Pd: “Ok dialogo se M5S chiude alla Lega”  

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Fonte: adnkronos.com


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Se il M5S chiude con la Lega questo costituisce un fatto nuovo che il Pd è pronto a valutare. Il reggente Maurizio Martina lo riferisce al termine delle consultazioni con Roberto Fico. La delegazione Pd, a quanto si apprende, si è divisa sulla linea da tenere. 

“Siamo disponibili a valutare il fatto nuovo, se verrà confermato in queste ore, pronunciato dal M5S poche ore fa” e “se questo fatto nuovo verrà, come immagino, confermato solennemente, se si dichiarerà la chiusura definitiva di questo scenario, questo per noi rappresenta un punto di novità che il Pd tutto deve essere chiamato a valutare” dice Martina riferendosi allo scenario della possibile intesa tra M5S e Lega per formare il governo. 

“Con spirito di lealtà e collaborazione, non nascondendoci diversità, difficoltà, punti di partenza differenti, ci impegniamo ad approfondire questo possibile percorso di lavoro comune e questo coinvolgendo i nostri gruppi dirigenti che devono essere chiamati a valutare, discutere e deliberare il percorso nuovo” aggiunge Martina, ipotizzando la convocazione della Direzione del Pd.  

Il reggente del Pd spiega: “Sul piano programmatico abbiamo ribadito a Fico che l’asse fondamentale sta attorno al programma democratico”. Europa, democrazia rappresentativa, questione sociale con la lotta alle diseguaglianze “sono i tre punti che abbiamo sempre ribadito in ogni passaggio fondamentale”, sottolinea. “Siamo a un passaggio di fase potenziale, aspettiamo risposte su temi per noi fondamentali e propedeutici a qualsiasi nostra iniziativa – chiarisce – Attendiamo di capire gli sviluppi di questo ragionamento con il massimo della disponibilità, sempre tenendo fermi i nostri atteggiamenti di queste settimane: chiarezza, coerenza, responsabilità”. 

Al termine dell’incontro a Montecitorio con il presidente della Camera, il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, precisa che “come ha ricordato il reggente Martina, sarà la direzione nazionale dem a decidere se aprire o meno un confronto con i 5 stelle. Se il mandato sarà quello di verificare le carte del M5S, saranno i 100 punti del programma del Pd a stabilire le basi di partenza della discussione”. 

Su Facebook interviene Matteo Orfini. “Mi arrivano in queste ore molti messaggi di nostri elettori che chiedono chiarimenti sull’incontro con Fico. Oggi abbiamo semplicemente detto che una eventuale apertura a un governo politico col M5S dovrà essere discussa in Direzione. Perché noi siamo un partito e le decisioni le prendiamo negli organismi e non sulla base di una telefonata del Casaleggio di turno” puntualizza. “Quindi convocherò la direzione il prima possibile. Di Maio in questo momento ci sta chiedendo pubblicamente di fare un accordo sulla base di un confronto programmatico – prosegue il presidente del Pd – Per chiarezza, sulla proposta di un accordo per un governo politico Pd-M5S la mia personale posizione resta la stessa di sempre: sono contrario”. 

SCINTILLE PD – Ci sono state tensioni nell’incontro al Nazareno e, si riferisce in ambienti dem, “fino a un momento prima di entrare all’incontro con Fico”. La delegazione Pd si è divisa sulla linea da tenere nelle consultazioni con Fico. A quanto si apprende, la dialettica si sarebbe articolata tra la posizione più ‘dialogante’ del reggente Maurizio Martina e quella più intransigente, in particolare, di Matteo Orfini e Andrea Marcucci. 

Per Martina la chiusura del ‘forno’ con la Lega poteva essere la pre-condizione per aprire un dialogo. Troppo poco per il fronte renziano. “Serve un riconoscimento del lavoro del governo Renzi”. Di qui, il punto di compromesso: la richiesta di partire dal programma dei 100 punti del Pd.  

Spiega Marcucci, dopo l’incontro con Fico: “L’ascolto è dovuto, ma partiamo da distanze molto marcate proprio sui temi oltre che sul concetto della democrazia […] A meno che i Cinque stelle non cambino idea sul jobs act, sugli 80 euro, sulle riforme, i punti di contatto sono pochi e superficiali”.  

E ancora Orfini: “Se dai 5 Stelle arriverà una proposta, allora ne discuteremo negli organismi dirigenti”. La Direzione Pd dove, fanno notare fonti renziane, il ‘pallino’ nei numeri e negli equilibri resta in mano a Matteo Renzi. L’ex segretario, al momento, non avrebbe cambiato linea rispetto a quella della chiusura ai 5 Stelle esternata già ieri nel fuoco di fila delle dichiarazioni dei parlamentari più vicini.  

E comunque per i renziani la faccenda è ancora lunga. Nessuna fuga in avanti. Anche sui tempi della Direzione ci sarebbe stato un confronto: Martina era per accelerare e convocare la Direzione già il 26 aprile o al massimo il 30. Tempi troppo stretti per il fronte renziano. “La Direzione non si farà prima della prossima settimana. Si va dopo il ponte del 1°maggio”, si spiega in ambienti parlamentari dem.  

Intanto su Twitter torna l’hashtag #senzadime. “Giusto che direzione Pd decida su accordo con M5S. Io voterò contro. #senzadime”, twitta Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei. 

Sulla stessa linea il deputato Pd Michele Anzaldi: “Secondo i siti, Martina apre. Davvero qualcuno nel Pd pensa di fare il governo con Di Maio e Casaleggio? Messaggio incomprensibile e umiliante per i nostri elettori, che hanno fatto sentire loro voce con #senzadime, ancora in queste ore”. 

 

 

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