Renzi a Messina e Palermo. Bagno di folla e ottimismo

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Nelle foto il segretario del Pd Matteo Renzi all'ex Charleston a Mondello, Palermo, insieme a diversi esponenti politici, per presentare il suo libro "Avanti - Perche' l'Italia non si ferma".


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Matteo Renzi è tornato in Sicilia, due tappe: Messina e Palermo. Ha esordito nella convention elettorale a Messina con una battuta “scacciacrisi: .”Meno male che il Pd è in crisi, altrimenti ci voleva il palazzetto dello Sport…Non sempre i sondaggi sono esatti,  perché fotografano la realtà del momento. Tra 15 giorni i risultati  potrebbero essere diversi da quello che si e’sentito dire”.

“Noi ci siamo passati. Nel 2014 – ha ricordato-  i sondaggi ci davano alla pari con Grillo poi abbiamo vinto noi. Per  il referendum sembrava tutto a posto, poi e’ andata male. Nel 2018  deve andare bene. Il pd vuole affermare che è la realtà  dei fatti che conta, non le ricostruzioni false ricostruite attraverso le fake news…Se io fossi siciliano? Non voterei per  la Lega, ricordate quello che diceva Salvini del Sud e della  Sicilia?”.

“Diciassette anni fa Berlusconi era il  capo della coalizione, oggi il centrodestra è a guida Salvini. Questo – ha proseguito Renzi – é un passaggio molto  importante: pensate che le strategie di sviluppo della vostra terra  potrebbero essere guidate da chi vi ha etichettato in un modo  vergognoso, vi ha insultato e che oggi vi dice che porterà avanti la  Sicilia e il Mezzogiorno. Oggi la Destra è a trazione  leghista”.

“Berlusconi – ha concluso – sta ripetendo sempre le stesse  cose. Poi mi sono emozionato quando l’ho visto da Vespa. È uguale a 17 anni fa solo allora aveva più capelli”.

“Mi avevano chiesto il confronto televisivo ma poi sono scappati, ma a voi nessuno può negare il confronto al bar, durante la partita di calcio di vostro figlio”.

“Abbassare le tasse? E’ stata la politica del Pd in questi anni. Con risultati concreti. Al contrario delle promesse di Berlusconi, che ha lanciato una nuova crociata. Per il settore fiscale, per Renzi, comunque “bisogna fare di piu'”

“In Italia non si fanno piu’ figli. E’ una gravita’ enorme. Questa e’ la vera crisi del paese. L’Italia adesso e’ un paese tra i piu’ virtuosi. E si incominceranno a vedere anche i concorsi”

“Sono quanto di più lontano dalle idee di Forza Nuova, ma voglio che arrivi da qui, da Palermo, la solidarieta al dirigente che ieri è stato massacrato. Bisogna abbassare i toni. Solidarietà anche al ‘Potere al popolo’ per l’aggressione di Perugia. Diamoci tutti una regolata”

“Quelli che hanno ucciso Pamela devono pagare. Chi ha ucciso Jessica deve pagare. A noi non interessa il colore della pelle, se sono o meno nigeriani. A noi interessa la certezza della pena”.

“Noi non prendiamo lezioni di onestà dai Cinque stelle, lezioni sulla moralità no. Se Di Maio ha finito di scappare, sono pronto a fare un confronto con lui. Chi ha capito tutto
di rimborsopoli è un napoletano, ma non è Di Maio. E’ Totò”

“Siamo in una campagna elettorale lunare dove e’ impossibile raccontare la verita’. Noi stiamo invece cercando di fare campagna elettorale sui contenuti. Basta fake news”.

Matteo Renzi a Palermo, concludendo il suo intervento al Teatro  Al Massimo ha detto: “La politica non è fare a gara a chi  insulta di più è tentare di avere idee per metterle in pratica. A  volte si può fallire, trovatemi uno che non sbaglia mai. Eppure,  quello che vale davvero è l’idea di andare incontro alle persone  proponendo una scommessa che non è la scommessa di un simbolo o una  comunità. Ci sono dieci giorni che valgono i prossimi cinque anni”.

“L’Italia dovrà decidere se mettersi nelle mani del  centrodestra a trazione leghista o nelle mani del M5S con la loro  incompetenza e arroganza di avere la verità in tasca, oppure se  decidere id provare a portare avanti ideali e sentimenti, sogno e  quotidianità. Io ci credo profondamente, perché sento un clima  crescere in questi giorni”.

Antonio Rubino, a  nome dei Partigiani Dem ha detto:”Oggi non andremo al Teatro ad  ascoltare Matteo Renzi. Avremmo tante cose da dirgli, ma scegliamo il  silenzio per rispetto ai militanti del Pd”.

”Ci auguriamo che il segretario vorrà  ascoltare anche le ragioni di chi non condivide le sue scelte. Nel  2014 eravamo tutti insieme in una piazza Politeama gremita. Oggi,  invece, in quel teatro manca un pezzo del partito. Ci auguriamo che dopo il 4 marzo ‘l’aria del Pd’ torni ad essere intrisa di  quell’entusiasmo e di quella passione. Noi lavoreremo per questo a  cominciare dal 25 febbraio”.

 

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