Miccichè annuncia il governo Musumeci: Armao all’economia e Lagalla all’istruzione

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(di Giuseppina Varsalona) Nel ‘ballottaggio’ Musumeci-Armao, ha vinto il primo, ma Gianfranco Micciche’ non si sente uno ‘sconfitto’, pur avendo tifato per la candidatura dell’avvocato alla Presidenza della Regione. Chiuso l’accordo sul ticket Musumeci presidente, Armao vice, il commissario di Forza Italia in Sicilia parla a tutto campo con l’ITALPRESS, annunciando per venerdi’ la presentazione ufficiale dell’intesa. Micciche’ fa di piu’: ammette di essere stato ‘uno dei protagonisti’ della sconfitta del centrodestra nel 2012 e di non volere ripetere oggi l’errore di spaccare la coalizione. In una ipotetica giunta, Micciche’ immagina per Roberto Lagalla il ruolo di assessore alla Pubblica istruzione e per Armao la vicepresidenza con la delega all’Economia. Intanto, manda un messaggio chiaro al suo vecchio amico Alfano: ‘Attenzione, Angelino, molti dei tuoi uomini sono pronti a candidarsi con noi’

Musumeci vi sembrava troppo di destra? ‘Piu’ che ci sembrava, Musumeci lo e’. Inoltre, aveva avuto l’immediato appoggio della Meloni e Salvini. Ora bisogna dire che non e’ il loro candidato, anche se loro hanno dato subito il via libera. Attraverso un programma serio, stiamo cercando di spostare il baricentro di questa coalizione verso il centro. Alla fine, a prevalere saranno i voti dell’area centrista e non di quella sovranista’. Lei viene accusato di aver fatto vincere Crocetta nel 2012 e di avere rotto con Musumeci una settimana dopo l’accordo. Si e’ profilato lo stesso rischio anche stavolta? ‘Nel 2012 tra me e Musumeci non c’e’ mai stata rottura. Lo strappo fu determinato da quella parte del Pdl di allora che non amava me e Lombardo e che aveva accettato di candidare Musumeci a patto che io ne stessi fuori. Musumeci non fu felice per questa decisione, ma fummo costretti a candidarci da soli, andando contro Musumeci. Non fu una sua scelta’.

Lei comunque ebbe un ruolo chiave nella partita… ‘Ammetto di aver lavorato cosi’ alacremente oggi per il centrodestra unito perche’ io cinque anni fa sono stato, volente o nolente, uno dei protagonisti della rottura. Non mi ritengo il colpevole ma uno dei protagonisti’. Pace fatta, allora. Quando presenterete il candidato? ‘Venerdi’ ufficializzeremo tutto, ma ancora stiamo definendo il programma’. Quali sono i punti chiave? ‘Stamattina abbiamo discusso un tema importantissimo, quello dell’immigrazione. Come dicevo, vogliamo spostare il baricentro della coalizione verso il centro. Musumeci la pensa in maniera molto piu’ moderata rispetto a quello dei sovranisti ed e’ molto piu’ tollerante di Salvini. Questa sua posizione ci ha soddisfatto’.

Armao ha presentato il ‘Manifesto per il futuro della Sicilia’. Lo utilizzerete? ‘Il suo programma ci ha fatto innamorare di lui. Programma che Berlusconi aveva apprezzato e di cui utilizzeremo soprattutto la parte economica per il rilancio della Sicilia, praticamente fallita in questi anni di Crocetta’. Qualche anticipazione? ‘Elimineremo la tassa sulla prima auto. Con Armao abbiamo individuato quanti soldi entrano nelle casse della Regione e sono recuperabili da una serie di tagli all’Ars. Sara’ una delle prime cose che faremo, perche’ pagare la tassa sulla prima auto e’ un’ingiustizia’. Perche’ non avete puntato su Lagalla? ‘Lagalla e’ una personalita’ di livello, che non credo sia mai stata messa in dubbio. Ma il manifesto di Armao ci e’ piaciuto di piu’. Armao ha avuto la capacita’ di fare una proposta sulle cose da fare. Tant’e’ che il suo primo interesse e’ stato quello di utilizzare il suo programma’.

Lagalla potrebbe essere l’assessore alla Sanita’ in un’ipotetica giunta Musumeci? ‘Se Lagalla decidesse di venire con noi non gli potrebbe togliere nessuno il diritto di essere assessore. Ma a me piacerebbe la delega della Pubblica istruzione visto il suo passato da rettore’. C’e’ una trattativa in tal senso? ‘Se ne sta parlando’. Cantiere popolare sta puntando a portare a casa questo risultato? ‘Sono convinto che Cantiere Popolare sara’ con noi, perche’ siamo nelle condizioni di garantire il programma e la composizione della giunta che gli si addice’. E lei? Aspira alla Presidenza dell’Ars? ‘Certamente mi candido, ma prima devo essere eletto. Dopodiche’, dobbiamo vincere alla Regione. Se fossi eletto, e’ un ruolo che mi piacerebbe, anche perche’ l’ho fatto solo per due anni’. La prima cosa che farebbe all’Assemblea? ‘L’altra volta dissi che avrei fatto aprire il portone monumentale chiuso dal 1840 e ci riuscii. Adesso dovrei mettere ordine e riportare efficienza, per evitare riunioni e sedute notturne. Sara’ un’assemblea difficile, perche’ probabilmente non avra’ maggioranza. Il ruolo di presidente e’ molto difficile ma dire oggi che aspiro a questo e’ molto lontano. Non mi candido per fare il presidente dell’Ars’.

Parliamo degli avversari. Cosa ne pensa della candidatura del rettore dell’Universita’ di Palermo, Fabrizio Micari? ‘Sono molto dispiaciuto. Stimo molto Micari, ci siamo visti e pranzato spesso insieme ma la mia stima se non si dimettesse cadrebbe in modo verticale. Gli consiglio vivamente di dimettersi perche’ non ha alcuna speranza di vincere. Non capisco questa voglia di candidarsi. Se non si dimettesse avrebbe l’inferno, non sarebbe piu’ in condizione di fare il rettore. O si dimette o non si candida’. Cosa pensa della candidatura di Rosario Crocetta? Oggi ha detto che non ritirera’ la sua candidatura… ‘Crocetta e’ una persona atipica, non e’ un normale politico. Il consiglio che gli voglio dare e’ di candidarsi, di andare avanti. Lo stimo perche’ ha un coraggio infinito’.

La trattativa con Alfano non e’ andata a buon fine. Il leader di Ap ha scelto di continuare a stare col centrosinistra… ‘Noi siamo il centrodestra di cui fanno parte gli elettori di Alfano. Spero che comunque questa relazione tra il centrodestra e gli elettori possa continuare a essere viva. Non posso escludere che in tanti possano venire con noi. Lo dico con il cuore ad Alfano: si ricordi che fino a qualche giorno fa si chiamava Nuovo centrodestra il suo partito. Adesso la parola ‘popolare’ vuol dire che Alfano vuole stare con noi, altrimenti non avrebbe chiamato cosi’ il suo partito. Immagino che il suo cuore batta per noi, come quello di tanti dei suoi. Forse farebbe bene a a non tenere in considerazione le garanzie che gli ha dato Renzi. Fossi in lui di Renzi mi fiderei poco’. Siete gia’ in grado di ipotizzare quante saranno le liste in campo? ‘Spero di trovare le liste di chi ha inficiato le nostre scelte, quelle di Salvini e della Meloni. Presenteremo la lista del presidente, diversa da quella di Diventera’ bellissima, dove potranno trovare posto candidati di sinistra che devono avere il loro spazio’. Armao presentera’ la lista degli Indignati? ‘Ritengo che Armao non abbia il dovere di presentare una sua lista. Se la fa tanto meglio. Cantiere popolare si unira’ alla lista di Lagalla e a quella dei Coraggiosi di Ferrandelli. Ci sara’ poi la lista degli autonomisti, un tempo vicini a Lombardo’.

Ha un appello da fare?

A chi? ‘Alla Meloni e a Salvini affinche’ presentino una lista a testa, dopo l’interesse pressante che hanno avuto per la Sicilia. Ora spero che questo interesse diventi reale’. (ITALPRESS).

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