Romeni sfruttati dai loro connazionali pur di ottenere un lavoro nei campi, mentre per alcune ragazze minorenni si apriva la strada della prostituzione. Questo meccanismo è stato scoperto dalla polizia a Ragusa e che ha portato a cinque fermi. In esecuzione di un decreto di fermo, disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, sono finiti i cittadini rumeni Lucian Milea, di 40 anni; Monica Iordan, di 31 anni; Marian Munteanu, di 30 anni; Alice Oprea, di 30 anni, e Marian Oprea, di 37 anni. Il provvedimento e’ stato convalidato dal gip di Ragusa che, dopo avere applicato la misura cautelare in carcere a tutti gli indagati, ha trasmesso gli atti al gip di Catania competente per materia.I soggetti sono accisati di caporalato, associazione a delinquere, traffico di esseri umani e sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche minorile. Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, sono state avviate dalla squadra mobile dopo la denuncia di un romeno, attirato, come gli altri, con l’inganno e la falsa promessa di un lavoro, di una casa dignitosa e, poi, invece, privato di ogni facoltà di negoziare condizioni anche di vita. Tutte le numerose vittime presenti sul territorio sono ospiti di un’associazione anti-tratta, specializzata in quella a scopo di sfruttamento lavorativo.
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