Firme false, il nemico in casa i sospetti di Claudia La Rocca: “Far saltare le comunarie”

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“Nessuno fino ad oggi era a conoscenza delle mie dichiarazioni ai pm, ai quali ho detto solo cio’ che ricordavo dopo 4 anni e mezzo dal fatto, ma visto che il verbale e’ stato reso pubblico – preciso, non da me – rompo il silenzio”. Cosi’ in un lungo post sul proprio profilo Facebook, la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Claudia La Rocca, teste nell’ambito dell’inchiesta sulle firme false alle elezioni amministrative di Palermo del 2012. “Parto dal presupposto che non so come sia potuto venire in mente ai miei colleghi nazionali di presentare un esposto che metta in dubbio la natura delle mie dichiarazioni ai magistrati – sottolinea -. Non conoscevano il contenuto della mia testimonianza, ne’ sapevano se avevo fatto i loro nomi (e se si, di chi). Ripeto, ho riferito solo cio’ che ricordavo, senza mentire (cosa che non mi appartiene)”.

“Quando ho deciso di rivolgermi alla magistratura – spiega Claudia La Rocca – conoscevo Ugo Forello, messo in mezzo in modo strumentale, veramente poco, non avevo molta confidenza con lui, l’avevo visto pochissime volte (da contare sulle dita di una mano). Era una persona che sapevo lavorare da qualche mese al tavolo tematico sui beni comuni e sulla trasparenza, io lavoravo in quello sul turismo e la cultura, quindi non ho avuto molte occasioni per incontrarlo. Proprio per questo, non capisco come un consiglio disinteressato, scritto a seguito di un servizio televisivo e al quale risposi vagamente e distrattamente, possa essere stato definito una ‘manipolazione’, termine letto e sentito piu’ volte e che offende la mia intelligenza. Non capisco per quale ragione avrei dovuto farmi ‘manipolare’ da una persona che conoscevo appena. Diciamo pure che forse qualcuno ha voluto buttarla in caciara per provare a far saltare le comunarie. Un comportamento ingiusto, insensato, ma che per fortuna non ha avuto l’esito sperato“. “Fatta questa premessa – aggiunge Claudia La Rocca – tengo a precisare che la mia decisione e’ stata dettata non solo dal fatto di essere un deputato del Movimento 5 Stelle, ma prima di tutto dal fatto di essere una siciliana che non sopportava e avrebbe sopportato un atteggiamento omertoso, in particolare davanti un fatto stupido, che non ha leso nessuno e di cui ci si doveva scusare subito”.

“Voglio avere fiducia nella Giustizia – prosegue Claudia La Rocca -, solo e soltanto lei, come e’ indicato nella nostra Costituzione, decidera’ se quanto accaduto meritera’ una condanna, se sono colpevole”. “Io – puntualizza – non voglio essere ‘quella che si e’ pentita per le firme false’. Io sono i miei circa 280 atti (fra note, richieste accesso agli atti e atti parlamentari), i miei 214 mila euro restituiti ai cittadini, ma soprattutto sono i miei risultati, sia quelli per cui sono con onore ormai ‘etichettata’, come la legge sull’Albergo Diffuso o per aver seguito il concorso di idee per i Polmoni Urbani, a quelli meno noti ma importanti, come l’approvazione della legge contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale, portata avanti con le associazioni; la norma che ha raddoppiato le royalties sui prodotti petroliferi, raddoppiando di conseguenza le entrate sia per la Regione che per i Comuni con gli insediamenti, per cui a seguito dell’approvazione ho dovuto lottare ogni anno per il mantenimento; la norma che ha aggiornato i canoni sulle acque minerali fermi alla lira (non scherzo) e che agevolavano le multinazionali rispetto alle piccole aziende (anche in questo caso e’ seguito un lavoro di mediazione negli anni successivi); l’emissione del decreto per l’aggiunta dei posti letto dei minori negli alberghi, dopo una risoluzione approvata e interlocuzioni con l’assessore Stancheris, al fine di essere competitivi con le altre regioni; le battaglie non ancora diventate un risultato, ma che hanno portato a risvolti importanti, come quella per l’abbattimento dell’ecomostro di Sferracavallo o l’accendere i riflettori sull’Ipab Palagonia o sul destino di Palazzo delle Finanze ecc… Sono stata definita ‘pentita’ o ‘gola profonda’ (a proposito della festa delle donne che si celebra oggi), ma nella realta’ questo e’ il lavoro portato avanti in questi anni, questa sono io“, conclude Claudia La Rocca. (ITALPRESS).

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