Imbrattate le pareti del circolo Arci con simboli nazifascisti

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“Bisogna fermare il rigurgito di fascismo che si sta manifestando con arroganza nel nostro Paese, e che oggi ha  colpito anche a Udine”. Lo ha affermato la presidente del Friuli  Venezia Giulia Debora Serracchiani, esprimendo la sua “ferma condanna” per l’aggressione al circolo Arci di Udine “Cas’Aupa”, imbrattato  nella notte con simboli nazifascisti.

La presidente della Regione ha manifestato la sua “solidarietà al  circolo che pacificamente svolge attività di aggregazione sociale e  culturale e che è diventato bersaglio di gruppi intolleranti ed  estremisti”. Per Serracchiani “è da sciagurati utilizzare simboli che  spalancano il baratro della storia sulle peggiori atrocità di cui è  stato capace l’uomo. Non è possibile sottovalutare nemmeno un episodio in cui una mano traccia la svastica su un muro”.

“Il Pd ha promosso una manifestazione antifascista in  regione a Palmanova per domani alle 11, ma in questo momento occorre  che tutte le forze politiche democratiche, senza distinzione, si  facciano avanti e prendano una posizione di chiarissimo antifascismo.  C’è un clima pericoloso e ideologicamente inquinato, che – ha concluso Serracchiani – deve essere contrastato”.

Il Circolo Arci ‘Cas’Aupa’ di Udine, si legge sul sito web  dell’associazione “dal 2009 si impegna a promuovere e ospitare  attività di aggregazione e di scambio culturale: conferenze, workshop, mostre, seminari, concerti e tanto altro ancora”.

IL tema appassiona. Paolo di Paolo su FB fa alcune considerazioni.

“Vivo in un Paese in cui un carabiniere espone nella propria stanza una bandiera neonazista. Il carabiniere in questione ha 24 anni, e si definisce “appassionato di simboli storici”.
“Vivo in un Paese in cui i militanti di un gruppo di ispirazione neonazista – Veneto Fronte Skinhead – fanno irruzione nel corso dell’assemblea  di una rete sociale, per leggere un programma delirante contro i migranti. Il leader è un trentenne.
“Vivo in un Paese in cui la pagina Facebook “I giovani fascisti italiani” piace ad oltre 27mila persone. Giovani, appunto,  In un post recente, sotto le immagini di felpe e ciondoli con il volto di Mussolini, si legge: “Essere fascisti non è un reato””.
“Vivo in un Paese in cui il cosiddetto “Blocco studentesco” evidenzia con orgoglio la militanza fascista degli studenti italiani. Elisa – militante  “devota alla vittoria”, eletta di recente segretario della consulta provinciale degli studenti a Pescara – si divide fra la passione calcistica e quella per CasaPound. E’ nata nel 1998.
“Vivo in un Paese ion cui il segretario della Lega Nord, deputato ed europarlamentare, usa espressioni come “sostituzione etnica”. Matteo Salvini ha 44 anni.
Vivo in un Paese in cui un leader del M5S definisce l’antifascismo come un concetto rètro. Alessandro Di Battista ha 39 anni.
“Vivo in un Paese che ha una Costituzione democratica, repubblicana e antifascista da settant’anni. L’altro ieri. C’è una domanda più che urgente, a questo punto; e la risposta non è una manifestazione pubblica, nè l’opportuno scioglimento dei gruppi neofascisti e neonazisti. La domanda è questa: come si può rifondare un discorso antifascista per i giovani nati a fine Novecento e nei primi anni Duemila?”
(Paolo Di Paolo)

 

(Laf/AdnKronos)

 

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