La settimana borsistica si apre nel segno dei ribassi per i listini del Vecchio Continente dopo che, a Washington, i Paesi del G20 hanno assunto l’impegno di aumentare di oltre 430 miliardi di dollari le risorse a disposizione del Fondo monetario internazionale, in aggiunta alla quota prevista dalla riforma del 2010.
L’Europa, anche oggi, si trova a fare i conti con l’incertezza nell’area euro. Nel 2011, il deficit sul Pil nell’eurozona e nell’Ue a 27 è sceso rispetto al 2010, mentre in entrambe le aree è aumentato il debito pubblico. Secondo i dati Eurostat, nell’area euro il disavanzo sul Pil è sceso dal 6,2% al 4,1%, mentre nei 27 dal 6,5 al 4,5%. Per quanto riguarda il rapporto tra il debito pubblico e il Pil, nell’eurozona è salito dall’85,3% all’87,2% nell’ultimo trimestre 2011, mentre nell’Ue a 27 dall’80 all’82,5%. Il deficit sul Pil dell’Italia si è attestato al 3,9%, contro il 4,6% del 2010, mentre il debito pubblico italiano è al 120,1% del Pil nell’ultimo trimestre dell’anno scorso (pari a 1.897.179 miliardi), contro il 119,3% del trimestre precedente. A marzo, secondo i dati Istat, balzo delle esportazioni italiane, cresciute del 4% rispetto al mese precedente, mentre le importazioni registrano una diminuzione dell’1,5%. La bilancia commerciale torna in attivo di 495 milioni di euro, rispetto al disavanzo di marzo 2011 (-3.064 milioni). Crolla, ad aprile, invece, la fiducia consumatori: a preoccupare e’ soprattutto la disoccupazione.
Alle 13.45 l’indice Ftse Mib cede il 2,23% a 14.080 punti, in rosso soprattutto il comparto bancario, mentre lo spread tra Btp decennali e bund tedeschi tocca i 407 punti, dopo aver aperto a quota 393. In rosso anche Francoforte (-2,77%), Londra (-1,83%) e Parigi (-2,30%) dopo il primo turno delle elezioni presidenziali. In flessione anche Zurigo (-1,64%), Lisbona (-1,82%), Amsterdam (-2,67%) e Madrid che cede il 2,78%.
In una settimana densa di appuntamenti macroeconomici e in vista dell’apertura di Wall Street, a Piazza Affari i bancari procedono in territorio negativo con Banco Popolare che perde il 4,07% a 1,061 euro, seguito da Unicredit a 2,89 (-3,34%), Mps a 0,239 euro (-3,20%) e Intesa Sanpaolo a 1,108 (-3,15%). Male anche Bpm a 0,327 (-3,19%), Ubi Banca a 2,51 euro (-2,71%) e Bper a 4,482 (-2,69%). Mediobanca lascia sul terreno, invece, l’1,69% a 3,606 euro. In affanno la scuderia Agnelli con la holding Exor che cede il 3,99% a 16,62 punti, mentre Fiat Industrial quota a 7,80 (-2,99%) e Fiat perde il 2,45% a 3,66 euro. In rosso Saipem (-3,39% a 36,47 euro) che archivia i primi tre mesi dell’anno con un utile netto di 231 milioni di euro, in crescita dell’ 8,5% rispetto al primo trimestre 2011. I ricavi ammontano a 3.132 milioni (+ 6%), mentre le acquisizioni di nuovi ordini sono pari a 3.116 milioni (2.908 nel primo trimestre 2011). Ribassi di oltre tre punti percentuali anche per Azimut (-3,33%), A2A (-3,06%) e Impregilo (-3,20%). In un listino contraddistinto dalle vendite, rialzi frazionali solo per tre titoli: Diasorin (+0,57%), Enel gp (+0,40%) e Telecom (+0,49%). Sull’All Share bene la Juventus (+3,99% a 0,221) che, con la vittoria sulla Roma, scavalca il Milan in classifica e vede piu’ vicino lo scudetto. In progresso anche la galassia Ligresti, nel giorno del cda di Milano Assicurazioni. Bene Fonsai a 0,99 euro (+3,13%), cosi’ come la holding Premafin a 0,242 (+2,98%) e Milano Assicurazioni a 0,242 euro (+4,22%).