Mafia, blitz a Palermo, cosi i boss parlavano del nuovo “Papà”

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“Nuovo Papa& nuovo Papa a chi mettono?  &.. Non hanno nessuno, forse non lo hai capito. L’unico Papa che  poteva essere con loro sai chi era? Sergio”. Non sapendo di essere  intercettati i boss discutevano dei nuovi assetti all’interno della  famiglia mafiosa di Monreale. Il ‘Sergio’ a cui si fa riferimento  nell’intercettazione è Sergio Damiani, panettiere, trai sei arresti  dell’operazione antimafia ‘Nuovo Papa’, eseguita oggi dai carabinieri  del Nucleo investigativo del Gruppo di Monreale. L’uomo, attualmente  detenuto per una condanna definitiva a 11 anni di reclusione per  associazione mafiosa dopo l’arresto nell’ambito dell’operazione ‘Nuovo Mandamento’, era già stato individuato come reggente della famiglia  mafiosa di Monreale. Alla sua scarcerazione i boss guardavano con  ansia.

“Il subentro di Damiani nella reggenza della famiglia – spiegano gli  investigatori – sarebbe stato particolarmente gradito a Ignazio Bruno, deputato a sostituire Gregorio Agrigento alla reggenza del mandamento  della Valle dello Jato anche per il rapporto di lunga e duratura  amicizia che lo aveva legato all’esponente della famiglia monrealese”. Dalle indagini è emerso anche il ruolo di tutto rilievo assunto da  Antonino Sciortino, che per “la sua caratura criminale (già comprovata da una pregressa detenzione nel febbraio del 2002 per fatti di  criminalità organizzata di stampo mafioso)”, è stato materialmente  ‘affiliato’ alla famiglia di Monreale con l’avallo dei vertici del  mandamento dicondanna, manifestato con una formale  autorizzazione da parte di Girolamo Spina. (Loc/AdnKronos)

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