Alle 19 in Sicilia si e’ recato alle urne per le elezioni politiche il 47,06% degli aventi diritto. Dal raffronto con l’affluenza nelle altre regioni, si tratta della percentuale di votanti piu’ bassa. A livello nazionale l’affluenza alle 19 si attesta attorno al 58.41%. Ancora una volta la Sicilia Cenerentola, insieme alla Calabria.
Nel corso della giornata elettorale alcuni inconvenienti, di modesta entità, ed un episodio curioso. Una ragazza si è spogliata e ha protestato durante il voto dell’ex premier Silvio Berlusconi. Si tratta di una ragazza che
dovrebbe essere aderente al movimento Femen e prontamente allontanata dalle forze dell’ordine.
I dati mattutini avevano lasciato sperare una maggiore partecipazione siciliana. Per la Camera dei Deputati, alle 12, a Siracusa l’affluenza alle urne e’ stata del 16,53%: hanno votato 15.922 siracusani sui 96.314 aventi diritto. Alla stessa ora, alle Politiche del 2013, la percentuale era stata del 13,15%. Non sono previste rilevazioni intermedie degli elettori che hanno votato per il Senato. Sulla base dei dati trasmessi alle 12 dai rilevatori dislocati nelle 71 sezioni elettorali del territorio comunale di Ragusa, gli elettori che si sono recati alle urne sono stati complessivamente 9.390, pari a una percentuale del 16,32%.
IL dato di Siracusa e Ragusa appare significativo, la percezione generale è che rispetto al 2013 possa esserci il sorpasso sull’affluenza alle urne, anche se non bisogna dimenticare che si vota per un solo giorni, e non uno e mezzo, come la volta scorsa. Una circostanza che potrebbe spiegare l’incremento dei votanti nella prima giornata.
A Palermo alcuni seggi sono stati aperti con un ritardo di circa due ore, facendo arrabbiare elettori e suscitando le proteste dei politici (Grasso, Pagano, Ferrandelli ecc.). Si sono dovuti ristampare le schede a causa di un errore sulla denominazione dei quartieri di Palermo.
Altri inconvenienti sono capitati nella Capitale. Caos questa mattina in un seggio elettorale in via del Pigneto a Roma. Un elettore, dopo aver votato e ripiegato la sua scheda per consegnarla al presidente di seggio, si è accorto che era senza firma e timbro: subito sono state bloccate le operazioni di voto, ma in attesa di una risposta dal comitato elettorale centrale si è formata la fila, tra le proteste dei cittadini in attesa di poter votare.
“Quando ho chiuso e ripiegato la scheda per le regionali su cui avevo votato mi sono accorto che mancavano timbro e firma, evidentemente avevano aperto un pacco di schede vergini – dice all’Adnkronos l’elettore – Sono state bloccate le operazioni di voto e, tra il caos
per le proteste degli elettori che aspettavano fuori per votare, dopo circa 50 minuti è arrivata la risposta dal comitato centrale elettorale con l’invito a verbalizzare il tutto e andare avanti: in effetti in quel seggio, essendo io il 26esimo elettore dalla mattina, ci saranno 25 schede nell’urna senza timbro e firma”.
Operazioni abbastanza veloci invece ai seggi elettorali di Cagliari, nonostante la novità tagliando antifrode che faceva temere lunghe code alle cabine elettorali. Dopo una breve spiegazione della novità il presidente del seggio ha consegnato le due schede raccomandando di non sovrapporle per evitare l’annullamento di una delle due e spigando come dovevano essere riconsegnate allo stesso, che le ha poi imbucate nell’urna. Nessun disagio nei seggi, forse anche per i pochi elettori in fila, e dopo la veloce lettura dei numeri di controllo l’operazione di voto è stata certificata.
Alcuni seggi a Palermo stamattina sono stati aperti in ritardo perche’ nella notte e’ stato necessario ristampare migliaia di schede elettorali. In questi seggi erano state infatti consegnate delle schede sbagliate. I tempi di avvio del voto si sono dunque allungati notevolmente in quanto – prima dell’apertura delle urne – bisognava completare la distribuzione delle nuove. Interessate piu’ di duecento sezioni. “Nel giorno piu’ importante di una democrazia, quello delle elezioni, sono ritardi ed errori inaccettabili, che spero non scoraggeranno la partecipazione dei citadini”, ha detto il presidente del Senato e leader di LeU Pietro Grasso. “Roba da terzo mondo”, dice il leghista Alessandro Pagano, che ha evidenziato in particolare il caso della scuola Karol Wojtyla, nel quartiere Monte Pellegrino, e “le file di persone” causate dall’inconveniente. La Lega chiede spiegazioni al Viminale
“Mi preoccupa che a Palermo alcuni seggi siano ancora chiusi in attesa di ricevere le schede elettorali corrette. Nel giorno piu’ importante di una democrazia, quello delle elezioni, sono ritardi ed errori inaccettabili, che spero non scoraggeranno la partecipazione dei cittadini”. Lo dice in una nota il Presidente del Senato e leader di LeU Pietro Grasso “a seguito – spiega – dell’errore nella stampa e nella consegna delle schede elettorali a Palermo in piu’ di 200 sezioni alcuni seggi ancora non sono aperti. I cittadini vengono invitati a tornare piu’ tardi”. “Il collegio e’ quello dove Grasso e’ candidato all’uninominale”, spiega la nota.