Soros, ‘fino a quando incitare contro stranieri farà vincere elezioni

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‘Ho sempre sostenuto che la distribuzione  di rifugiati in Europa deve avvenire in modo del tutto volontario.  Discende da questo principio che il problema del Regolamento di  Dublino 3 non può essere affrontato con la redistribuzione forzosa, ma solo con il fatto che l’ Europa compensi l’ Italia finanziariamente  per i migranti che approdano da voi”. A sostenerlo è il finanziere e  filantropo George Soros in un suo intervento pubblicato da Corriere  della Sera. ‘

‘La Ue -spiega- non ha una politica migratoria comune.  Ogni Stato ha la propria, spesso in conflitto con quelle degli altri.  Ma la Ue ha le stesse regole, soprattutto il cosiddetto Regolamento di Dublino 3, che si applica a tutti i Paesi e sancisce che la  responsabilità per i migranti sia del primo Paese nel quale approdano. Ciò ha sull’ Italia un impatto fuori proporzioni a causa di un’ altra  norma, secondo la quale le navi che salvino i migranti in mare debbano portarli nel porto sicuro più vicino”.

Il finanziere ricorda che ”storicamente l’ Italia è stata molto  aperta non solo ai rifugiati politici, ma anche agli immigrati  economici. Ciò è cambiato solo quando la Francia e l’ Austria hanno  sigillato i confini e Salvini si è costruito la vittoria incitando il  pubblico contro gli stranieri. In realtà, i migranti impongono un  onere finanziario solo finché non sono integrati. A lungo andare  contribuiscono al Paese per molto più del costo iniziale di  integrarli”.

Per questo motivo Soros si chiede ‘‘fino a quando  incitare la gente contro gli stranieri resterà un modo di vincere le  elezioni. Alla fine gli elettori capiranno che politici senza scrupoli la vogliono ingannare. Per esempio il premier ungherese Viktor Orbán,  l’ amico di Salvini, danneggia direttamente gli interessi italiani  rifiutandosi di accettare rifugiati. Riformare il Regolamento di  Dublino sarà lungo e faticoso. Per influenzare costruttivamente le  prossime elezioni italiane la Ue deve prendere un impegno fermo nel  vertice di giugno a compensare l’ Italia anche prima”.

”Ciò richiede che il presidente Macron e la cancelliera Merkel  convincano i dissenzienti ad adeguarsi. La Ue è di fronte a un gran  numero di problemi, ma l’ Italia è diventato il più pressante perché  minaccia i valori alla base della Ue. La disintegrazione dell’ Europa  non è più solo una figura retorica; è la dura realtà. In conclusione,  l’ Unione Europea è di fronte a un gran numero di minacce esterne e  interne e ha poche possibilità di evitare la disintegrazione a meno  che l’ alleanza franco-tedesca tenga. Francia e Germania hanno molte  questioni da risolvere, di cui la più importante è il futuro dell’  area euro. La moneta unica ha molti problemi aperti e non bisogna  permettere che questi distruggano l’ Ue. Per risolverli, è importante  riconoscerli. Coloro che danno addosso alla Ue non si rendono neanche  conto di quanto perderebbero, se riuscissero nel loro intento”.                (Sef/AdnKronos)

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