“La Sicilia vive il dramma di una regione in ritardo di sviluppo dopo tre cicli di investimenti comunitari. Siamo in ritardo perché non abbiamo saputo cogliere le straordinarie opportunità che erano a portata di mano, è mancata una classe dirigente, in generale e politica, degna di questo nome”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, intervenendo a un convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria, organizzato a Palermo.
“Ora siamo al bivio – ha aggiunto -: o sprofondiamo oltre ogni limite perché oggi siamo l’ultima Regione d’Italia per prodotto interno lordo, per dotazione infrastrutturale, per qualità della vita, oppure risaliamo la china e lo possiamo fare tutti insieme, il Governo, la maggioranza, le opposizioni, gli imprenditori e le organizzazioni sindacali”.
“Nelle aree archeologiche tenti di togliere le erbacce – ha aggiunto – e pensi di poter chiamare i lavoratori forestali. Subito arrivano i sindacati e ti dicono che non lo puoi fare perché i braccianti agricoli sono destinati ad altre mansioni. E poi ci vogliono i custodi, ma le regole dicono che il custode non può superare un certo orario e non può allontanarsi oltre un certo numero di chilometri dalla abituale sede cui è assegnato”.
“Questo vi dia l’idea di come passano le mie giornate – ha concluso il governatore -, in una Regione che, non uso un eufemismo, ho trovato su un foglio di carta intestata. La sfida è ardua e impegnativa e io e il mio governo ci vogliamo confrontare con tutti”. (Loc/Adnkronos)