“Ragazzo gay colpito a bastonate all’Eur”  

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Fonte: adnkronos.com


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“Un ragazzo gay di 24 anni è stato aggredito da una baby gang di ragazzi minorenni incappucciati”. Lo dichiara in una nota Gay Center, riferendo che l’aggressione è avvenuta sabato 30 nel quartiere Eur, a Roma. “Lo hanno colpito con delle mazze di legno – dichiara l’associazione ricostruendo i fatti -, lasciandolo insanguinato per terra e rubandogli il cellulare, del quale gli hanno chiesto le password. Dopo l’aggressione, hanno anche scritto ai suoi contatti sui social che lui era gay ed altre frasi offensive”. Gay Center riferisce che il giovane “ha riportato una lesione ed un taglio al mento, denti scheggiati e contusioni su molte parti del corpo”.  

“L’aggressione di sabato è purtroppo solo l’ennesimo episodio di violenza verso un ragazzo gay – dichiara Fabrizio Marrazzo, responsabile del numero verde Gay Help Line 800 713 713 e portavoce del Gay Center – ogni giorno oltre 50 persone in Italia subiscono episodi di omofobia, infatti abbiamo oltre 20.000 contatti l’anno da tutta Italia” al numero verde, a Gay Help Line e alla chat. “Purtroppo – aggiunge -, la quasi totalità delle vittime sceglie di non denunciare i propri aguzzini, che spesso sono i propri familiari, i propri compagni di scuola o lavoro”.  

“I fatti di sabato hanno una chiara matrice omofobica – prosegue – infatti il ragazzo è stato aspettato all’uscita di un luogo di incontro gay ed aggredito da un gruppo di minorenni con odio e ferocia, per poi utilizzare il suo cellulare rubato per accedere ai social della vittima per offenderlo pubblicamente. Al ragazzo abbiamo offerto supporto legale e psicologico. Questo grave atto va punito come una vera e propria aggressione di odio, per questo chiediamo al prossimo governo di mettere tra i punti programmatici la legge contro l’omofobia, ed in particolare al Comune di Roma dove sono avvenuti i fatti di riprendere ed incrementare le campagne e le azioni contro l’omofobia che il Comune ha sempre svolto negli ultimi 15 anni”. 

“Rivolgo inoltre un messaggio anche alla magistratura , che molto spesso archivia le denunce lasciando le vittime senza tutele, anche nei pochi casi che riusciamo a far denunciare – prosegue Marrazzo – Le vittime spesso non sono dichiarate come lesbiche e gay e non sono sostenute dalla famiglia e dalla società in generale e per questo molto restie a denunciare “. 

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