Il collaboratore di giustizia Giuseppe Tantillo potrebbe decidere l’esito della campagna elettorale per le amministrative di Palermo. Ha fatto delle rivelazioni che coinvolgerebbero il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli. La tempistica l’ha decisa lui, da solo, almeno per quel che ne sappiamo. La memoria gli ha dato una mano solo ad una settimana dell’apertura della campagna di comunicazione del candidato. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire. La giustizia non deve guardare in faccia nessuno né subire le il contesto. Ma è comprensibile che l’interessato se ne faccia un cruccio. Avesse potuto scegliere, avrebbe scartato la vigilia elettorale. I fatti, del resto, risalirebbero a circa cinque anni or sono, la memoria di Giuseppe Tantillo avrebbe potuto avere la sua performance più rilevante – per le implicazioni – qualche anno fa. Ma la decisione di collaborare con la giustizia è recente. E’ questa scelta che ha scelto il tempo. A meno che, certo, abbia atteso il momento giusto, perché le propalazioni – per usare il linguaggio delle toghe – avessero più peso.
Inutile almanaccare e farsi trascinare dai sospetti, illazioni, ipotesi complottistiche. Ferrandelli ha deciso saggiamente di non esprimere alcun giudizio prima di essere sentito dai magistrati, cui deve dare conto e ragione, come chiunque. Dirà quello che pensa, così ha promesso, dopo essere stato ascoltato.
Ed ora la narrazione.
Il candidato sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli, indagato per voto di scambio politico-mafioso, è accusato da un collaboratore di giustizia palermitano che da qualche mese ha iniziato a collaborare con i magistrati della Direzione distrettuale di Palermo. E’ quanto si apprende da ambienti giudiziari. La Procura, come ha rivelato lo stesso Ferrandelli, in una nota, gli ha inviato nei giorni scorsi l’invito a comparire. Non si conosce ancora il contenuto del verbale in cui il pentito di mafia accusa l’ex deputato Pd dell’Assemblea regionale siciliana. Ferrandelli ha chiesto di essere sentito dai magistrati, ma ancora l’interrogatorio non è avvenuto.
Ad accusare il candidato sindaco Ferrandelli è il collaboratore di giustizia Giuseppe Tantillo, ex ‘picciotto’ della cosca mafiosa del Borgo Vecchio. E’ lui ad avere parlato solo di recente di Fabrizio Ferrandelli. Ecco perché l’inchiesta è stata aperta solo poco tempo fa, nonostante le accuse riguardino le amministrative del 2012, quando Ferrandelli era pure candidato sindaco. Ferrandelli, come si apprende, sarà interrogato la prossima settimana. (Ter/AdnKronos)