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Sinistra antagonista a pezzi. I partiti comunisti sono tre, ne nasce un altro per iniziativa di Marco Rizzo

04 luglio 2009 10:35
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La nascita di un nuovo partito a sinistra non fa più notizia. E’ la legge dell’informazione, quando gli eventi si ripetono finiscono con il non interessare nessuno, a meno che non si tratta di crimini seriali, in questo caso la curiosità è morbosa. Nel caso presente, in verità, si tratta di fatto di una tenace ed irredimibile vocazione al suicidio, che è pur sempre un crimine perpetrato contro se stessi. La notizia è che Marco Rizzo ha fondato

CousCous fest
un nuovo partito che si chiama Comunisti-Sinistra popolare. E’ il terzo, se non andiamo errati, che si richiama al comunismo. Marco Rizzo esce dal Pdci perché è stato espulso dal suo segretario, Oliviero Di Liberto, quello che voleva portare in Italia la salma di Lenin curata con scarsa attenzione dai russi. Di Liberto ha chiesto ed ottenuto la testa di Rizzo perché lo ha accusato di avere dato una mano all’Italia dei Valori alle ultime elezioni, invece che lavorare per il suo partito. Scambio di accuse e qualche insulto, che potrebbe finire in tribunale perché Rizzo avrebbe sospettato Di Liberto di amicizie massoniche o qualcosa di simile. Ma il punto essenziale resta la nascita di un nuovo partito comunista in Italia. Ce n’era davvero bisogno? Le scissioni e la nascita di partiti nuovi hanno segnato la storia della sinistra italiana devastandone l’immagine ed i consensi. L’irriducibilità di alcune posizioni radicali hanno reso la navigazione del governo Prodi proibitiva. I cespugli ed i gruppuscoli di irriducibili hanno reso un pessimo servizio alla sinistra italiana. Cupio dissolvi, stando alle conseguenze della conflittualità permanente. Da ultimo alle europee la presentazione di più liste ha impedito che la sinistra antagonista mandasse eurodeputati a Strasburgo. Conti alla mano, avrebbe potuto avere una rappresentanza, raggiungendo circa il 6 per cento di suffragi e superando così la soglia di sbarramento. Marco Rizzo ha spiegato che il suo nuovo partito vuole diventare una sorta di lobby morale su comportamenti e sulle azioni di lotta per riconquistare la fiducia della gente. Che cosa significhi questo non ve lo sappiamo dire. Di certo va in controtendenza rispetto ai proclami successi alle europee, dove il clamoroso errore di dividersi, aveva fatto prendere coscienza della necessità di unire le forze e rinnovare il progetto politico. A quanto pare non è più così, il day after è durato lo spazio di un mattino e sono prevalse le difficoltà di sempre di trovare una piattaforma comune. Mentre i partiti di sinistra si moltiplicano, riesce sempre più difficile, se non impossibile, illustrare le peculiarità di ognuno dei partiti e individuarne le peculiarità. La rappresentanza di idee e bisogni tipici della sinistra naufraga in un oceano di incomprensioni e di parole d’ordine lontanissime dalla realtà.

 

(editing Dario La Rosa)

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Anonimo 05 luglio :06

l'dea del comunismo , quando fu inventata era buona per l'umanità .

ma poi l'idea comunismo si è rivelata fallace : abusi di potere , difesa corporativa di lavoratori contro altri, i gulag , la fame pianificata etc .

io sarei disposto a tassarmi e dare il mio 8 per mille affinchè i vari Diliberto , Rizzo ed altri che non trovano un impiego stabile  nel nostro suolo ad emigrare in Cina. Voi direte perché queste risorse intellettuali dovrebbero essere scialacquate all'estero? stando colà aiuterebbero i  nostri lavoratori, che costì stanno soffrendo il loro futuro per la concorrenza sleale ed imperialistica dei cinesi . Se questi genialoidi della politica , che hanno diviso la falce dal martello  rimanendo solo con il rosso in mano , andassero in Cina  a dire ai lavoratori cinesi i loro diritti umani e sindacali , noi la disoccupazione ed il futuro della nostra gioventù l'avremmo risolta da tempo .

Un corso di cinese accellerato apre la mente, un biglietto di sola andata  e qualche filmato dei nostri lavoratori a spasso come viatico al loro viaggio missionario. Che dite signori lettori la mia iproposta è geniale??

Anonimo 05 luglio :03

Marco Rizzo è uno in gamba.

ERa ora si distinguesse da quei cadaveri.

Anonimo 04 luglio :30
L'utente ha risposto al commento anonimo del 04 luglio 2009. Visualizza »

Il grande errore dei Comunisti è che probabilmente, senza nemmeno rendersene conto, aderiscono ad una "Chiesa" e come tutte le Fedi provoca scissioni e ciascuna particella si sente unica portatrice di verità.

Oggi un sano pragmatismo veramente laico che fosse attento alle problematiche sociali potrebbe essere in grado di fare crescere la società italiana nel suo complesso senza lasciare indietro i più deboli.

Credo, come l'articolista, che una minore conflittualità ideologica nel governo Prodi avrebbe allontanato quella politica dell'apparire dispensatrice di forti esempi di immoralità civile ed etica di cui abbiamo ampia testimonianza.

Cordialmente.

il nonno

avete ragione, anche se Marco Rizzo mi pare abbia la faccia di uno che crede in quello che fa. Lui dice di non voler fare un altro partitino ma di voler invece ripartire dal basso, dagli interessi dei lavoratori. mi piace l'idea di far stipendiare i deputati con un salario da operaio ed anche l'idea del simbolo quadrato come a dire di non pensare subito ad elezioni e poltrone, ma vedremo perchè oggi non basta ascoltare quello che dice la politica ma vedere quello che fa 

Anonimo 04 luglio :22

Il grande errore dei Comunisti è che probabilmente, senza nemmeno rendersene conto, aderiscono ad una "Chiesa" e come tutte le Fedi provoca scissioni e ciascuna particella si sente unica portatrice di verità.

Oggi un sano pragmatismo veramente laico che fosse attento alle problematiche sociali potrebbe essere in grado di fare crescere la società italiana nel suo complesso senza lasciare indietro i più deboli.

Credo, come l'articolista, che una minore conflittualità ideologica nel governo Prodi avrebbe allontanato quella politica dell'apparire dispensatrice di forti esempi di immoralità civile ed etica di cui abbiamo ampia testimonianza.

Cordialmente.

il nonno

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