MDP: “Ok Micari, ma Pd deve lasciare Alfano”. Veti incrociati anche in FI

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(di Giuseppina Varsalona)- Riflettori puntati su Arcore con un occhio rivolto a Palermo. Gianfranco Micciche’ e’ volato da Silvio Berlusconi per decidere se convergere con tutto il centrodestra sulla candidatura alla presidenza della Regione Sicilia di Nello Musumeci (sponsorizzato da Giorgia Meloni di Fdi e Stefano Parisi di ‘Energie per l’Italia’) o su Gaetano Armao, docente universitario e leader di Siciliani Indignati, nome gradito al Cavaliere, ma che ha suscitato molti malumori tra gli azzurri.

E mentre da piu’ parti si invoca l’unita’ del centrodestra, sembrano calare le quotazioni di Armao. Situazione non meno caotica nel centrosinistra. Il Pd, che ha quasi chiuso l’accordo con Alternativa popolare, deve far fronte ai veti di Articolo 1-Mdp e Sinistra italiana contrari all’alleanza con Alfano e aperti a confrontarsi su un candidato civico come il rettore dell’Universita’ di Palermo, Fabrizio Micari. E proprio in queste ore e’ in corso il coordinamento regionale di Mdp-Articolo 1.

Salvo colpi di scena, la linea dei bersaniani e’ quella che il deputato Angelo Capodicasa, ribadisce all’ITALPRESS prima di entrare alla riunione: “Aspettiamo dal Pd una presa di posizione dopo che noi abbiamo espresso chiaramente le nostre idee nel vertice di Villa Niscemi – spiega -. Abbiamo ribadito a Leoluca Orlando la nostra disponibilita’ ad un progetto politico che abbia il centro nel civismo democratico. Siamo disponibili a confrontarci sul nome di Micari ma vogliamo un programma di rottura netta con l’esperienza del governo Crocetta. Per questo non possiamo essere favorevoli all’alleanza con il partito di Angelino Alfano“.

Una riunione, quella di Mdp, che si preannuncia lunga e infuocata: “Siamo vecchi comunisti e per decidere passeranno almeno tre ore”, sottolinea Capodicasa. L’alleanza tra Pd e Alternativa Popolare sembra a un passo dall’essere formalizzata. Ma cosa faranno i dem e Ap se la sinistra confermera’ il no ad Alfano? Il Pd puntera’ su Micari, sostenuto in primis da Leoluca Orlando? O su un candidato politico come Davide Faraone e Giuseppe Lupo? Oppure accettera’ la proposta degli alfaniani e dei centristi, che spingono su Giovanni La Via, Dore Misuraca e Gianpiero D’Alia? Ma la partita vera si gioca a Roma. Le indiscrezioni, smentite dai centristi, parlano di trattative in corso per uno scambio tra il via libera alla legge sullo Ius Soli da parte di Ap e l’ok del Pd a una legge elettorale con soglia di sbarramento bassa al Senato.

Tornando al centrodestra, la giornata e’ stata scandita dal botta e risposta tra i deputati regionali di Forza Italia in aperto contrasto ai vertici del partito dell’Isola, in primis Vincenzo Figuccia, e il commissario regionale Gianfranco Micciche‘. “Micciche’ se vuole continuare a guidare il partito faccia un bagno di umilta’. Altrimenti Berlusconi ce lo tolga dalle strade della politica siciliana. Non e’ vero che Forza Italia ha vinto in tutti i comuni. Ha perso anche a Cefalu’, a casa di Micciche'”, ha tuonato Figuccia, durante una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. Gli ha fatto eco Vincenzo Gibiino.

“Il partito, gestito da Gianfranco Micciche’, e’ allo sbando, non ha un progetto politico, non fa riunioni ed e’ ondivago”, ha attaccato l’ex coordinatore regionale di Forza Italia presente ieri alla riunione del direttivo del movimento Diventera’ bellissima di Nello Musumeci, a Catania.

Gibiino era uno dei quattro nomi in corsa per le primarie di Forza Italia: “L’idea era molto bella perche’ garantiva un processo democratico. Peccato che Micciche’, dopo averle indette, ha annullato le primarie. Avevo raccolto 14 mila firme, utilizzando anche i canali del social”.

L’esponente catanese non pensa di lasciare il partito, ma “e’ il momento di puntare su Musumeci – ha sottolineato -. Fi e’ in caduta libera, tanto da toccare un misero 8% alle comunali di Palermo”. A prendere le difese di Micciche’ e’ Francesco Scoma, “Gibiino e Figuccia sono colpiti dalla temperatura estiva. Il primo, che non nomino di nuovo, senatore da due mandati senza raccogliere un solo voto, neanche nel suo condominio, continua a dire cazzate; il secondo ormai fuori da Forza Italia, partito nel quale non e’ stato mai eletto, ma transitato dopo una espulsione dall’Mpa e praticamente fuori dal suo attuale gruppo parlamentare, continua a cercare la sua identita’ con comunicati ed invenzioni da circo”, ha detto il vice commissario regionale in Sicilia, Francesco Scoma, che ha aggiunto: “Si lavora per l’unita’ del partito e della coalizione”.

E in attesa che gli orizzonti diventino piu’ chiari, il leader di Diventera’ bellissima mette in moto la macchina della campagna elettorale. Da sabato saranno affissi in tutte le province siciliane i primi manifesti con un’immagine che raffigura la sagoma e il pizzo di Musumeci, con lo slogan: “L’unico pizzo che piace ai siciliani”.

“Facendo leva sul doppio significato della parola ‘pizzo’ – spiegano dallo staff – i manifesti evocano il programma del leader che vuole puntare sulla legalita’ e la lotta alla corruzione ma anche, sullo sviluppo economico e sulla creazione di nuovo lavoro”. (ITALPRESS)

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