Aggressione all’ospedale V. Emanuele di Catania, due misure cautelari

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Due persone sono state raggiunte da misure cautelari nell’ambito delle indagini avviate in seguito alla brutale aggressione di due medici avvenuta all’ospedale “Vittorio Emanuele” di Catania il 14 marzo scorso. Agli arresti domiciliari e’ finito Cristofaro Fuselli, di 39 anni, mentre il fratello di 34 anni, e’ stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Nella foto Cristofaro Fuselli, di 39 anni

I provvedimenti, emessi dal gip del Tribunale di Catania, sono stati eseguiti dai carabinieri, che hanno fatto luce sull’episodio. I due medici erano di servizio al pronto soccorso del nosocomio catanese quando, alle 14 circa, orario di cambio turno, sono stati chiamati d’urgenza in sala visite per un codice rosso. Era appena giunto in ospedale su una sedia a rotelle, spinta da alcuni parenti, un giovane catanese privo di sensi, vittima di un probabile incidente stradale. La prima a tentare di stabilizzare il giovane e’ stata una dottoressa che, invece di poter soccorrere adeguatamente il paziente, si e’ vista letteralmente invadere la sala visite dai familiari. Riscontrata la gravita’ delle condizioni del giovane il medico, aiutata da un collega, ha invitato i parenti a lasciare immediatamente la sala per poter assistere il malcapitato.

Per tutta risposta uno degli indagati, spalleggiato dal fratello, ha iniziato ad ingiuriarla con epiteti irripetibili tentando pure di colpirla al volto. L’intervento di un altro medico, che ha cercato di riportare alla ragione gli aggressori, ha sortito l’effetto contrario. Infatti, dopo essere stato minacciato, nel tentativo di sfuggire alla furia degli assalitori, ha cercato di trovare riparo in una delle stanze del pronto soccorso dove, proprio davanti la porta e’ stato raggiunto, afferrato per un braccio e colpito ripetutamente al viso, tanto da riportare un trauma contusivo alla regione facciale ed al collo, con una prognosi di 15 giorni. La denuncia presentata dai due medici ai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante, ha consentito agli investigatori dell’Arma di ricostruire l’accaduto e di dare un volto agli aggressori, identificati mediante l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza nonche’ attraverso l’acquisizione di alcune testimonianze. (ITALPRESS)

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