“La Sicilia potrebbe tornare ad essere il granaio d’Europa”. Ne e’ convinta Margherita Tomasello, imprenditrice, vice presidente di Confcommercio Palermo, che per anni ha guidato con la sua famiglia l’omonimo pastificio di Casteldaccia, nato nel 1910. “La Sicilia – spiega in un’intervista al quotidiano online ‘Il Sito di Sicilia – e’ la seconda regione italiana, dopo la Puglia, per superficie investita a grano duro e contribuisce con piu’ del 16,5% del prodotto nazionale.
Secondo i dati del V Censimento generale dell’agricoltura le aziende siciliane che praticano la coltivazione del grano duro sono 71.785. Esse, con una superficie investita di 331,627 mila ettari pari al 26% della SAU regionale, rappresentano il 19,56% delle aziende agricole regionali ed il 45,15% delle aziende a seminativo. Tutto questo sottolinea ulteriormente l’importanza territoriale che la coltura assume nell’Isola”. “Purtroppo – aggiunge – si e’ verificata una forte flessione, dovuta non solo a leggi europee inutili ed a volte dannose ma anche all’immissione di grani esteri che spesso entrano in grande competizione con i nostri grani”. “Il prodotto artigianale – sottolinea Margherita Tomasello – sta avendo un’attenzione importante sia in termini di qualita’ che di quantita’. La Sicilia dovrebbe scommettere in questo comparto cosi’ come ha fatto con il vino che ormai e’ diventato un punto di riferimento sia in Italia che all’estero. Sono certa che con buona volonta’ e amore per il prodotto si potra’ arrivare a traguardi importanti per tutto l’intero comparto agricolo e con grande soddisfazione del consumatore che finalmente potra’ essere certo di mangiare pasta prodotta nella sua terra e di grande qualita’”.
(ITALPRESS)