Avanti con la legislatura. Il Pd con 400 parlamentari deve garantire stabilità al Paese. Lo dice il deputato della sinistra dem, Roberto Speranza, in un’intervista all'”Avvenire” nella quale invita Matteo Renzi a un ripensamento sulle dimissioni. “Chi ha 400 parlamentari – premette Speranza – deve essere il perno della stabilità. C’è da fare una legge elettorale prima di tornare al voto… e non solo”.
“L’Italicum – riflette Speranza – è valido solo per la Camera. Ma in questo Paese spaccato, c’è bisogno di costruire una legge elettorale in un campo più largo, fuori dai confini del governo”. Mercoledì è prevista la direzione.
Sarà una resa dei conti? “Più che di una resa dei conti – aggiunge Speranza – bisogna che il Pd si interroghi su cosa sta avvenendo nel profondo della nostra società. Le elezioni comunali a giugno ci hanno lanciato un messaggio molto chiaro e noi abbiamo fatto quasi finta di non vedere. Adesso c`è stato il voto sul referendum, il cui esito è chiaro con i venti punti di distanza tra il Sì e il No. Tuttavia, osserva ancora il deputato della sinistra dem, “non era un voto sul Pd o su Renzi” che “ha commesso un errore molto grave a personalizzarlo e farlo diventare su se stesso. Non credo si possa dire che ha perso un partito o ha vinto un altro. Queste sono valutazioni che non ci portano da nessuna parte. In ogni caso il Pd è un unico grande partito. Io lavorerò per tenerlo unito”.
Speranza fa notare infine che la minoranza Pd non ha intenzione di chiedere le dimissioni di Renzi dalla segreteria. “Nessuno di noi che abbiamo votato No le ha chieste da presidente del Consiglio, che sia chiaro. Né da segretario, perché il referendum era sulla Costituzione e Renzi ha sbagliato a trasformarlo in un plebiscito su di sé”.