“Spero che agli italiani sia data la parola il prima possibile… Dobbiamo discutere la messa in stato d’accusa del Presidente Mattarella” e “parlamentarizzare questa crisi istituzionale… dobbiamo portare l’articolo 90 nella discussione parlamentare e poi andare a elezioni il prima possibile”. Così Luigi Di Maio, leader del M5S, in collegamento telefonico con ‘Che tempo che fa’ su Rai Uno.
Per Gian Marco Centinaio presidente della Lega al Senato si tratta di un attacco alla democrazia.”Era tutto pronto. Il governo del cambiamento era ai blocchi di partenza per servire il Paese nel nome unico dell’interesse dei cittadini. Mattarella ha deciso di mandare tutto a monte con un vero e proprio attacco alla democrazia. Siamo sconvolti e arrabbiati ma la gente è con noi. Sappiamo di aver fatto tutto il possibile e di essere dalla parte della giustizia e della democrazia”-
Alessandro Di Battista, dal palco di Fiumicino, conferma l’indiscrezione sulla volontà dei 5 Stelle di chiedere l’impeachment per Il presidente Mattarella. Di Battista sottolinea di “essere sempre vicino a Luigi” Di Maio.”Fino a prova contraria questa è una repubblica parlamentare, prima di tornare al voto tocca mettere in stato d’accusa il presidente per attentato alla costituzione. E badate bene, non lo facciamo a cuor leggero” perché abbiamo “sempre tutelato le istituzioni”. Il fatto che Mattarella abbia convocato Cottarelli al Quirinale “dimostra che aveva tutto un piano già pronto”. “Quando a Mattarella le forze politiche portavano vergognose leggi elettorali, all’epoca” il Presidente “non lo diceva ‘io non sono un notaio'”.
Di ben altra opinione il segretario reggente del Pd Maurizio Martina in collegamento telefonico con ‘Che tempo che fa’ su Rai Uno.”Siamo di fronte a un passaggio drammatico. Consiglierei a Di Maio e a Salvini di misurare le parole. Mi riferisco agli attacchi inauditi rivolti a Mattarella e alle istituzioni di questo Paese. Il Presidente della Repubblica è stato garante degli italiani e a lui va il nostro sostegno”.
“Non so se a Mattarella siano arrivate telefonate da qualche Paese estero… ci danno degli scrocconi, mendicanti e le istituzioni zitte, mute. Il Pd ha permesso a questi paesi esteri di comportarsi in questo modo”.
“Trovo che siamo di fronte a un passaggio drammatico, ho sentito delle parole incredibili, continua Martina, “Consiglierei a Di Maio e a Salvini di misurare le loro parole. Gli attacchi al presidente della Repubblica sono inauditi, Mattarella ha garantito i diritti degli italiani. Salvini ha preso il 17% alle elezioni, non può fare il padrone dell’Italia. Io mi auguro che Salvini e Di Maio riflettano sui toni e sui contenuti della loro reazione. Il Pd è al servizio dell’Italia e dobbiamo sostenere gli sforzi che il presidente
farà nelle prossime ore”.
Renato Brunetta molto critico verso i detrattori di Mattarella. “Irresponsabile chi parla di impeachment nei confronti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In questo momento particolarmente delicato, nel mezzo di una lunga crisi politica e istituzionale, occorre tutti stare vicino al Quirinale e attenersi alle sue determinazioni”.
“In questi 85 giorni dal voto di irresponsabilità ne abbiamo viste
anche troppe. Adesso basta, adesso la parola al Presidente della
Repubblica”, aggiunge l’azzurro.
La condotta del presidente della repubblica Sergio Mattarella è “ineccepibile” e ”costituzionalmente corretta”. E’ quanto afferma all’Adnkronos l’ex ministro della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick che valuta le ipotesi di impeachment improponibili. Il comportamento di Matatrella, spiega, “è espressione di un doveroso atteggiamento politico-costituzionale ben diverso dalle valutazioni politiche che possono motivare le scelte dei partiti”. E’ quanto afferma all’Adnkronos l’ex presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick che valuta le ipotesi di impeachment improponibili.
Il presidente -spiega- ha esercitato attraverso il suo potere la valutazione che la Costituzione gli affida nella nomina del primo ministro e dei ministri. Lo ha fatto spiegando le ragioni per cui non ha nominato un ministro tenendo del valore Costituzionale che gli articoli 111 e 117 della costituzione attribuiscono alla nostra adesione al sistema economico e giuridico europeo: un sistema che può essere modificato secondo le procedure previste dai trattati e non in modo unilaterale. Non riesco a comprendere come l’adempimento di questo diritto-dovere costituzionale possa configurare una ipotesi di attentato alla Costituzione come qualcuno pare aver detto nell’ambito dei primi commenti. Personalmente -afferma- sono grato al presidente come cittadino come persona prestata alle istituzioni, come studioso di diritto costituzionale per la chiarezza e linearità delle motivazioni che il presidente ha offerto all’opinione pubblica”.
“L’articolo 1 della Costituzione affida la sovranità al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione. Il Presidente della repubblica rappresenta l’unità nazionale. Unità che rappresenta anche quando ai sensi dell’articolo 92 della Costituzione esercita il diritto dovere di nomina del presidente del consiglio e dei ministri. Diritto-dovere che il presidente -conclude Flick- deve esercitare senza alcuna forma di costrizione”.














