Palermo, leader FN picchiato, due fermi per tentato omicidio

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Dopo diverse ore di interrogatori e di attività investigativa incessante da parte degli uomini della  Polizia di Palermo, in meno di 24 ore sono stati individuati gli aggressori del leader di FN, Massimo Ursino. Si tratta di due militanti dello studentato occupato “Malarazza”, che si trova all’interno dell’istituto dei sordomuti di via Cavour.

Si tratta di Giovanni Marco Codraro, 26 anni  e Carlo Mancuso 28 anni, entrambi con precendenti penali sono accusati di tentato omicidio e per i quali è scattato il fermo. Inoltre sono stati denunciati altri quattro giovani palermitani. Ma le indagini fanno sapere dalla Mobile andranno avanti per identificare gli ultimi due componenti del gruppo.

L’inchiesta, per tentato omicidio, è stata coordinata dal Procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Determinanti per emettere il provvedimento sono state le immagini di una videocamera di sorveglianza oltre a alcune testimonianze e al ritrovamento di bastoni e vestiti all’interno delle abitazioni perquisite dagli uomini della Digos.

Ursino intanto dopo esser uscito dall’ospedale si sfoga tramite una nota: ”

Sono un soldato politico, ieri sera colpendo me hanno colpito l’Idea alla quale appartengo e di cui Forza Nuova si fa strumento” e quindi “un’Italia” che non vuole farsi “legare dai legacci ideologici di una compagine” che sta “aizzando la canea dell’antifascismo militante contro di noi.Quando vent’anni fa scegliemmo, quali capisaldi della nostra battaglia la lotta all’aborto, all’immigrazione, alla massoneria – dice Ursino in una nota – ci rendevamo conto di aver dichiarato una guerra. Oggi che queste priorità sono state comprese dal popolo italiano che rimanda al mittente il ricatto morale del politicamente corretto, il potere ci chiude ogni possibilità di dialogo cercando di dipingerci nella maniera più turpe, riuscendo a fomentare contro di noi gruppi organizzati dell’ultrasinistra, veri apologeti dell’agguato alle spalle e del rapporto 1 a 10″.

“Non è con la mistificazione, non è con la demonizzazione di un movimento politico in forte ascesa come Forza Nuova, non è con le minacce farsesche di scioglimento, non è infine con l’uso sproporzionato e spettacolaristico della forza contro i nostri uomini e le nostre donne che l’Idra a molte teste del Potere riuscirà a soffocare l’avanzata di quel patriottismo per cui siamo disposti a spendere fino all’ultima goccia di sudore, fino all’ultima goccia di sangue“.

Il dirigente di Fn ha anche un passato pesante dal punto di vista giudiziario, venne arrestato nel luglio 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Dopo aver subito la rapina, una borsa e articoli di bigiotteria, le due vittime avrebbero inseguito Ursino e due suoi complici (anche loro di Forza nuova) ma questi avrebbero tirato fuori delle spranghe e picchiato a sangue gli immigrati. Ursino venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Ma quello con i due venditori ambulanti non è stato l’unico episodio violento e a sfondo razzista a cui Ursino avrebbe partecipato. Nel giugno 2005, sempre con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo. I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a ”motivi razziali”.

Ursino pestato in via Dante poco dopo le 19 è stato portato in ospedale.  Secondo alcune informazioni, Ursino sarebbe stato accerchiato da una mezza dozzina di persone, vestite di nero e con i volti coperti da sciarpe o da passamontagna; del gruppo farebbe parte chi ha documentato il pestaggio con le immagini video di un telefonino. Il dirigente di Forza Nuova, titolare di un laboratorio di tatu .La vittima Ha riportato una frattura al naso, ematomi al volto e in tutto il corpo e una sospetta lesione alla spalla. I medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico gli hanno diagnosticato una prognosi di venti giorni. Sull’accaduto indaga la polizia.

Questo gesto è il segno della tensione che si respira in città a pochi giorni dal comizio di Roberto Fiore, unico candidato di Forza Nuova, previsto per sabato.Alcune assocazioni hanno avanzato la richiesta alla Prefettura, Questura e al Comune di non concedere nessuno spazio pubblico per la manifestazione.

Il raid è stato rivendicato con un comunicato inviato via mail a alcuni giornali. “A pochi giorni dall’arrivo in città di Roberto Fiore, atteso in città per un comizio in conclusione della campagna elettorale – si legge nella email – Massimo Ursino, uomo di spicco e dirigente nazionale del partito Forza Nuova, è stato colpito in modo esemplare mentre passeggiava per le vie del centro. E’ stato bloccato, immobilizzato e legato con del nastro adesivo, poi lasciato a terra senza possibilita’ di fuggire”. “Chi afferma che esista una ‘minaccia fascista’, a Palermo come in tutta la Sicilia – prosegue la nota – dovrà ricredersi: questi uomini di poco conto appartenenti a formazioni neofasciste, che fanno di razzismo e discriminazioni il loro manifesto politico nonchè la costruzione della loro identità forte e battagliera, si sgretolano in men che non si dica sotto i colpi ben assestati dell’antifascismo. Infatti non sono in grado di difendere sè stessi, figuriamoci di attuare il loro programma politico. I fatti avvenuti oggi sono la dimostrazione del fatto che sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo, a partire da questi protagonisti del forzanovismo, guerrieri a parole, violenti nelle immagini che evocano forse, ma incapaci di proteggere la propria incolumità e di conquistare qualsiasi forma di potere politico. Palermo è antifascista, nelle pratiche e nella quotidianità di chi la vive. A Palermo non c’è spazio per il fascismo”.

Sull’accaduto è intervenuto il sindaco Leoluca Orlando:”Quanto avvenuto stasera con l’aggressione ai danni del segretario provinciale dell’organizzazione neofascista Forza Nuova a Palermo, è il segno della degenerazione che la politica italiana sta subendo, dopo avere sottovalutato la recrudescenza di fenomeni e comportamenti fascisti e razzisti, che rischiano di infettare culturalmente la società civile, anche quella che antifascista e antirazzista si proclama.Il fascismo non si combatte con lo squadrismo, bensì con la cultura e la resistenza.”

 

 

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