“A seguito dell’operazione Apocalisse- sottolinea Lo Voi, procuratore Capo del Tribunale di Palermo, sono mancati 100 uomini e quindi è sttao necessario incrementare il numero e soprattutto è sttao necessario allacciare contatti ler incentivare le estorsioni. Queste rappresentano da sempre la principale fonte di guadagno per le famiglie dei detenuti e dall’ altro lato creano le basi finanziare per effettuare investimenti diversi, quali il riciclaggio”.
E la prima attività criminale rimane l’estorsiome. “Fra tentate e consumate- continua Lo Voi- vi sono il Bar Alba 5.000 euro, per il nuovo bar di via De Gasperi. Poi, anche il titolare del Bar Golden di piazza Giovanni Paolo II di 750 euro a Pasqua e a Natale. Estorti anche Gammicchia Gomme, una serie di pub e imprese di costruzione, la pasticceria Cappello e il ristorante La Braciera, che aveva interrotto il pagamento in precedenza durante l’operazione Apocalisse e poi intimidita mediante l’apposizione dell’attacco nei lucchetti, questo evento denunciato dal titolare alla Polizia. A volte per rimettere in piedi l’estorsione ci vogliono due anni così come emerso dalle intercettazioni. In parte per una scelta investigativa e in oarte per scelta dei commercianti questa volta non c’é stata collaboraizone delle vittime”.
Dopo i mandamenti dello Zen e di Borgo Vrcchio è stata la volta di Resuttana e San Lorenzo. Durcento carabinieri , con l’ausilio di due elicotteri dalle Unità Cinofile e dai Cacciatori di Sicilia hanno setacciato i quartieri palmo a palmo mettendo le manette a 25 esponenti delle famiglie mafiose tra cui anche una donna, Maria Angela Di Trapani, moglie di Salvino Madonia. Tutti sono accusato a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, danneggiamento, favoreggiamento personale, ricettazione, tutti commessi con l’aggravante del metodo e finalità mafiosi.
L’indagine sottolineano gli inquirenti ha permesso di:ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali delle famiglie mafiose di “San Lorenzo”, “Partanna Mondello”, “Tommaso Natale” e “Pallavicino/Zen” (tutte appartenenti al mandamento di “San Lorenzo”) e della famiglia mafiosa di “Resuttana” (facente invece parte dell’omonimo mandamento unitamente alle famiglie mafiose di Acquasanta e Arenella). E di accertare la riconducibilità del mandamento di Resuttana alla famiglia Madonia. Un potere quelle delle famiglie dimostrato sul territorio di “ competenza” attraverso il metodo delle estorsioni ai danni di ei commercianti.
Un personaggio chiave è Giovanni Niosi, capo mandamento su volere anche della Sig.ra Di Trapani moglie di Madonia, scarcerata nel 2013 e poi si rende conto della figura di scarsa caratura di Niosi, per passare il testimone a una triade. Di Niosi ufficialmente gestore dell’autocarrozzeria “Autocarrozzeria Universal di Concetta Niosi” di Viale Regione Siciliana, si erano lamentati durante un incontro al Bar Hilton di via libertà, Vincenzo Maio, Pietro Salsiera, Sergio Macaluso e Sergio Napolitano. Tutti ribadivano le scarse disponibilità economiche del momento e che Niosi fungendo da mediatore con alcuni commercianti si sarebbe appropriato di alcune estorsioni.
” Questa decisione- racconta Lo Voi- viene contestata dagli altri soggetti che accusano il Niosi coi volto in altro procedimento di aver scelto la via del patteggiamento, violando uno dei canoni della mafia e non si deve mai ammettere di aver commessi reati nell’ interesse di Cosa Nostra. E non è escluso che fosse in atto anche qualche proposito criminoso. Evento non avvenuto grazie all’intervento del mandamento di Porta Nuova.Diversi mandamenti che si confrontano e che evidenziano una difficoltà tra affiliati affidabili e da qui la necessità di ricorrere agli anziani.
I sistemi estorsivi sempre gli stessi, violenza e minacca.
“Il più delle volte l’intera attività investigativa- conclude Lo Voi-si è basato sulle intercettazioni ma anche con attività di pedinamento e di osservazione. anche se viè stato un contributo dei collaboratori di giustizia che si sono limitati a confermare il quadro probatorio”.
Ma c’è chi all’interno di Cosa Nostra guarda con interesse gli affari delle scommesse nel gioco, lo pensava lo stesso Macaluso, arrestato in questa operazione.
“Di fronte alla forza ha sottolineato Antonio Di Stasio comandate provinciale dei carabinieri di Palermo bisogna usare costanza e dedizione”.