Nasce “Diventerà bellissima”, dopo “I Coraggiosi” e Sicilia Nazione

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Breve gestazione, lunga elaborazione: Nello Musumeci, dopo essersi guardato attorno, soprattutto fra i vicini di casa, lancia il suo nuovo movimento, “Diventerà bellissima”, siciliano dalla testa ai piedi, e pronto per misurarsi alle prossime regionali, con i partiti tradizionali ed i nuovi movimenti.

È solo l’ultimo nato, però. La Sicilia, come al solito, si rivela una fucina di soggetti politici e movimenti. “Diventerà bellissima” è stato preceduto di qualche mese da “I coraggiosi” di Fabrizio Ferrandelli, speculare al primo. Se Musumeci nasce dentro il centrodestra, Ferrandelli sta nel centrosinistra, ma entrambi si misurano sullo stesso terreno – più Ferrandelli che Musumeci – del Movimento 5 Stelle.

L’ambizione primaria è di misurarsi, con successo, alle prossime consultazioni regionali, e competere per la successione a Rosario Crocetta. Potrebbero, tuttavia, restare in lizza anche alle politiche, dipende dall’evoluzione del quadro politico. Di sicuro sono entrambi scontenti di come vanno le cose nei loro rispettivi contesti. Ferrandelli, però, sgomita: si è dimesso da deputato regionale ed ha un chiodo fisso: mandare a casa il governatore in carica.

La breve storia di Ferrandelli è ricca di “strappi”: il più importante, ed il primo e più significativo, fu quello compiuto nel movimento di Leoluca Orlando, che allora era imparentato con l’Italia dei Valori. Quell’area politica, oggi rinata, s’era spappolata per la defezione del suo leader, Antonio Di Pietro.

“I Coraggiosi” ricordano da vicino il movimento di Rosario Crocetta, Il Megafono, nato e vissuto in Sicilia, che riuscì ad imporsi nientemeno sul Partito democratico ed ottenere la candidatura alla presidenza della Regione, grazie ai buoni uffici di Gianpiero D’Alia.

Nello Musumeci vanta una stagione politica ben più lunga, sempre in prima fila, ma non al primo posto. Ha subito tradimenti e terremoti del centrodestrea. La sua sconfitta elettorale alle regionali del 2012 fu provocata dalla discesa in campo di Gianfranco Miccichè, che spappolò definitivamente il centrodestra. Una frantumazione che avrebbe regalato il successo a Rosario Crocetta, considerato un outsider.

Da una costola delle formazioni lombardiane, ma con rinnovato vigore e, soprattutto, con rinnovate e più forti ambizioni, è scesa in campo “Sicilia Nazione”, il movimento promosso da Gaetano Armao, ex assessore all’economia di Raffaele Lombardo, con una forte connotazione indipendentista.

Restando in Sicilia, occorre ricordare Azione civile di Antonio Ingroia accanto alle vecchie formazioni locali, ma non troppo, di Raffaele Lombardo, che hanno cambiato nome più volte, rimanendo sostanzialmente le stesse.

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8 Commenti

  1. Ferrandelli è un nemico dei Siciliani, è saltato sul treno di chi inveisce contro lo status di specialità della Sicilia, autonomia peraltro tradita dallo stato italiano, tanto che sarebbe auspicabile prendere in seria considerazione l’ipotesi di indipendenza della Sicilia dall’Italia, che tratta la Sicilia come colonia e che ha tradito quel patto siglato tra Italia e Sicilia, qual è lo statuto speciale della Regione Siciliana. A mio parere, Ferrandelli è in grosso errore attraccandosi sul trenino degli anti-autonomisti che ultimamente vengono propagandati nei media nazionali. Infatti la specialità per la Sicilia non è qualcosa che deriva da ragioni esterne alla Sicilia, la specialità della Sicilia è una realtà di fatto, tanto è vero che anche l’UE riconosce specialità per regioni insulari e transfontaliere in quanto tali, in questo senso molte regioni europee insulari e transfrontalieri come le Isole Canarie e le Isole Azzorre, hanno avuto il riconoscimento di specialità dall’UE con vantaggi di natura fiscale. La Sicilia è nelle medesime condizioni territoriali, ma non ha ancora ottenuto riconoscimento di specialità dall’UE, per la Sicilia esiste solo un’autonomia teorica in quanto molte parti dello statuto sono inattuate e inapplicate. L’autonomia (specialità) tra l’altro è qualcosa che appare quasi una condizione fondamentale per la Sicilia e questo traspare dalle parole affermate dal vecchio Enrico La Loggia “Io sono un antico autonomista. E lo sono non per apologetiche rievocazioni storico-letterarie […]. Io sono autonomista per ben più concrete e meno letterarie ragioni, ossia perché penso che l’autonomia, maturati d’altronde i tempi e lo spirito pubblico, meglio si presti a rilevare gli interessi regionali, a invigilare su di essi ed a più efficacemente tutelarli di fronte a una eventuale ingiustizia o desidia dello stato, nonché a promuoverne lo sviluppo economico della Regione ed anche a elevare politicamente e moralmente la coscienza e la vita del popolo nostro”. Penso che l’affermazione di Enrico La Loggia sia più attuale oggi che mai e per questo penso che Ferrandelli dice solamente fesserie appogiando chi si oppone allo Statuto speciale. L’unico movimento che si schiera apertamente a difesa degli interessi della Sicilia, ormai ridotta al collasso e destinata a peggiorare se persistono le condizioni politiche attuali, è Sicilia Nazione. Musumeci, Ferrandelli e quasi altro partito non sicilianista sono ormai per i siciliani come un vino che sa di tappo!

    • I responsabili sono sempre gli altri….troppo comodo ed incongruente …
      Bisogna in primis creare una classe dirigente siciliana in grado di gestire autonomamente risorse disponibili esaltandone la loro valorizzazione, due elementi essenziali che aprono due ordini di riflessione..
      1) gestione di un budget ad oggi condizionato da una spesa pubblica disastrosa,
      2) investimenti, investimenti, investimenti, cioè necessità immediata di capitali, quindi necessaria apertura a partners esterni.

      Fin quando non ci concentreremo sugli aspetti menzionati resteremo a lagnarci all’infinito consci del fatto che così almeno avremo sempre un nemico a cui affibbiare tutti i nostri mali perpetui.

      Ripeto, lotta per l’applicazione dello Statuto, significa reclamare allo Stato quanto dovutoci …ma sappiamo come è andata e che lo Stato in queste condizioni di spreco non ci darà mai nulla…
      Lottare per l’indipendenza significa fare un grande salto di qualità che presuppone però che i due punti sopra evidenziati vengano posti in essere …

      In tutti i casi bisogna revisionare un sistema di gestione della cosa pubblica regionale che ad oggi risulta inqualificabile e senza opportunità di sviluppo futuro in qualunque direzione vogliamo procedere, questo a prescindere da chi ci governa, dal presidente della regione, dai nostri rappresentanti al più antico parlamento d’Europa.. (sigh…sigh…), bisogna avere il coraggio di affrontare una vera evoluzione culturale.

      Un caro saluto
      Massimo M.

        • @MX:

          OK condivido quello che dici, ma nel mio commento non ho scaricato la responsabilità sugli altri, mi sono limitato a commentare una realtà di fatto. Ferrandelli ha detto apertamente di voler abolire lo statuto speciale della Sicilia, a mio parere quella è una grande fesseria come ho spiegato nel mio commento precedente. Ecco perché Ferrandelli non merita credibilità nello scenario politico siciliano

  2. Capisco che giornalisticamente può sembrare più efficace, ma Sicilia Nazione NON nasce affatto da una costola dell’MPA. Centinaia di nuovi attivisti che mai hanno fatto politica. Per loro è offensivo assimilarli a Lombardo. Anche Armao, che pure era solo un tecnico, è ormai molto lontano da quella esperienza. Siamo gli indipendentisti e siamo tornati. L’autonomismo NON ci appartiene.

  3. M’hanno detto che la prima cosa che si vede appena entrati è una FIAT mod. ‘balilla’ con tanto di statuina di balilla sopra il radiatore. Così, tanto per ricordare ai convenuti da che parte batte veramente il cuore..

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