Ricordo di Rosa Balistreri a 20 anni dalla morte

1
2157
Condividi su Facebook
Tweet su Twitter


Want create site? Find Free WordPress Themes and plugins.

Ventiquattro anni fa, esattamente il 20 settembre 1990, moriva all’Ospedale Villa Sofia di Palermo, per un ictus cerebrale, la grande cantante folk Rosa Balistreri. Era nata a Licata nel 1927 da una famiglia poverissima e, per aiutare il padre, si adattava a tutto: faceva la domestica, raccoglieva il grano e, al mercato ittico, si occupava della conservazione del pesce. Piccola di statura e dotata di un timbro di voce forte, a volte graffiante, amava cantare e, orgogliosa d’essere siciliana, spesso interpretava canzoni popolari.

La sua vita, però, fu travagliata e segnata da dolorosi avvenimenti: la parentesi in galera, prima per tentato omicidio del marito e, poi, per furto, quindi, la fuga da Firenze, l’omicidio della sorella e il suicidio del padre. Ma quando alla Balistreri è riconosciuto il grande e naturale talento, artisti più famosi la aiutarono a emergere (tra i quali il poeta Ignazio Buttitta, il cantastorie Ciccio Busacca, l’attore Dario Fo, ndr). Da Firenze, dove visse per circa 20 anni, si trasferì a Palermo, città che la ispirava artisticamente.

Rosa, che si accompagnava sempre con la chitarra, incise molte canzoni, tra le quali Un matrimonio infelice, Terra che non senti, Amuri senza amuri, Amore tu lo sai la vita è amara, Mi votu e mi rivotu, Chiancennu e suspirannu, La siminzina, Acidduzzu, La virrinedda, Mafia e parrini, E vui durmiti ancora, Quannu ju muru. La Balistreri, inoltre, ebbe modo di calcare le scene grazie a Anna Proclemer che la volle nello spettacolo “La lupa” e, con Piera Degli Esposti, recitò in “La lunga notte di Medea”. Anche il pubblico del Teatro Biondo di Palermo ebbe modo di ammirarla in “La ballata del sale” (nella foto è con i giovani Lollo Franco e Pippo Spicuzza, ndr) e in “Bambulè”, due indimenticabili spettacoli del compianto Salvo Licata.

In seguito, Rosa, ebbe modo di girare il mondo per far conoscere le sue immortali canzoni con la sua inconfondibile voce. Circa tre anni fa, la brava attrice catanese Giovanna Criscuolo, è stata interprete di “Notte intera senza sonno”, un monologo teatrale di Marco Alessi e Salvo Rinaudo per ricordare Rosa Balistreri. In appena un’ora di spettacolo, la Criscuolo riuscì a far rivivere quella piccola donna dalla voce unica, potente, attraverso le varie tappe della sua vita tormentata e, nel corso dello spettacolo, l’attrice propose alcuni tra i brani più espressivi del repertorio della Balistreri che variano dal pop, al jazz, al folk: Siminzina, Mi votu e ma rivotu, Amuri senza amuri, Terra ca nun senti. Dopo il debutto catanese, lo spettacolo fu replicato con successo ad Agrigento, Ragusa, Palermo, Caltanissetta e Alcamo.

Did you find apk for android? You can find new Free Android Games and apps.


1 commento

  1. Caro Franco Verruso, hai dimenticato di citare Gianni Belfiore, il paroliere di Julio Iglesias, e prima anche della Balistrieri (10 canzoni, tra cui Amuri senza amuri). Ottima sinergia ed intensa collaborazione. Dico questo per senso di onestà.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome:

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.