Governo regionale di nuovo ko durante l’esame della Finanziaria. Dopo la soppressione dell’articolo 2, la maggioranza va sotto all’Ars anche sull’articolo 6 della manovra, relativo al biglietto unico per il trasporto locale. L’Aula ha infatti approvato l’emendamento a firma Movimento 5 Stelle che cancella la norma. “Nessuno e’ contrario all’integrazione ma se nel 2018 mettiamo 84mila euro diciamo che questa legge vorremmo farla ma non possiamo – aveva detto in precedenza Giancarlo Cancelleri, esponente del M5S -. E’ solo una norma manifesto, uno spot elettorale. Come mai il biglietto unico ce l’ha solo il Lazio e non le evolutissime regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna? Perche’ probabilmente non conviene”.
L’Ars ha approvato l’articolo 3 della Finanziaria relativo alla deroga del blocco delle assunzioni all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e alle disposizioni per il settore della forestazione. Il Governo e’ andato sotto su un emendamento presentato dal Pd che recitava “al comma 4 dopo le parole ‘Contratto integrativo regionale’ aggiungere ‘di cui alla deliberazione di Giunta n. 404 del 13 settembre 2017′”.
Nel corso del dibattito Antonello Cracolici (Pd) ha posto l’allarme sulle coperture. Il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Micciche’, ha quindi sospeso l’Aula e convocato la conferenza dei capigruppo per contingentare i tempi visto che la manovra, da approvare entro il 30 aprile, e’ composta da quasi 90 articoli.
Alla ripresa dei lavori all’Ars, dopo la conferenza dei capigruppo, per l’esame della Finanziaria, il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciche’, e il Governo regionale hanno proposto di accantonare per il momento gli articoli 4 e 5, passando direttamente all’articolo 6 della manovra, relativo al biglietto unico per il trasporto locale.
Lupo afferma: “Il governo ha avuto un atteggiamento contraddittorio: da un parte prevede assunzioni per l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e dall’altra taglia le risorse destinate ai lavoratori forestali che rappresentano la principale risorsa di tutela ambientale”. Lo dice il presidente del gruppo parlamentare all’Ars Giuseppe Lupo a proposito dell’articolo 3 della Finanziaria approvato dall’aula. “E’ incredibile – continua Lupo – che il governo abbia dato parere contrario perfino all’emendamento con il quale chiedevamo che la definizione dell’effettivo fabbisogno di personale dell’Arpa avvenisse in relazione alla dotazione organica e senza ulteriore spesa a carico del bilancio regionale”
Legambiente da canto suo commenta: “Dopo quasi 25 anni di risultati positivi, che hanno posto la Sicilia tra le prime regioni a livello nazionale e con riconoscimenti anche a livello internazionale, le Riserve Naturali Siciliane sono di nuovo a un passo dalla chiusura: a rischio le attivita’ di conservazione della natura, di divulgazione ambientale, di presidio del territorio per la legalita’ e lo sviluppo sostenibile. Rischia di essere questa la conseguenza del pesante taglio attualmente previsto dalla finanziaria regionale in discussione in queste ore all’Assemblea Regionale Siciliana: il capitolo 443302 subisce una riduzione, abnorme e ingiustificata, del 40% rispetto al fabbisogno annuale come nessun altro settore del bilancio regionale”.
“Tali fondi – continua l’associazione ambientalista – sono sufficienti solo fino all’inizio del mese di agosto, dopo ci sara’ inevitabilmente il blocco, in piena stagione balneare, turistica e a rischio incendi, di ogni attivita’ gestionale”. Delle 76 riserve naturali istituite nell’Isola, 27 sono affidate in gestione ad Associazioni Ambientaliste (Legambiente, WWF, LIPU, Italia Nostra, Cai, GRE, Rangers d’Italia) e all’Universita’ di Catania e tra queste rientrano alcune tra le piu’ belle e note aree protette siciliane come le Saline di Trapani, l’Isola di Lampedusa, il Biviere di Gela, l’Isola Lachea, Torre Salsa, Monte Conca, Grotta di Santa Ninfa, Monte Pellegrino.