I rumors romani danno Nello Musumeci sulla soglia della candidatura. Silvio Berlusconi avrebbe fatto un test su di lui e dal sondaggio sarebbe emerso che il suo valore aggiunto oscilla fra il quattro e il cinque per cento. Tanto quanto “promettono” di portare alla coalizione i centristi. La coincidenza suscita qualche sospetto, come tutto ciò che avviene in questa fase di spasmodica atteso di eventi.
A Roma hanno preso sul serio le regionali siciliane e le segreterie sono sintonizzate sulla frequenza di Palermo e Catania, città quest’ultima che concentra il maggior numero di candidature di qualche rilievo. A conferma di quiesto dato alcuni nomi di possibili papabili: Nello Musumeci, Giovanni La Via, Giuseppe Lupo. La Sicilia orientale è ricca di candidati, da Messina a Siracusa, con Gianpiero D’Alia e Stefania Prestigiacomo.
Parentesi chiusa. Il sondaggio ordinato da Berlusconi avrebbe dovuto abbattere le ultime resistenze in casa azzurra, ma non è così. Giorgia Meloni è scesa in Sicilia per dare una mano a Musumeci. E’ una scelta coerente, Musumeci è un autentico testimone della destra (Msi, AN ecc) e il suo Movimento, Diventerà Bellissima, pur sfumando l’origine non ha tradito le radici. Per la Meloni è una preziosa opportunità di crescita anche all’interno della coalizione di centrodestra, dove è difficile, per non dire impossibile, guadagnare il centro della scena con due signori come Berlusconi e Salvini, che si contendono la leadership.
I penta stellati si sentivano a loro agio fino a qualche mese fa in Sicilia, tanto da decidere di condividere con il loro popolo, e non solo, le aspettative che nutrono: vittoria nell’Isola e trionfale cavalcata, la prossima primavera, alle politiche, grazie al successo isolano.
Grillo e Casaleggio hanno preso atto che il successo non è più scontato, le loro preoccupazioni nascono “a destra”, cioè Musumeci, e non nel centrosinistra che ancora annaspa. LO stato maggiore grillino si trasferirà presto in Sicilia per dare una mano a Giancarlo Cancelleri, il candidato di Grillo, votato dagli attivisti.
Se Musumeci incontra il credito dei sondaggisti, La Via potrebbe diventare da qui a poco, l’elemento catalizzatore negli ultimi giorni dedicati alle decisioni irreversibili.
Mentre Musumeci è candidato comunque, lo vogliano o meno i capintesta del centrodestra, La Via non pare preparato ad una avventura solitaria, a meno che non ci sia tutto il centro – AP e Centristi per l’Europa – con lui.
Nemmeno Gianpiero D’Alea è attrezzato per una partita solitaria, in verità, sicché la questione gira attorno a Musumeci. Lasciandolo fuori, Berlusconi sa che la coalizione si presenterà spaccata, e non può permetterselo.
In una sorta di specchio (ustorio…), il centrosinistra propone un contesto simile, si misura con le ambizioni di Crocetta, più che mai persuaso a riproporre la sua candidatura per ottenere il secondo mandato.
I miglioori alleati di Grillo, dunque, sono Musumeci e Crocetta, nel caso in cui le coalizioni sc elgano altri.















