IL sondaggio dei nostri lettori sui candidati alla presidenza della Regione non si schioda: assomiglia a quelle gare di Formula 1 che finiscono così come cominciano e non regalano emozioni di sorta, perché i sorpassi sono impossibili a causa del circuito in cui si svolge la competizione. Le novità sono affidate al pit stop. E’ il muretto a fare la differenza, è qui che gli strateghi, dotati di diavolerie elettroniche sofisticatissime, misurano ogni cosa, dal degrado delle gomme alla temperatura dei freni.
Ebbene, la metafora è calzante. Qualcuno si concede il pit stop, qualche altro preferisce proseguire con le gomme degradate e qualche altro ancora, avendo una macchina non competitiva, vivaccia in attesa della fine.
Sui tre gradini più alti ci sono Giovanni La Via, Nello Musumeci e Roberto Lagalla, tre candidati di centrodestra, seppure con caratteristiche molto diverse fra loro. Giovanni La Via consolida la sua leadership, portando a 4.034 le preferenze, pari al 42,0 per cento delle preferenze utili. Immediatamente dopo c’è Nello Musumeci, 3.441, il 35,9 per cento. Terzo sul podio, ancora una volta, Roberto Lagalla, 1.098 consensi e 11,4 per cento.
E’ stato proposto, recentemente, il sondaggio di Index Research sul voto siciliano. Alcuni nomi scelti dai lettori di Siciliainformazioni si ritrovano nelle intenzioni di voto espresse a Index Research.
Immutate le posizioni degli inseguitori, comunque lontani dalla vetta: c’è un gruppo di “preferiti” che viaggiano lentamente: a guidare il gruppo il deputato regionale Michele Cimino, ed accanto Ottavio Navarra, Giancarlo Cancelleri e Roberto La Rosa, quest’ultimo più avanti rispetto ai tre.
Va segnalato il fatto che sono entrati di recente alcuni nomi di papabili, che non sono contenuti nella lista proposta due settimane or sono. Facciamo alcuni nomi: Toti Amato , Dore Misuraca, Fabrizio Micari, Giovanni Fiandaca.
L’area di centrosinistra rimane assente nelle scelte dei lettori, ma questo non va considerato un dato significativo. E’ appena il caso di ricordare che il nostro non è un sondaggio “aperto”, svolto in maniera scientifica. Le preferenze sono frutto della scelta dei lettori di partecipare al sondaggio. Ben diversa la procedura seguita dai sondaggisti professionali, che scelgono un campione rappresentativo e raggiungono gli intervistati telefonicamente.
Allora non è di alcuna utilità il nostro sondaggio? Affatto, esso ci offre la possibilità di conoscere le volontà di alcune personalità intenzionate a misurarsi alle urne e di avere notizia della loro preparazione all’evento, la struttura organizzativa insomma. Non si possono raccogliere migliaia di consensi su un quotidiano on line se non c’è una mobilitazione.
Una considerazione merita, la posizione di chi evita di misurarsi nel sondaggio da noi proposto. Si vuole rimanere al riparo delle “chiacchiere”, dai fari, dal novero dei papabili.
Ricordiamo, a tal proposito, che esiste una casella aperto, grazie alla quale i lettori potranno scegliere diversamente dalla “tabella”.