Frontex accusa le Ong che operano nel Canale di Sicilia di collusione con i trafficanti di migranti

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Frontex, l’agenzia europea di guardia costiera e di frontiera, accusa  diverse organizzazioni non governative di collusione con i trafficanti che trasportano i migranti illegalmente in Europa attraversando il mar Mediterraneo, secondo documenti interni dell’agenzia ottenuti dal  Financial Times.    Il quotidiano britannico cita rapporti confidenziali, secondo i quali  in alcuni casi ai migranti sarebbero state date “chiare indicazioni  prima della partenza sulla precisa direzione da seguire per  raggiungere le imbarcazioni delle ong”.

Secondo l’Ft, nei documenti interni di Frontex si afferma anche che le persone salvate dalle navi delle ong spesso sono fortemente riluttanti a cooperare con gli esperti addetti al ‘debriefing’ e che alcuni  migranti hanno spiegato di “essere stati avvertiti di non cooperare  con le autorità italiane o con Frontex”.

ertificano solo il fallimento dell’agenzia europea. Viene quasi da  pensare che l’agenzia trovi fastidioso il lavoro prezioso di  salvataggio che ha evitato ulteriori stragi”. Lo dice Erasmo  Palazzotto, deputato di Sinistra Italiana e componente dell’ufficio di presidenza della commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di  accoglienza dei migranti. “Nei rapporti di Frontex – prosegue – si  arriva a criticare lo sforzo, da parte delle navi Ong, profuso per  dare segnali di orientamento alle imbarcazioni che affrontano le  traversate ed evitare la perdita della rotta, una delle principali  cause delle sciagure in mare”.        ”

Con queste accuse Frontex dimostra, ancora una volta, come la mission dell’agenzia non sia quella del salvataggio e men che meno quella  umanitaria – conclude il parlamentare -. Queste accuse dimostrano il  nervosismo dell’agenzia europea che teme, per la riduzione degli  interventi in mare, di vedersi ridotti i cospicui e immotivati  finanziamenti e le relative ingenti retribuzioni per i propri

“Finalmente anche Frontex si sveglia e  dice quello che per noi era evidente da tempo. C’è un business dietro  l’invasione di immigrati clandestini. L’accusa di Frontex è  pesantissima. Le organizzazioni non governative che accolgono i  clandestini in partenza dalla Libia sono colluse con i trafficanti”.  Lo dichiara il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri.

“Prova ne è il fatto che gli immigrati hanno chiare indicazioni su  come raggiungere le navi delle Ong, oltre a non dover collaborare con  le forze dell’ordine italiane. Sono accuse di una gravità assoluta che dovrebbero indurre tutti i paesi europei e l’Italia per prima a  interrompere qualsiasi operazione nel Mediterraneo”, sottolinea  Gasparri.

“Chi non prende decisioni immediate in tal senso è un chiaro  fiancheggiatore degli scafisti. Il governo Gentiloni che intende fare? Vuol proseguire con la dissennata politica delle porte aperte voluta  da Renzi? Si fermino. Ritirino le nostre navi oggi stesso o la stessa  accusa di collusione cadrà anche sul governo italiano. Quanto  certificato da Frontex decreta il fallimento di tutte le operazioni  del Mediterraneo”, conclude il senatore di Forza Italia.

 “Le accuse di Frontex alle Ong che  operano nel tratto di mare tra la Sicilia e le coste africane  certificano solo il fallimento dell’agenzia europea. Viene quasi da  pensare che l’agenzia trovi fastidioso il lavoro prezioso di  salvataggio che ha evitato ulteriori stragi”. Lo dice Erasmo  Palazzotto, deputato di Sinistra Italiana e componente dell’ufficio di presidenza della commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di  accoglienza dei migranti. “Nei rapporti di Frontex – prosegue – si  arriva a criticare lo sforzo, da parte delle navi Ong, profuso per  dare segnali di orientamento alle imbarcazioni che affrontano le  traversate ed evitare la perdita della rotta, una delle principali  cause delle sciagure in mare”.        “Con queste accuse Frontex dimostra, ancora una volta, come la mission dell’agenzia non sia quella del salvataggio e men che meno quella  umanitaria – conclude il parlamentare -. Queste accuse dimostrano il  nervosismo dell’agenzia europea che teme, per la riduzione degli  interventi in mare, di vedersi ridotti i cospicui e immotivati  finanziamenti e le relative ingenti retribuzioni per i propri  vertici”.

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