Renato Schifani appare insolitamente di buon umore. L’entusiasmo non trasuda, ma è già una gran cosa l’ottimismo. E non si capisce se sia la nuova avventura a regalarglielo, oppure stia facendo di necessità virtù. “La macchina organizzativa è lanciata a tutta velocità”, annuncia con l’aria di crederci.
Schifani presiede il comitato promotore del Nuovo Centrodestra e si sta adattando al nuovo ruolo con rapidità. Bisogna concedergli qualche giorno. In passato ha fatto altro, disciplinatamente.
La convention di Bari del Ncd, iniziata sabato, è chiamata a dare la struttura organizzativa al nuovo nato per traghettarlo verso la normalità attraverso la scelta “democratica” dei dirigenti (primari e congressi). Ci sono le europee alle porte, inoltre. E non c’è tempo nemmeno per respirare a pieni polmoni la diversità.
L’organigramma è stato già fatto, senza traumi. Schifani si occuperà dello statuto e del regolamento, insieme a Roberto Formigoni. Andrea Augello e Carlo Giovanardi avranno il compito di sfornare “idee e programmi”. Gli enti locali sono affidati a Dore Misuraca e al veneto Marino Zorzato, cui spetterà anche di sovrintendere alle elezioni amministrative in calendario entro breve in Nord Italia. Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, avrà la responsabilità nazionale dei circoli, unitamente a Giuseppe Esposito. Barbara Saltamartini e Paolo Alli organizzeranno le iniziative nel territorio Raffaele Vignali terrà i conti.
Nominati, infine, responsabili regionali. Sono Vierin (Valle d’Aosta), Costa (Piemonte), Minasso e Zoboli (Liguria), Colucci (Lombardia), Penasa (Trentino Alto Adige), Zorzato e Giorgetti(Veneto), Gottardo (Friuli Venezia Giulia), Pizzolante e Castaldini (Emilia Romagna), Toccafondi (Toscana), Bugaro (Marche), Rossi (Umbria), Cicchitto (Lazio), Chiavaroli(Abruzzo), De Camillis e Di Giacomo (Molise), Cassano e Ferrarese (Puglia), Gioacchino Alfano (Campania), Gentile (Calabria), Viceconte (Basilicata), Calia (Sardegna), Misuraca e Castiglione (Sicilia), Bernardo (Milano grande città), Sammarco e Di Lillo (Roma grande città), Calabrò (Napoli grande città).
Ma Schifani non indagato per favoreggiamento alla mafia?