Muratore
(come mons. Salvatore Muratore, vescovo di Nicosia)
Il cognome deriva da soprannomi legati al mestiere di muratore: è un cognome agentis o epanghelmatico (secondo la classificazione di Triandafillidis) significante, appunto, mestiere.
Muratore deriva dal termine latino “múrus”, e, più anticamente; “moirus, moerus”, che, come si nota, ha la stessa radice di “moenia” = mura e di “munire”, cioè trincerare, fortificare, costruire per difendersi; “múrus” per i romani era la muraglia costruita per fortificare la città, in contrapposizione al termine “paries”, parete, muro di una casa o di qualunque altro edificio.
Il cognome è diffuso in tutta la Sicilia, in particolare nel palermitano (Palermo, Bagheria, Capaci, Casteldaccia, ecc.), nel messinese (Pettineo, Messina, Santo Stefano di Camastra, ecc.), nel catanese (Catania, Gravina di Catania, San Giovanni La Punta, ecc.), nell’ennese (Agira, Leonforte, Assoro, ecc.), nell’agrigentino (Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa, Agrigento, ecc.), nel siracusano (Carlentini, Francofonte, Rosolini, ecc.); è diffuso anche nel Piemonte (Cuneo, Torino, Asti, ecc.), in Liguria (Ventimiglia), in Lombardia, in Calabria (nel reggino), e in altre regioni italiane. La sua variante Muratori è originaria dell’Emilia-Romagna.
Muratore è un’antica famiglia molto nota in Sicilia: un Antonino, dottore in legge, fu avvocato della Gran Corte di Randazzo e Taormina nel 1488; un Benedetto fu proposto come sindaco dai nobili di Mineo nel 1736; un Tommaso Muratore fu sindaco dei nobili di Mineo negli anni 1746/47. LUDOVICO ANTONIO MURATORI (Vignola 1672 – Modena 1750), religioso, storico, scrittore, archivista e bibliotecario; scrisse molte opere fra cui la famosa “Rerum Italicarum Scriptores” (1723/1738), che copre il periodo dall’anno 500 al 1500, e gli “Annali d’Italia” (1743/1749). MONS. SALVATORE MURATORE (Campobello di Licata 28/12/1946), XIV vescovo della diocesi di Nicosia (EN) dal 22/1/2009. Alcuni giorni fa ha scritto una lettera al Prefetto di Enna al quale ha espresso indignazione per lo stato in cui si trova il territorio interno siciliano, l’ennese e la zona di Nicosia in particolare, soffocato nel suo sviluppo sociale ed economico per la mancanza di collegamenti viari, “ridotti a pericolosi ricami di piccoli rattoppi e grandi buche”; in particolare ha espresso il “grido della chiesa per un territorio abbandonato”, per la mancata realizzazione della strada Nord-Sud, tratto Mulinello-Nicosia, “l’unico punto di speranza per dare respiro ad un’economia ormai da tempo messa in ginocchio”. GAETANO MURATORE, nato a Pantelleria nel 1959 vive a Invorio (NO): pittore e scultore, è un’artista della grande manualità che, partito dalla pittura, è approdato, attraverso una sua naturale evoluzione, alla scultura realizzando curiosi e interessanti robot animati, creature antropomorfe elettromeccaniche create assemblando scarti della società industriale (elettrodomestici). Dal 1988 realizza anche complementi di arredo, installazioni e opere strutturali per appartamenti privati e pubblici.
Gucciardi
(come Baldo Gucciardi, capogruppo parlamentare PD all’ARS)
Emidio De Felice, nel suo Dizionario dei cognomi italiani, indica Gucciardi/Gucciardo come varianti di Gucci, diffuso in Toscana e in Emilia-Romagna nel tipo Gucci, con varianti (alterati e derivati) come Guccione/Guccioni, Gucciarelli, Guccerelli, Guccini, Guccioni, e, in Veneto e in Sicilia, nel tipo Guzzi, con varianti come Guzzetti, Guzzetta,, Guzzini, Guzzinati,, Guzzolini, Guzzon, Guzzardi/Guzzardo. Tutti deriverebbero dalla cognomizzazione di Guccio o Guzzo, ipocoristici diminutivi e vezzeggiativi di Arriguccio/Arriguzzo, Berlinguccio/Berlinguzzo, Uguccio/Uguzzo provenienti dai nomi Arrigo, Berlinghiero, Ugo. Ipotesi da considerare anche la provenienza di Gucciardo/Gucciardi dal dialettale siciliano “gucciardu”, che corrisponde al mantello di giumenta di colore grigiastro, o dal nome di origine linguistica longobarda “Wig Hard” o dal francese “bouchard” = mulo. Gucciardi è ampiamente diffuso in Sicilia, soprattutto nel trapanese (Salemi, Vita, Marsala, Erice, ecc.), nel palermitano (Palermo, Camporeale, Misilmeri, Monreale, ecc.), nel catanese (Sant’Agata Li Battiati, Giarre, Caltagirone), nell’agrigentino (Agrigento, Sciacca, Menfi); con piccoli nuclei è presente in altre regioni italiane come Lazio, Lombardia, Liguria, Piemonte.
FRANCESCO TRAINA GUCCIARDI (Palermo 1882/1945), magistrato, fu docente di Diritto Penale militare presso l’Università degli Studi di Palermo. Da magistrato fu nominato al Tribunale di Roma e poi alla Corte d’Appello. Da sostituto procuratore nel 1912 organizzò e amministrò la giustizia nelle isole del Dodecanneso: per due anni fu Governatore dell’Isola di Calimnio (nel mare Egeo). Combattè in Libia e in Cirenaica e partecipò alla guerra italo-turca e alla prima Guerra mondiale. Fu magistrato militare giungendo al grado di Vice procuratore generale. Grande Ufficiale della Corona d’Italia, ebbe la croce al merito di guerra. Fondò e contribuì a mantenere l’orfanotrofio di Misilmeri. BALDASSARE (BALDO) GUCCIARDI (Salemi 1/5/1957), Laurea in giurisprudenza, dirigente aziendale USL, deputato regionale da tre legislature, dal 2012 capogruppo PD all’ARS. È componente della II Commissione – Bilancio e programmazione e della Commissione Esame dei disegni di legge relativi alle materie statutarie. In questi giorni si sta adoperando per superare i vari contrasti esistenti all’interno del suo partito e per arrivare a instaurare un “dialogo costante fra le forze politiche e parlamentari sulle riforme e sui provvedimenti necessari a superare le tante difficoltà della regione e dei Siciliani”.
Attaguile
(come Angelo Attaguile, deputato catanese dell’MPA)
Attaguile è un cognome molto raro, di origine linguistica araba, deriva dal termine AT TAWĪL, che significa lungo, alto: probabilmente da soprannome riferito a capostipite con tale caratteristica.
È diffuso in Sicilia, nel catanese (Grammichele, Catania, Tremestieri Etneo, Mineo, San Giovanni La Punta, Misterbianco, Mazzarrone, Acicastello): qualche piccolo nucleo è presente nel Lazio, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria.
GIOACCHINO ATTAGUILE (Grammichele 26/10/1915 – Catania 25/10/1994), notaio, politico, senatore della Repubblica per la Democrazia Cristiana nella IV legislatura, riconfermato nella V e nella VI legislatura. È stato Sottosegretario alle Finanze nel III Governo Rumor e nel Governo Colombo e Ministro della Marina Mercantile dall’aprile 1971 a febbraio 1972. E’ padre di Angelo Attaguile. ANGELO ATTAGUILE (Grammichele 12/5/1947), parlamentare nazionale di Catania, eletto nel febbraio 2013 nella lista del Popolo della Libertà, in quota M.P.A. (Movimento Per l’Autonomia), risulta iscritto nel Gruppo Lega Nord e Autonomie: con la sua adesione Attaguile ha reso possibile la sopravvivenza della Lega Nord, come gruppo, nella geografia politica della Camera dei Deputati. In Parlamento è segretario della Commissione Parlamentare Antimafia. Recentemente l’on. Attaguile ha riacceso la questione Ponte sullo Stretto di Messina; considerato che il “Ponte” assume “un ruolo strategico nel corridoio paneuropeo n.5 Helsinki-La Valletta”, ha depositato un’interpellanza urgente al Governo Renzi per sapere quali siano le reali intenzioni del governo rispetto alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Angelo Attaguile è stato presidente del Catania Calcio dal 1987 al 1990. FRANCESCO ATTAGUILE (Grammichele 2/11/1945), avvocato e politico; è stato sindaco di Catania negli anni 1984/85 e vice sindaco nella prima giunta Bianco (1988-1990) per la DC. Negli anni settanta e ottanta è stato direttore degli sportelli unici dell’Istituto per lo Sviluppo del Mezzogiorno, presidente dell’ISIDA (Istituto Superiore per Imprenditori e Dirigenti d’Azienda) e presidente regionale di Confcooperative. Lasciata la politica attiva, negli anni ’90 ha assunto diverse cariche prestigiose per conto della Regione Siciliana. Attualmente è presidente di HUB-SiciliaInternazionale, ente che ha come obiettivo il riposizionamento della Sicilia al centro del Mediterraneo e nel nuovo scenario globale.
Milazzo
(come Nino Milazzo, giornalista)
Questo cognome è diffuso in 517 comuni di quasi tutte le regioni italiane; è presente in tutta la Sicilia con frequenze più elevate nel palermitano (in 38 comuni, fra cui Palermo, Prizzi, Villabate), nel catanese (in 36 comuni, fra cui Catania, Adrano, Caltagirone, Paternò, Biancavilla), nell’agrigentino (20 comuni, fra cui Canicattì, Campobello di Licata, San Giovanni Gemini), nel nisseno (Caltanissetta, Serradifalco, San Cataldo, Mussomeli, ecc.), nel trapanese (in 20 comuni, fra cui Alcamo, Trapani, Marsala). È noto anche in altre regioni italiane, in Lombardia, Piemonte, Lazio, Toscana, Emilia- Romagna, Liguria, Veneto, ecc.
Il cognome è sicuramente collegato al toponimo Milazzo (ME), antica città ellenizzata dai greci di Zancle (ME), l’antica Mylai, in latino Mylae = mulino. In bizantino era Mylàs e in arabo Milàs, la cui terminazione da “s” o “ss” divenne – “zzo”.(Pellegrini). Milazzo viene inteso anche come Mylarum statio = “stazione d’imbarco del mulino”(Pensabene); qualcuno, ancora, lo fa derivare dal vocabolo greco “mylàkion” = macina (Cappello-Tagliavini), termini tutti legati al mestiere di mugnaio.
Milazzo o Melazzo è un’antica famiglia siciliana che godette nobiltà in Caltagirone, Messina e Palermo, ebbe il titolo di barone di San Giorgio e il privilegio del “Don”, e si propagò nel corso dei secoli in molte regioni italiane (H.I.) SILVIO MILAZZO (Caltagirone 4/9/1903- Catania 24/12/1982) – politico italiano, fondatore e leader dell’USCS (Unione Siciliana Cristiano Sociale). Protagonista di un’inedita coalizione fra destra e sinistra che, dal 1958 al 1960, lo portò alla presidenza della Regione Siciliana. NINO MILAZZO (Biancavilla 16/1/1930), giornalista, esperto di politica internazionale: è stato vicedirettore del Corriere della Sera, vicedirettore vicario del L’Indipendente, condirettore de La Sicilia, direttore di Telecolor, emittente regionale siciliana; ha collaborato con Il Sole 24 Ore, L’Europeo e, per circa 20 anni, con diversi programmi di Enzo Biagi, Scrittore, ha pubblicato “Crisi dello Stato” (1978), “Conversazioni sul mezzogiorno”(1999), “Un italiano in Sicilia”(2009). Attualmente è presidente del Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile di Catania. VALERIA MILAZZO, giovane cantautrice palermitana; la sua musica spazia dal Pop alla Melodica, dal Jazz all’Etnica: ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, con l’Orchestra Jazz Siciliana e con il maestro Roberto Pregadio.