(essepi)Pensi di essere il concorrente ideale del prossimo Grande Fratello? Manda il tuo videoprovino della durata massima di 2 minuti tramite WhatsApp al numero 3493286899. Devi prima presentarti (nome, cognome, età, città) e poi raccontare le tue caratteristiche principali, spiegando perché Grande Fratello dovrebbe scegliere proprio te. Fai capire chi sei e cosa cerchi da questa straordinaria esperienza.
IL numero di aspiranti al Grande Fratello prossimo venturo promette di abbattere i record precedenti. Ne ha scritto, con dovizia di dettagli, La Stampa di Torino, testimoniando ,attraverso immagini inequivocabili, i gruppi “questuanti”: giovani, uomini e donne, che vorrebbero partecipare al mitico format televisivo e salire così a grandi falcate la scala del successo.
Sono siciliani, lombardi, toscani, campani ecc. Aspirano da tutta Italia, sognando la gloria. Dovranno solo mostrarsi come sono, se prescelti, ai telespettatori italiani. Il Grande Fratello di anno in anno conquista nuovi consensi e subisce al contempo insulti, giudizi terrificanti, avversioni epidermiche.
Coloro che non apprezzano il Grande Fratello – Canale 5, Mediaset – sono tanti, quanti coloro che osservano con avidità ogni gesto, non si perdono una parola, giudicano comportamenti, atteggiamenti, ammiccamenti dei protagonisti, partecipando attivamente, attraverso il voto, o confrontandosi con amici e congiunti sulle suggestioni che ogni puntata suscita.
Il cast selezionato risponderà al target gradito ai telespettatori, i protagonisti saranno amati ed odiati con eguale intensità, qualunque cosa accada.
Davanti all’occhio delle telecamere gli “attori” recitano se stessi, e mostrano con disinvoltura le loro paranoie. La sindrome di Madame Bovary è il requisito principale dei partecipanti al cast: essere guardati procura piacere agli “attori”, quanto ne procura guardarli nei telespettatori.
Per i critici più risoluti si tratta di “spazzatura”, oscenità pura. Se i nostri pronipoti dovessero giudicarci con severità, avrebbero più di una freccia al loro arco. Siamo un popolo di guardoni? Di aspiranti alla popolarità “a prescindere”, non importa come sia stata guadagnata.
Si rivolterà nella tomba il grande George Orwell, che profetizzò il controllo degli esseri umani attraverso la tecnologia al fine di esercitare uno smisurato tirannico potere.
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