Ancora un suicidio in carcere, e sono diciassette dall’inizio dell’anno

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In una nota il Garante nazionale dei detenuti, riferisce che “si registra  un nuovo episodio di criticità del sistema che coinvolge chi è ristretto e chi in esso opera. Esso invita a riflettere sull’esecuzione  penale in termini non ideologici o dettati dalla volontà di trasferire sul carcere le insicurezze sociali”.

“Nel giorno in cui si sancisce la  definitiva non emanazione del decreto di riforma dell’ordinamento  penitenziario frutto di analisi di tutto il mondo che riflette attorno all’esecuzione penale, è grave e doloroso dover registrare il  diciassettesimo suicidio di un detenuto dall’inizio di quest’anno. Un  suicidio avvenuto nella Casa circondariale di Pescara, messo in atto  da una persona detenuta con molti precedenti di autolesionismo, anche  recentissimi e che rispondeva di reati con un cumulo di pena non alto  e che entro un anno si sarebbe portato a termine”.

Il Garante “invita a non abbandonare il cammino intrapreso di pieno rispetto della finalità costituzionale della pene  perché esso rappresenta l’unico percorso per garantire l’effettiva  sicurezza della società esterna e al contempo la tutela dei diritti  fondamentali delle persone recluse”.        (Mac/AdnKronos)

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