In migliaia al corteo di Gela
‘Anticipare riconversione green’

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GELA (CALTANISSETTA) (ITALPRESS) - “Il governo nazionale garantisca l’attuazione a Gela dell’area di crisi complessa, prevista dal protocollo del novembre 2014. Va anticipata la riconversione green della raffineria ma fino all’avvio dei lavori vanno assicurate le misure straordinarie a tutela degli operai dell’indotto, pianificate nell’accordo. Ignorarle, significa mortificare la dignità di migliaia di persone e di un intero territorio, che rischia di morire”. Così il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, nel giorno della manifestazione generale a Gela, alla quale hanno partecipato oltre diecimila persone di tutte le categorie sociali e professionali. La Cisl che, insieme alle altre sigle sindacali confederali è in prima fila nell’organizzazione della protesta e della mobilitazione di oggi, insiste affinché siano tutelati “i 1500 dell’indotto, fra metalmeccanici, edili e dipendenti di società di servizi, pesantemente danneggiati dai ritardi nella partenza della raffineria green”. Domani il sindaco di Gela, Domenico Messinese, e il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, saranno a Roma al ministero del Lavoro per ottenere la proroga della cassa integrazione in deroga. “Bene, ma non è sufficiente”, rimarca la Cisl che, con Emanuele Gallo, segretario generale di Agrigento Caltanissetta ed Enna, chiede “un incontro al ministero dello Sviluppo economico per il via a interventi straordinari destinati alle aziende senza i quali il solo allungamento della cassa integrazione, potrebbe essere vano”. “Siamo alla vigilia di un ennesimo disastro produttivo siciliano – continua Milazzo – denunciando l’assenza di programmazione strategica e di autorevolezza politica, della Regione. La vertenza Gela continuerà sino a quando non saranno visibili interventi concreti in favore dei lavoratori”, sottolinea il segretario. (ITALPRESS).


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Gela è una città ferita che però non si arrende. Lo dimostra la manifestazione cittadina odierna, che ha visto sfilare migliaia di persone. Le stime ufficiali parlano di 7 mila manifestanti, qualcuno azzarda 10 mila. Al corteo partito dalla zona dell’ospedale Vittorio Emanuele c’erano i rappresentanti della societa’ civile, della classe politica, imprenditoriale ed esponenti delle forze sociali. In testa, insieme al primo cittadino, Domenico Messinese, i sindaci dei comuni vicini, Butera, Niscemi, Mazzarino.

I consiglieri comunali indossavano una fascia in segno di lutto con la scritta “Uniti per il lavoro”. Innumerevoli gli striscioni. Ci sono anche quelli degli studenti delle superiori e di alcune scuole medie come la Mattei e la Quasimodo. “Così non c’è futuro per noi giovani – gridavano – i nostri padri come faranno a sostenerci se non c’e’ piu’ lavoro neanche per loro?”. “Gela non deve morire, senza lavoro non c’e’ dignita’”, recitava uno degli striscioni dei lavoratori. A gran voce si e’ levata la richiesta che venga data un’accelerata al protocollo d’intesa firmato al Mise il 6 novembre del 2014, che prevede la riconversione in green refinery e investimenti per 2,2 miliardi di euro per produrre bio carburanti. Gli operai dell’indotto non hanno alcuna forma di ammortizzatore sociale. Dalla Regione il presidente Rosario Crocetta pensa ad un fondo speciale di 8 milioni di euro e chiedera’ domani a Roma la copertura finanziaria.

Il sindaco di Gela, Domenico Messinese, si è rivolto ai manifestanti in piazza San Francesco, dove il corteo ha concluso il suo percorso, davanti al municipio. “Questo è un colpo grave non soltanto per Gela e per il suo futuro ma per l’intera isola”, ha detto. Intanto, i lavoratori dell’indotto sono rimasti a presidiare gli accessi alla città. Negozi chiusi in via Palazzi e corso Vittorio Emanuele ma aperti in via Venezia e via Crispi, come se nulla fosse accaduto. Domani a Roma è prevista una riunione al Ministero del lavoro dove sono stati convocati il sindaco, Domenico Messinese, e il presidente della Regione, Rosario Crocetta per decidere misure straordinarie sull’uso degli ammortizzatori sociali. Prepensionamenti e decontribuzione per le imprese dell’indotto sono le proposte sul tavolo. Il consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria, ha varato un documento unico condiviso da tutti gli attori sociali. A Roma si e’ autoconvocato il Consiglio comunale.

“Il governo nazionale garantisca l’attuazione a Gela dell’area di crisi complessa, prevista dal protocollo del novembre 2014. Va anticipata la riconversione green della raffineria ma fino all’avvio dei lavori vanno assicurate le misure straordinarie a tutela degli operai dell’indotto, pianificate nell’accordo. Ignorarle, significa mortificare la dignita’ di migliaia di persone e di un intero territorio, che rischia di morire”.

Così il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, nel giorno della manifestazione generale a Gela, alla quale hanno partecipato oltre diecimila persone di tutte le categorie sociali e professionali. La Cisl che, insieme alle altre sigle sindacali confederali e’ in prima fila nell’organizzazione della protesta e della mobilitazione di oggi, insiste affinche’ siano tutelati “i 1500 dell’indotto, fra metalmeccanici, edili e dipendenti di società di servizi, pesantemente danneggiati dai ritardi nella partenza della raffineria green”.

Domani il sindaco di Gela, Domenico Messinese, e il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, saranno a Roma al ministero del Lavoro per ottenere la proroga della cassa integrazione in deroga.

“Bene, ma non e’ sufficiente”, rimarca la Cisl che, con Emanuele Gallo, segretario generale di Agrigento Caltanissetta ed Enna, chiede “un incontro al ministero dello Sviluppo economico per il via a interventi straordinari destinati alle aziende senza i quali il solo allungamento della cassa integrazione, potrebbe essere vano”. “Siamo alla vigilia di un ennesimo disastro produttivo siciliano – continua Milazzo – denunciando l’assenza di programmazione strategica e di autorevolezza politica, della Regione. La vertenza Gela continuera’ sino a quando non saranno visibili interventi concreti in favore dei lavoratori”, sottolinea il segretario.

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