Abusivismo edilizio contagia l’Isola anche il regno di Messina Denaro, al via demolizioni di 85 villette

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L’incubo ruspe accompagnerà i sogni degli abitanti di Triscina e di Castelvetrano. È stata pubblicata una tabella, parte integrante di una determina dirigenziale del III Settore comunale, nella quale sono elencati i nominativi dei proprietari delle case da abbattere, l’ubicazione di queste ultime e i relativi costi di demolizione per le quali è prevista una priorità contrassegnata con le lettere dell’alfabeto: a, b, c.
Complessivamente le case da abbattere a Triscina, secondo una stima effettuata nei mesi scorsi dalla commissione straordinaria alla guida della città, sono all’incirca 170. Il comitato dei proprietari che da anni si oppone alle ruspe nei prossimi giorni terrà una riunione con alcuni legali proprio a Triscina per decidere nuove azioni di lotta.

Qualora non dovesse mancare la volontà dei proprietari di demolire entreranno in gioco i tre milioni di euro ottenuti dal Comune di Castelvetrano dalla Cassa depositi e prestiti.

Il fenomeno dell’abusivismo ha contagiato tutta l’Isola dal famoso “ sacco di Palermo” perpetrato dall’ex sindaco mafioso di palermo, Vito Ciancimino, che smantellò ville liberty per far spazio a palazzi in barba a distanze e piani regolatori al caso di Agrigento con i suoi ecomostri nella spiaggia per arrivare a Gela. Qui il tribunale si è salvato in exstremis dalla demolizione, era considerato dal Cga di Palermo, abusivo. E poi nell’aprile del 2017 il Consiglio comunale ha deciso, a larga maggioranza, di acquisirlo come immobile di pubblica utilità. Abusivo per la legge, l’edificio sarà considerato, insieme all’area di pertinenza, patrimonio “indisponibile” della città con un risarcimenti per i proprietari di un milione e mezzo di euro, da questi ritenuti insufficenti, ne chiedono 4 milioni.

A Palermo le demolizioni sono centinaia ma vanno a rilento. Nel 2015, su 878 esposti, in 268 casi è scattato il sequestro, mentre nel 2016, su 911 denunce, i sigilli sono scattati 265 volte. Solo nel primo trimestre di quest’anno sono arrivati 190 esposti e sono già stati sequestrati 66 immobili.

A Messina sono circa 3 mila le costruzioni abusive da abbattere, soprattutto nelle periferie.

Ad Enna la parola demolizione è una sconosciuta da decenni. Gli abusi edilizi segnalati alla Procura riguardano soprattutto casi di poco conto, dove in genere si arriva alla sanatoria prima che si svolgano i processi. A Leonforte su 14 mila abitanti sono mille le richieste di sanatoria.

A Siracura sono 82 gli edifici che sono stati dichiarati insanabili. Si tratta in gran parte di villette, casolari ed appartamenti da demolire. Su tutto il territorio, l’attenzione della Procura è su 742 immobili che risulterebbero del tutto o in parte realizzati abusivamente.

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