Messina
(come Ivan Messina, atleta paraplegico, campione italiano agli Assoluti di Grosseto)
Questo cognome deriva dal toponimo Messina, l’antica città Messenion o Messene, così chiamata in onore della Messenia, patria di Anassila, tiranno di Reggio, che la conquistò nel 491 a.C. ; esso indica, quindi, il luogo di provenienza dei capostipiti. E’ possibile che la vasta diffusione del cognome sia dovuta al fatto che esso sia stato assunto da molte famiglie ebree che, in seguito all’editto di Ferdinando il cattolico del 1492 furono costrette a lasciare il regno di Spagna, e quindi anche la Sicilia, o a convertirsi al cattolicesimo: molti ebrei, per mimetizzarsi e rimanere nell’isola assunsero come cognome nomi di città, Messina, Catania, Genova, ecc. Messina è diffuso in tutte le regioni italiane, con una grossa concentrazione in Sicilia e consistenti nuclei in Lombardia, Campania, Piemonte, Lazio, Calabria, ecc.; nella nostra regione è particolarmente presente nel messinese (Messina, Ficarra, Milazzo, ecc.), nel palermitano (Palermo, Monreale, Cefalù, ecc.), nel catanese (Catania, Acireale, Paternò, Caltagirone, ecc.), nell’agrigentino (Agrigento, Canicattì, Favara, ecc.), nel trapanese (Trapani, Mazara del Vallo, Erice, ecc.), nell’ennese.
Riferimenti storici e personaggi.Messina è una famiglia fra le più antiche del Regno di Sicilia, attestata già nel secolo XIII con il capostipite CORRADO MESSINA che fu Capo della Guardia di Pietro III d’Aragona: godette nobiltà in Messina, Palermo, Castiglione, Noto, Malta. La famiglia risulta iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922. FRANCESCO MESSINA (Linguaglossa 15/11/1900 – Milano 13/9/1995) – noto scultore e pittore italiano. Fra le sue opere ricordiamo: lo “Stallone ferito”, a Catania – Piazza V. Emanuele III, la “Sirenetta”, a Catania, Piazza Europa. IVAN MESSINA (Catania 6/7/1988), atleta paraplegico in forza a “Il Faro” , Associazione Sportiva diversamente abili di Augusta (SR). Paraplegico dall’età di 13 anni, per un tuffo nella diga dell’Ancipa in un punto in cui il livello dell’acqua era inferiore ad un metro e mezzo, si dedica dapprima al nuoto agonistico riscuotendo molti successi; passato all’atletica leggera, partecipa a numerose gare a livello regionale e nazionale: nel 2013 ai campionati italiani di Atletica Paralimpica vince tre medaglie d’argento, rispettivamente nei 400 – 800 – 1500 metri in carrozzella; quest’anno agli Assoluti di atletica organizzati il 30 maggio e 1 giugno, presso lo stadio Zecchini di Grosseto, ha conquistato tre ori nei 100 – 200 – 400 metri in carrozzella. Dal 2011 Ivan Messina, in collaborazione con fisiatri e terapisti, allena i degenti paraplegici dell’Unità Spinale dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, per avviarli alla pratica sportiva.
Mignemi
(come Mimmo Mignemi, attore di teatro, cinema, TV)
Mignemi nasce come soprannome probabilmente derivato da modificazioni dialettali del termine italiano “mignone” che, a sua volta, origina dal franeese “mignon”, o, direttamente, dal dialettale “mignu”, entrambi con il significato di “piccolo, carino, bellino”: mignemi sarebbe, in tal caso, un “insieme di cose piccole”. Mignemi potrebbe, inoltre; essere collegato al verbo greco “mighnymi” = mescolo, mischio, congiungo, o al sostantivo greco “migma” = miscuglio, unione: il cognome Mignemi si riferirebbe, in tal caso, a caratteristiche fisiche o comportamentali del capostipite. I Mignemi, il cui ceppo principale di trova in Sicilia, sono presenti anche in altre regioni italiane, Lombardia, Piemonte, Liguria, ecc.. Nella nostra regione Mignemi è diffuso soprattutto nel catanese (Catania, San Gregorio di Catania, Gravina di Catania, ecc.), ma anche nel palermitano (Palermo, Cerda, Campofiorito), nell’agrigentino (Favara, Agrigento), nel siracusano (Lentini, Carlentini).
Riferimenti storici e personaggi. FRANCESCO MIGNEMI, pittore attivo a Catania fra il XVII e il XVIII secolo; fu pittore di composizioni religiose, di paesaggi, affreschivista; insieme a Filippo La Spina e Bonaventura Platania, viene elogiato dal cherubino Aliotta, dottore in sacra teologia e canonico della Collegiata di Catania, nel suo Enchiridion. MIMMO MIGNEMI (Catania 30/11/1956), attore catanese di teatro, cinema, televisione. Formatosi come attore alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Catania, ha una lunga carriera teatrale, ha recitato, e recita, non soltanto con lo stesso Teatro Stabile ma anche in tanti altri teatri italiani, diretto da registi noti come Melo Freni, Puggelli, Pugliese, Di Pasquale. Nel cinema è stato diretto da grandi registi: Pàl Gabòr (La sposa era bellissima, 1986), Giuseppe Tornatore (Nuovo cinema paradiso, 1989), Pupi Avati (Magnificat, 1993 ), Marco Tullio Giordana (Pasolini, un delitto italiano, 1995, I cento passi, 2000, La meglio gioventù, 2003)), Marco Risi, ecc. Molte le sue presenze in TV: La piovra di Damiano Damiani (1984), La famiglia Ceravolo di Melo Freni (1985), Il capo dei capi di A. Sweet ed E. Monteleone, L’uomo che cavalcava nel buio, con Terence Hill. Nel 1998 ha avuto il premio come “Migliore attore teatrale siciliano” e, nel 2003 il premio Pippo Fava per il teatro.
Vinciullo
(come Vincenzo Vinciullo, deputato regionale del NCD)
La desinenza in –vullo fa di questo cognome un vezzeggiativo del più noto cognome Vinci, il quale, a sua volta, deriva da ipocoristico di una forma apocopata (troncata) del nome personale Vincenzo o di nomi o soprannomi, comuni nel medioevo, e composti da un primo elemento vinci-, come Vinciguerra, Vinciprova, ecc.. Vincenzo proviene dal latino vĭncěre, da cui il nome Vincentius, e si traduce con “colui che vince, che conquista”; per i cristiani Vincenzo è il vincente sul male.
Vinciullo è cognome è molto raro, diffuso in Sicilia soltanto nella fascia orientale, nel messinese (Messina, Ucria, Scaletta Zanclea, ecc.), nel catanese (Paternò, Catania, Misterbianco, ecc.), nel siracusano (Siracusa); con piccoli nuclei è presente in Lombardia e in Toscana.
Riferimenti storici e personaggi. Un’antica famiglia Vinci fu nobile a Trapani e a Messina sin dal XV secolo; fu insignita del titolo di barone di Moschitta, nel 1791 con Domenico. VINCENZO VINCIULLO (Sinagra, Me 24/2/1961), parlamentare regionale del Nuovo Centro Destra, eletto in questa e nella precedente legislatura nella lista del PDL: è stato il parlamentare più votato nella provincia di Siracusa. Laurea in lettere, è ordinario della cattedra di italiano e latino nei licei statali. All’A.R.S. attualmente ricopre la carica di presidente dell’ Intergruppo parlamentare per i rapporti fra Sicilia e Libia, ed è vicepresidente vicario della II Commissione “Bilancio e programmazione” e componente della Commissione Regolamento. E’ anche presidente della Sottocommissione “Partecipate”, istituita in seno alla Commissione Bilancio per censire la Società Partecipate regionali. Queste ultime avranno “15 giorni per dare risposte dettagliate sui bilanci, situazione patrimoniale, personale, costi relativi ai beni immobili e ai mezzi utilizzati, compensi ai manager, ecc.”, tutto in vista dell’invio di un dossier alla Corte dei Conti.
Procaccianti
(come Paolo Procaccianti, medico direttore dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo)
Procacciante/i è un cognome deverbale, derivato dal verbo pro-cacciare che, letteralmente significa “procurare cacciando”; è anche nome augurale che significa “che sia un grosso guadagnatore” (V. Biunda) Molto probabilmente il cognome deriva da soprannome riferito a capostipiti noti come persone che s’industriavano, che si impegnavano con ogni mezzo, qualche volta anche non lecito, di fare guadagni, ottenere favori e vantaggi, fare affari (Vocabolario Treccani). E’ un cognome diffuso soprattutto in Sicilia e Lazio, ma anche in altre regioni italiane come Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, ecc. Nella nostra regione è presente nel catanese (Catania, Castel di Iudica, San Giovanni la Punta, Mascalucia), nell’ennese (Piazza Armerina, Catenanuova, Aidone, Valguarnera Caropepe, Enna), nel palermitano (Palermo, Cefalù), nel ragusano (Comiso, Ragusa), nel nisseno (Niscemi)
Riferimenti storici e personaggi. PAOLO PROCACCIANTI (Piazza Armerina 23/9/1945), medico anatomopatologo, direttore dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo. Qualche giorno fa ignoti sono entrati nel suo ufficio al Policlinico e hanno rovistato nei cassetti e negli armadi: ad un primo controllo sembra che non manchi nulla, ma i Carabinieri, che stanno seguendo le indagini, non escludono che l’irruzione nell’ufficio di Procaccianti possa essere in qualche modo collegata alla vicenda di Mario Biondo, il cameraman palermitano morto in circostanze misteriose nella sua casa di Madrid e sulla quale sta indagando la Procura di Palermo. Il prof. Procaccianti sta analizzando reperti e foto che un gruppo di magistrati e investigatori palermitani ha portato dalla Spagna dopo l’interrogatorio di Raquel Sanchez Silva, conduttrice TV e vedova del cameraman italiano. Il nome del prof. Procaccianti è legato ad una serie di eventi e processi in cui lo stesso ha partecipato come testimone o perito (processo Calvi, processo Dell’Utri, processo per l’omicidio di Peppino Impastato, e tanti altri).