare i mezzi privati i cittadini hanno bisogno  di avere percorsi pedonali e ciclabili connessi con sistemi di  mobilità condivisa e con il trasporto pubblico. Dall’integrazione di  tutte queste opzioni di viaggio deve nascere una rete di mobilità  sostenibile. Agire per potenziare un singolo aspetto, sia ad esempio  il Tpl o la ciclabilità, senza saldarlo fortemente a ogni altra forma  di mobilità sostenibile, porta a risultati molto parziali”, conclude.

Per Greenpeace, la mobilità sostenibile ha un obiettivo chiaro:  “Quello di superare quanto prima la mobilità privata a motore, un  sistema fossile che danneggia il clima e peggiora drasticamente la  vita nelle nostre città. Per questo l’organizzazione ambientalista  sostiene gli indirizzi di Milano e Roma, in materia di limitazione  della circolazione dei diesel, e chiede anche a Torino e Palermo di  approntare presto piani di riduzione della mobilità privata,  cominciando dai veicoli più inquinanti”.        (Rof/AdnKronos)

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