Cognomi come brand: Calabrese, La Barbera, Rubino, Gambino

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Calabrese

(come Giorgio Calabrese, medico, dietologo e nutrizionista)

Il cognome deriva dall’etnico di Calabria che in greco era “kalon-brion” = abbondanza di bene (per la fertilità del suo territorio). Qualcuno ritiene che questo cognome vada collegato non alla regione Calabria ma al popolo dei calabri. Ciò partendo dal presupposto che i calabri vivevano in Puglia, a sud di Brindisi, nelle coste di fronte all’ attuale Albania e che nella attuale Calabria viveva il popolo dei Bruzi e che questa terra si chiamava allora “Magna Grecia”. L’etimologia di “Calabria”, da cui proviene il nome “calabri”, è “da” (che in albanese si pronunzia “ca”)- “labria” (una regione meridionale dell’attuale Albania). In tal modo “da (ca)-labria” significherebbe “proveniente dall’Albania” e “Calabrese” -“colui che viene dall’Albania”. Tutto ciò verrebbe confermato dal fatto che a Barile (PZ), località dove la famiglia Calabrese viveva stabilmente, ancora oggi si parla un dialetto di origine albanese.

Calabrese è molto diffuso in tutte le regioni del centro – sud: Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, ma è presente anche in altre regioni italiane, Lombardia, Lazio, Piemonte, Basilicata, Toscana, Abruzzo, Veneto, Liguria. In Sicilia è noto in tutte le province, in particolare nel messinese (Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Gioiosa Marea, ecc.), nel palermitano (Palermo, Giuliana, Alimena, ecc.), nel catanese (Catania, Caltagirone, Fiumefreddo di Sicilia, ecc.) nel ragusano (in tutti i comuni), nell’ennese (Troina, Nicosia, Agira, Regalbuto, ecc.), nell’agrigentino (Licata, Agrigento, Racalmuto, ecc.)

Riferimenti storici e personaggi – Si ritiene che il casato Calabrese fosse una delle famiglie calabresi invitate, nel secolo XIV, da Carlo II d’Angiò, a stabilirsi a Lucera (Foggia) per ripopolare la città, rimasta quasi deserta dopo la cacciata dei saraceni. PIETRO CALABRESE (Roma 8/5/1944 – Roma 12/9/2010), giornalista. Nato a Roma da genitori siciliani inizia la sua carriera all’agenzia A.N.S.A., prima come membro dell’Ufficio Esteri, più tardi come corrispondente da Madrid e da Parigi. E’ stato direttore del quotidiano “Il Messaggero”, di “Capital”, del settimanale “Panorama” della “Gazzetta dello Sport”. In un libro ha raccontato la malattia che lo ha portato alla morte. GIORGIO CALABRESE (Genova 28/11/1929 – 31/3/2016), paroliere e autore televisivo. E’ entrato nella storia della musica leggera italiana in quanto autore di alcune delle più note canzoni italiane di tutti i tempi, “Arrivederci”, “Domani è un altro giorno”, “Il nostro concerto”, “E se domani”. Scopritore di talenti, ha lanciato nel mondo dello spettacolo numerose voci femminili: Orietta Berti, Annamaria Baratta, Milena. E’ noto anche come autore televisivo e ha firmato i testi di molte trasmissioni televisive: “Senza rete”, “Vivendo sambando”, “Europa Europa”, alcune edizioni di “Fantastico”, di “Domenica in”, del “Festival di Sanremo”. GIORGIO CALABRESE (Rosolini 3/8/1951), medico nutrizionista laureato nel 1977 all’Università di Catania, specializzato in Scienza dell’Alimentazione. E’ docente di dietologia umana e dietoterapia presso il dipartimento di medicina e farmacia dell’Università “Federico II” di Napoli e presso la Scuola di Specializzazione in chirurgia della “Molinette” di Torino. Dal 27/11/2015 è presidente della sezione “sicurezza alimentare” del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare (CNSA), organo consultivo governativo e vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione, organo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Da quest’anno è presidente del dipartimento ricerca della Fondazione Einaudi di Roma.

La Barbera

(come Arnaldo La Barbera, già questore di Palermo)

Cognome specifico della Sicilia occidentale, del palermitano in particolare; diffuso in 219 comuni concentrati soprattutto in Sicilia e, con piccoli nuclei, in altre regioni italiane, Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, ecc. Nell’Isola è presente in tutte le province, in particolare nel palermitano (Palermo, Misilmeri, Altofonte, Mezzojuso, Bagheria, ecc.), nell’agrigentino (Ribera, Sciacca, Calamonaci, ecc.)), nel trapanese (Trapani, Mazara del Vallo, Castelvetrano, ecc.), nell’ennese (Nicosia, Enna, Troina, Nissoria). La Barbera è una delle numerose varianti della forma fondamentale “Barbieri”; la caratteristica della composizione del cognome con l’articolo determinativo “la”, è tipica del Sud: qui ha alla base il nome di un mestiere che nel passato indicava anche chi esercitava la flebotomia e il salasso. Il cognome è quindi collegato al mestiere di barbiere o ad una capostipite che svolgeva tale attività o alla moglie di un barbiere.

Riferimenti storici e personaggi – Una famiglia La Barbera, originaria di Nicosia, ebbe numerosi incarichi di prestigio in varie località siciliane, Palermo, Nicosia, Monte San Giuliano (Erice), Messina. ARNALDO LA BARBERA (1942/2002), già questore di Palermo. In polizia fin dal 1972, arriva in Sicilia nel 1985 in missione mentre dirige la Squadra Mobile di Venezia. Nel 1988 viene trasferito a Palermo per dirigere la Squadra Mobile della città, nel 1993, dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, viene creato il gruppo “Falcone e Borsellino” e La Barbera nel guida le indagini: è lui che cattura gli assassini dei due magistrati. Nel 1994 viene promosso questore di Palermo e, tre anni dopo, questore di Napoli, poi, nel 1999, questore di Roma. Nel 2001 è all’UCIGOS (Ufficio Centrale per le Investigazioni Generali e le Operazioni Speciali), settore antiterrorismo del Ministeri dell’Interno: è nel ruolo di Capo dell’Antiterrorismo che viene coinvolto nei fatti del G8 di Genova. Muore di tumore a Verona nel 2002.

Rubino

(come Antonio Rubino, gesuita missionario ucciso a Nagasaki)

Questo cognome deriva probabilmente dal nome medioevale Rubinus (dal latino “ruber” = rosso); potrebbe anche derivare dall’aferesi del nome medioevale Cherubino, originato dall’ebraico Kerubin, con il significato di “ spirito, angelo alato”. Rubino è molto diffuso nelle regioni del sud Italia (Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata), ma è presente anche nelle altre regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria, Toscana, ecc.): Nell’Isola è diffuso in tutte le province, in particolare nel palermitano (37 comuni, Palermo, Trabia, Casteldaccia, ecc.), nel catanese (23 comuni, Biancavilla, Catania, Bronte, ecc.), nel messinese (17 comuni, Castell’Umberto, Messina, Torrenova, ecc.), nel trapanese (17 comuni, Marsala, Mazara del Vallo, Trapani, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Carlentini, Rosolini, ecc.), nell’agrigentino (Canicattì, Palma di Montechiaro, Agrigento, ecc.

Riferimenti storici e personaggi – Tracce di questa cognominizzazione si trovano in un atto del 1697 a Vercelli, dove si cita un certo Ioannes Maria Rubinus. ANTONIO RUBINO (Strambino 1578 – Nagasaki 1643) – gesuita, missionario in India e poi in Cina; si dedicò alla catechesi ma anche a studi geografici e cartografici. Nel 1643, con altri quattro religiosi, fu mandato in missione in Giappone, ma, a Nagasaki, vennero tutti arrestati, condotti in prigione e torturati. Il 22/3/1643 furono lasciati morire sepolti in una fossa: i loro corpi furono bruciati e le ceneri disperse in mare. EDOARDO RUBINO (Torino 1871/1954) – scultore, formatosi all’Accademia Albertina di Torino, eseguì con gusto eclettico un gran numero di ritratti, busti, monumenti civili e religiosi. Fu professore ordinario di scultura presso la Scuola Superiore di scultura dell’Accademia Albertina di Torino: nel 1933 fu nominato senatore del Regno. ANTONIO RUBINO (1880/1964), disegnatore e poeta noto principalmente per l’attività di illustratore e scrittore per l’infanzia. Nel 1908 contribuì alla nascita del “Corriere dei Piccoli”, supplemento domenicale del “Corriere della Sera”. Rubino ne disegnò la testata, illustrava racconti, scriveva i versi in rima che corredavano le vignette, creava un impressionante numero di personaggi dei fumetti. Non si contano le sue collaborazioni ad ogni genere di testate e progetti editoriali: ha scritto e illustrato moltissimi volumi di storie per l’infanzia in versi e in prosa.

Gambino

(come Vittorio Dante Gambino, senatore della Repubblica)

Gambino dovrebbe derivare da soprannome generato dalla caratteristica fisica del capostipite di avere le gambe corte. Ha come varianti Gambina, Gambini.

Si tratta di un cognome noto in Sicilia ma anche nelle restanti regioni italiane, con ceppi più numerosi in Piemonte, Lombardia, Liguria, Campania, Lazio, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna. Nell’Isola ha più frequenze nell’agrigentino (Ravanusa, Agrigento, Ribera, Raffadali, ecc.), nel catanese (Catania, Caltagirone, Misterbianco, Grammichele, ecc.), nel palermitano (Palermo, Torretta, Carini, Bagheria, ecc.), nel messinese (Messina, Castroreale, Barcellona Pozzo di Gotto, ecc.), nel trapanese (Alcamo, Castelvetrano, Marsala, ecc.), nel nisseno (Gela, Mazzarino, Sommatino, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. Gambino è una delle cinque famiglie mafiose di New York e una delle più potenti degli USA: la sua fama inizia da Carlo Gambino che ha diretto per un ventennio l’attività criminale degli Stati Uniti (dalla metà degli anni Cinquanta, fino al 1976, anno della sua morte). VITTORIO DANTE GAMBINO (Ravanusa 18/5/1945) senatore della Repubblica nella X Legislatura (1987-1992), iscritto al gruppo Comunista. E’ stato componente dll’8^ Commissione permanente-Lavori pubblici, comunicazioni e dell’11^ Commissione permanente – Lavoro, previdenza sociale. Ha fatto parte, inoltre della Commissione parlamentare per il parere al governo sulla distribuzione dei fondi per la ricostruzione del Belice e della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari. MARIO GAMBINO (Palermo 1982), scultore. Cresce in una famiglia di artisti e da giovanissimo frequenta gli studi di diversi scultori. Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, sezione scultura, con il maestro Giuseppe La Bruna, partecipa alla Fondazione Verona per l’Arena e alla Fondazione Mazzullo di Taormina in occasione della manifestazione “La terracotta nell’arte del Presepe in Sicilia”, “Presepi d’Italia” Pro Loco Massa Martana (PG), Associazione Hereusium Ragusa

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