E’ difficile che ci siano domani ma non è escluso che ci siano mercoledì e giovedì. Si parla qui delle cosiddette “piogge pomeridiane” che adesso cerco di spigarvi.
La prima cosa sorprendente per i più è che le piogge pomeridiane non vengono da nessuna parte. Vuol dire che non vengono giù da nuvole che appartengono a fronti o masse d’aria perturbati. Nossignore: sono fenomeni prodotti da cose che si chiamano “termiche”. Come avrete capito c’entra la temperatura come infatti una termica altro non è che una bolla di aria che si riscalda. E’ come mettere una pignata sul fuoco. Ovviamente è tutta colpa del sole che irraggia la terra o il mare ( i “fornelli”) e che riscalda l’aria che tende dunque a salire perché quella calda è più leggera di quella fredda. Durante la salita, che può anche essere molto veloce, l’umidità contenuta nell’aria si condensa. Questo cambio di stato fisico della materia introduce altra energia nel sistema e fa aumentare la temperatura di modo che l’aria continua a salire sempre più velocemente sino a raggiungere quote dove incontra aria molto fredda (-20 gradi) e secca. Questo è il momento in cui l’aria diventa fatta di cristalli di ghiaccio perché si raffredda e comincia a scendere. I cristalli di ghiaccio, col diminuire della quota, si squagliano e diventano acqua. E piove. Anzi, diluvia. Quelli col coccio di lettura chiamano questo fenomeno termo convezione perché provocato da movimenti convettivi dovuti alle variazioni della temperatura.
Le nuvole in cui avviene tutto ciò sono particolari perché somigliano a un broccolo. Sono nuvole cumuliformi a forte sviluppo verticale. Se durante la formazione dei cumulonembi c’è una forte produzione di energia, avremo fulmini e tuoni. Quelli sono i temporali. Un temporale senza fulmini si chiama invece rovescio.
Una dato importante è che non è detto affatto che un movimento termo convettivo debba necessariamente provocare una precipitazione. Questa avviene solo se c’è una cosa che si chiama “innesco”. Vi sembrerà strano ma, visto che queste strutture sono molto instabili, un innesco può essere provocato perfino dal semplice passaggio di un’automobile. Più frequentemente dalla presenza di un rilievo che fa da “slitta” al movimento della bolla d’aria. I territori sui quali è più facile che possa formarsi una precipitazione sono quelli più scuri come i campi arati (ecco perché certi fenomeni sono più “estivi”). Oppure nelle zone che hanno una struttura molto dinamica come gli stretti. Occhio pure all’orologio. La fascia oraria di maggiore produzione è tra le 13 e le 17. Segue quella tra le 21 e le 2. Fanalino di coda le ore del mattino tra le 9 e le 12.
Ora che vi levai il prio di non sapere perché sta piovendo, ammetto che certe volte sapere le cose ammazza la poesia. Facciamo un esempio: mettiamo che siete in macchina col vostro partner. Il cielo è scuro. Pioverà? Ah saperlo… Ma se invece, grazie a me, siete in grado di saperlo, finì la poesia perché direte: forse è meglio ca n’arricugghiemu. Se, viceversa, non sapete niente avrete il piacere di farvi sorprendere dal temporale, di abbracciarvi ad ogni tuono, di mostrare gli occhi sgranati a ogni fulmine come in una luce della discoteca, sentirete il brividino e proverete quel senso di benessere che dà il sentirsi al riparo mentre fuori c’è il finimondo. E’ la stessa cosa che succede ai bambini quando sono a casa e scoppia un temporale: corrono alla finestra, appoggiano il naso sul vetro e non si perdono lo spettacolo. Ma non solo i bimbi. Diego si scanta dei tuoni e mi abbraccia. E io sono felice.
Detto ciò domani non dovrebbe succedere nulla di tutto questo anche se nelle ore centrali della giornata ci sarà un poco di caldo col termometro che sfiorerà i 30 gradi. Ciò è dovuto anche al fatto che il vento, sebbene di Tramontana, soffierà così debolmente che non riuscirà a bilanciare il caldo del soleggiamento. Tante belle cose. Informate.