L’Italia riparte dal Sud
con il patto di Ragusa

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Un quadro a tinte fosche per le imprese meridionali che hanno visto la chiusura di circa 17.000 aziende nell’ultimo anno, di cui quasi 4.000 del settore agricoltura e 3.000 del manifatturiero. Una crisi senza precedenti che non lascia però con le mani in mano gli imprenditori: resistono e sono determinati a riaccendere i motori della crescita e dello sviluppo. E per farlo hanno scelto il Sud, la Sicilia e Ragusa in particolare, dove da mercoledì si è svolto il Convegno Nazionale della Piccola Industria di Confindustria (l’Associazione che riunisce le imprese con meno di 250 addetti), dal titolo “L’Italia riparte dal Sud: sistemi locali, manifattura e capitale sociale”. È la prima uscita del nuovo direttivo guidato da Alberto Baban, che ha voluto scegliere Ragusa come segnale di attenzione per tutto il Sud, facendone, sotto certi aspetti, anche un evento storico.

Come ha sottolineato il presidente della Piccola Industria di Sicilia, Giorgio Cappello, una tre giorni per discutere le linee guida dell’Associazione, conclusa dal Convegno ‘L’Italia riparte dal Sud: sistemi locali, manifattura e capitale sociale”, che vuole costituire segnale di come il Mezzogiorno può contribuire, in maniera importante, al rilancio del paese.

A fare gli onori di casa il presidente di Confindustria Ragusa, Enzo Taverniti, poi Giorgio Cappello, presidente regionale della Piccola Industria, Antonella Leggio, presidente della Piccola Industria di Confindustria Ragusa, con Giancarlo Licitra, Funder e AD di LBG Sicilia, produttore di idrocolloidi, addensanti, miscele di stabilizzanti e altri ingredienti per l’industria alimentare, che ha voluto ospitare il convegno all’interno della elegante e moderna azienda di produzione sita alla III fase della Zona Industriale di Ragusa.

Ospiti, oltre al sindaco Federico Piccitto, che ha rivolto il saluto di benvenuto agli intervenuti, il vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, il presidente della Regione Rosario Crocetta, l’assessore Regionale alle Attività Produttive Linda Vancheri.

In rappresentanza di Confindustria e della Piccola Industria Alessandro La Terza, vice presidente per il Mezzogiorno, Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia; Alberto Baban, presidente Piccola Industria di Confindustria; Rosario Amarù, vice Presidente della Piccola Industria di Confindustria; Ivan lo Bello, Vice Presidente per l’Education di Confindustria.

Convegno aperto da Taverniti, presidente di Confindustria Ragusa, che ha voluto leggere nella scelta di Ragusa per il convegno la considerazione per il territorio in ambito nazionale e regionale, dove nonostante le difficoltà delle imprese a stare sul mercato si evidenziano segni di vivacità e diffuso benessere che fanno ala alle intrinseche qualità dei prodotti.

Il sindaco Piccitto ha esortato a non restare vincolati ai ricordi del passato, cercando di dare impulso per un sistema alternativo di sviluppo che ruoti attorno alle piccole e medie imprese, che sono cuore pulsante di tutto il territorio. Con l’apertura dell’aeroporto di Comiso si può sperare per un nuovo modello Ragusa che potrà diventare anche prospettiva di viluppo per tutto il sud-est.

Giorgio Cappello non crede che il Meridione abbia perso del tutto lo spirito di rinascita e intravede nella location produttiva che ospita l’incontro la stella verso cui puntare per uscire dalle difficoltà i cui è piombato il tessuto produttivo. L’impresa costituisce e resta, per Giorgio Cappello, l’unico motore per la ripresa, impresa che vuol significare lavoro, occupazione, benessere, innovazione, faro di speranza per i giovani.
Gli imprenditori sono stanchi di aspettare e non tollerano, ormai, politiche che si rivelano solo depressive.
La battaglia non è con le banche, con i politici o con i sindacati, ma con le imprese di altri paesi, perché oggi solo con l’esportazione ci si può confrontare con il mercato globale. Occorre sfruttare il brand Sicilia.
Nel ringraziare il presidente siciliano Antonello Montante per quello che sta facendo, Cappello ha rivolto l’attenzione al quarto ciclo di fondi europei per sollecitare una spesa di qualità che si ponga obiettivi strategici, perché si dice certo che, se riparte il Sud, riparte l’Italia.
Si deve debellare una economia drogata dalla pubblica amministrazione.

Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Europea, ha parlato di una Sicilia cuore del Mediterraneo, che deve essere protagonista della ripresa. Essenziali sono la reindustrializzazione, la trasformazione della burocrazia, utilizzo funzionale dei fondi comunitari. Per cogliere lo sviluppo occorre puntare sui settori di qualità e la Regione deve indirizzare le scelte in maniera proficua. Innovazione ricerca devono costituire il trampolino di lancio per politiche di crescita, attraverso norme ambientali realizzabili che non devono costituire ostacolo nel cammino della ripresa. Sollecitando misure per l’internazionalizzazione delle imprese per l’approccio a moderne è più efficaci forme di finanziamento, Ha esortato a puntare sul turismo, sull’agroalimentare e sul recupero urbano per dare forza al settore delle costruzioni per un grande mosaico di politica industriale che risulti globale e aperta.

Antonello Montante ha fatto delle riflessioni, con esempi derivanti dalla sua esperienza di responsabile nazionale per la lotta al racket e per la legalità. La politica non vede l’impresa come priorità, perché priorità restano le logiche tradizionali e clientelari: “La nostra lotta – ha detto Montante – serve alle imprese per farle resistere, ma non ci può essere sviluppo se non si cambia rotta. Non basta essere onesti, occorre anche circondarsi di collaboratori competenti, perché rubare è il male minore di fronte alla manifesta incapacità di molti che stanno nelle stanze del potere. Tutti controllano tutti per non fare”.

Il presidente Crocetta ha ripercorso i tratti salienti della sua azione contro le illegalità, le irregolarità, le ruberie e le lordure dei settori ambiente, sanità e formazione, facendo cenno anche alla recente bocciatura della finanziaria che pure a Roma, sarebbe stata definita eccellente.

“La nostra finanziaria – ha detto Crocetta – è stata definita eccellente ma è stata ingiustamente falcidiata, come ha dimostrato il tavolo romano con il governo nazionale. I nostri conti sono risultati migliori di quelli di altre Regioni. Io – ha aggiunto – non amo la teoria dei complotti. Non ho mai attaccato personalmente il Commissario dello Stato per ciò che è accaduto, bensì per gli effetti che avrebbe prodotto. Non so se sia accaduto qualcosa nell’ombra, ma c’è stato un oggettivo tentativo di massacro della Sicilia”.

Lupi ha avuto parole di grande considerazione per le piccole e medie imprese che considera lo scheletro della realtà industriale italiana, le sole che possono creare il lavoro che non si produce per legge. Piccole e medie imprese che fanno parte di un tessuto industriale diffuso nel paese e per cui sono indispensabili le infrastrutture che si devono fare per riacquistare la competitività.

Ha chiuso i lavori del convegno l’intervento di Alberto Baban, presidente Piccola Industria di Confindustria, che ha voluto rivolgere un caldo ringraziamento a tutti gli intervenuti,(arrivando sul palco su una bicicletta prodotta dal collega Montante) Babab si è detto felice per la scelta di accogliere gli ospiti in fabbrica, dove nasace lo sviluppo, in un contenitore di competenze, scuola per il futuro. Per Baban il Sud non esiste, è un concetto mentale, chi non aiuta l’impresa non ha capito che l’impresa non aspetta, non ha i tempi della politica, le leggi possono servire solo se vengono incontro all’impresa e non sono trattati di clientelismo e di assistenzialismo.
L’incontro è una fabbrica aperta, il primo di una lunga serie che deve mostrare all’esterno ruolo, potenzialità e volontà, competenze dell’impresa e segnalarne la forza e la vivacità.

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