Le parole del commissario di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, su Fabrizio Ferrandelli, candidato a sindaco di Palermo indagato per voto di scambio politico-mafioso? “Un gesto di solidarietà” più che un’apertura politica in vista delle amministrative di primavera. Marco Falcone, capogruppo degli azzurri all’Assemblea regionale siciliana, invita alla prudenza. E frena gli entusiasmi. Forza Italia non è poi così compatta sull’appoggio all’ex ribelle del Pd e oggi leader de ‘I Coraggiosi’ in corsa per lo scranno più alto di Sala delle Lapidi. “Noi siamo da sempre garantisti – dice all’AdnKronos – e penso che Gianfranco abbia voluto esprimere a Ferrandelli vicinanza umana e morale, ma con Fabrizio restano diversità di vedute”. Nel giorno in cui perde quota la candidatura del presidente dell’Ordine degli avvocati, Francesco Greco, che annuncia il suo passo indietro, mentre l’ex parlamentare regionale dem assicura ai cronisti che lo attendono fuori da palazzo di giustizia di essere pronto ad andare avanti, Micciché spariglia le carte, dicendosi “disposto a prendere in considerazione l’appoggio” alla candidatura di Ferrandelli, “sempre che non emergano fatti di rilevanza penale”. “Il sostegno a questa candidatura – spiega Falcone – rischierebbe di diventare un errore per due ragioni”. La prima è l’inchiesta giudiziaria che ne fa “una candidatura azzoppata” anche se, precisa il capogruppo azzurro a Palazzo dei Normanni, “siamo fermamente garantisti”. Il secondo e forse più importante motivo è legato alla coalizione.
“L’appoggio a Ferrandelli sarebbe utile solo se condiviso dall’intero centrodestra, se servisse a ricostruire l’unità di quest’area. Non mi sembra sia così”. La prima a dare forfait è stata la Lega. L’appoggio a Ferrandelli? “Una scelta suicida” dice Francesco Vozza, referente provinciale di Noi con Salvini a Palermo. “Le fughe in avanti di Micciché sono la prova concreta che il suo partito non è rispettoso degli equilibri della coalizione – gli fa eco Alessandro Pagano, deputato della Lega e coordinatore Sicilia occidentale -. Il commissario regionale di FI, così facendo, si assume la responsabilità di farla saltare. Tutto ciò è ovviamente inaccettabile”.
Ma anche tra le fila degli azzurri l’uscita di Micciché pare abbia creato più di qualche malumore. La posizione di Falcone, infatti, sarebbe condivisa dalla maggioranza del gruppo parlamentare all’Ars e dai dirigenti del partito. “Palermo non è una città qualsiasi – conclude l’azzurro -, è il capoluogo di regione e le amministrative preludono ad appuntamenti importanti. Nei prossimi giorni sarà necessario aprire un confronto con gli alleati per cercare una sintesi”. Un vertice che servirà a mettere a punto la strategia dopo il passo indietro di Greco, a cui guardava con interessa un’ampia fetta della coalizione. Domani intanto a Palazzo dei Normanni alle 15.30 si riunirà il comitato organizzatore delle primarie. (Loc/AdnKronos)