Cateno torna a scatenarsi: “Licenziate tutti i portaborse dell’Ars”

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Settecentodieci emendamenti al Bilancio e alla legge di stabilità. Una vera e propria ‘manovra’ da oltre 160  milioni di euro. Sono i numeri presentati da Cateno De Luca oggi nel  corso di una conferenza stampa nella quale ha illustrato le proposte  depositate in questi giorni in commissione Bilancio e nelle  commissioni di merito dell’Assemblea regionale siciliana. “Avevo  chiesto al Governo di non fare una Finanziaria mastodontica, che può  avere anche buoni propositi ma che non tiene in alcun conto lo stato  dei fatti e degli obblighi di contrazione della spesa – dice De Luca  -. Purtroppo il Governo ha invece scelto la strada sbagliata,  addirittura prevedendo un incremento della spesa”. De Luca sottolinea  il dato immediato dello scostamento fra le previsioni che derivano  dall’accordo Stato-Regione (una riduzione della spesa di circa 600  milioni) e la realtà di quanto proposto dal Governo (un aumento della  spesa superiore a 500 milioni).        Per il leader di Sicilia Vera, “il problema è strutturale ed è  politico perché con questa proposta il Governo fa, per altro male,  solo una brutta contabilità rinunciando al proprio ruolo politico;  delegando alla burocrazia la scelta di quali tagli operare, di quali  enti o soggetti far chiudere. Noi vogliamo proporre norme di  buonsenso, che possono essere inserite in questo momento e in questo  quadro normativo. Chiediamo al Governo cosa vuole fare, se accettarle, avviando un percorso di liberazione dalla burocrazia e dalla scarsa  trasparenza. La nostra è una sfida realistica al Governo che su questi temi può avviare un percorso, anche per tappe, di liberazione”. Le  proposte di De Luca si muovono lungo alcune linee guida: taglio della  spesa non obbligatoria, razionalizzazione della gestione del  personale, ristrutturazione del sistema di contribuzione agli Enti  locali, programmazione della spesa nel medio-lungo periodo.

Entrando nel merito delle proposte presentate, De Luca  ha illustrato quelle legate al taglio delle spese non obbligatorie, a  partire da quelle dell’Assemblea regionale siciliana. “Mi sono stufato di un certo populismo privo di contenuti – dice – e su questi temi  sfido chiunque a partire dall’onorevole Cancellieri: sulla vicenda  delle indennità ai parlamentari questa deve essere parametrata al  reale lavoro che si svolge in Assemblea. Ci sono deputati che in  quattro mesi non hanno mai preso la parola e non figurano come primi  firmatari di un solo atto parlamentare; non è accettabile che siano  retribuiti in modo analogo a chi è sempre presente, attivo e  produttivo in Aula e in commissione”.

Anche sul fronte dei dipendenti dei gruppi parlamentari, De Luca ha  una sua proposta. “Entro 120 giorni tutto il personale esterno deve  essere licenziato”, con un risparmio stimato di circa 15 milioni di  euro. Per De Luca, “quello che conta è un percorso di ricognizione,  ricollocazione ed eventuale riqualificazione di tutto il personale in  forza in quella che io definisco come ‘Regione allargata’, un bacino  enorme di personale al quale si deve attingere per supplire alle  carenze che certamente possono esserci in alcuni enti”. Analogo  provvedimento di licenziamento entro 120 giorni, De Luca lo prevede  per il personale delle partecipate e degli enti controllati assunto  dopo il 31 dicembre 2009 in violazione della legge e senza procedure  concorsuali.

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