Tutti i retroscena documentati “dell’affaire Armao”
Come farà il PD a non ritirare la mozione di censura?

di Ignazio Panzica
30 novembre 2009 15:56
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E’, ormai, un dato documentale certo come il prof. Gaetano Armao, da Assessore, abbia operato correttamente. Carte alla mano lo raccontano: prima la nota ufficiale della Consob del 24 novembre 2009 indirizzata alla Regione, che esclude l’esistenza a carico dell’Assessore di una qualsiasi ipotesi di “market abuse”; poi il verbale della Giunta regionale di Governo n°20 dell’11 settembre 2009, che attesta la titolarità di Armao della proposta, poi approvata,

di “dichiarare la nullità di tutti gli atti intercorsi tra la P.A. ed i concessionari dei termovalorizzatori in Sicilia”. Scelta, che in caso di una azione giudiziaria di rivalsa dei privati rende pressoché improponibile qualunque ipotesi di “risarcimento”. Quindi, Armao è stato l’artefice di una delibera del Governo siciliano non di certo a favore della Actelios/Falck. E allora ?

Entrambi i documenti, perciò, dimostrano, oggettivamente, che a carico dell’Assessore Armao non è addebitabile né alcuna ipotesi di “insider trading” , né tantomeno qualche fattispecie di “conflitto di interesse”.

Ma, allora, perché diavolo è successo tutto stò “can – can”? Cracolici, quindi, è un pazzo, quando il 20 ottobre ha accusato Armao di “insider trading” ?

Rispondiamo, subito, che il capogruppo PD all’ARS non è né un pazzo, né un calunniatore. Anzi quel giorno, a parere dei più attenti osservatori dei lavori del Parlamento siciliano negli ultimi dieci anni, ha pronunciato – al netto dell’accusa ad Armao - uno dei più “alti” interventi “politici” nella storia dell’assise autonomistica. Basta leggere, in particolare, la parte finale del testo stenografico dell’intervento dell’esponente PD all’ARS, per rendersene conto appieno.

Ma allora di “cosa” si sta parlando, vi chiederete?

Stiamo parlando di una “cosa” che un giornalista colto, potrebbe definire con il termine inglese “misunderstanding”, ossia un fraintendimento, un increscioso equivoco ; mentre un cronista di provincia, un più rozzo, questa “cosa” – sbagliando - la potrebbe definire anche una “polpetta avvelenata”. La “cosa” in questione – un apparente banale errore - è contenuta nel titolo di un articolo del “Sole 24 Ore” del 30 settembre 2009, che recita “la Regione siciliana rimborserà Falck”, nonché nel sommarietto di lato all’articolo che riporta letteralmente: “l’amministratore (ndr: ossia Armao) si è riservato di definire l’entità del risarcimento, il gruppo energetico (ndr: ossia Falck) valuta azioni legali”. Concetti di rilevanza giuridica sfacciatamente pro-Falck, che sono diventati la base del sospetto su Armao di “insider trading”. Peccato, però, che questi concetti Armao non li ha mai espressi nella stessa intervista, riportata nel testo di questo articolo pubblicato sul principale giornale economico del Paese. Anzi, alle 17.40 (a mercati ancora aperti) di quello stesso giorno, sull’agenzia internazionale Reuters, è uscita una smentita del portavoce di Armao, sul fatto che l’Assessore la “parola “risarcimento” non l’aveva mai pronunciata.

A questo punto, è bene spiegare la differenza giuridica – ed il relativo valore economico in un ipotetico procedimento giudiziario - di alcune parole, che al grande pubblico possono sembrare uguali nel riportare allo stesso “senso e significato”, ma invece risultano profondamente differenti. Cerchiamo di spiegare di cosa si tratti, utilizzando un linguaggio e dei concetti un po più rasoterra. Provando a non incorrere, traducendo, nell’uso di altri astrusi e criptici termini giuridici, di fatto poco comprensibili:

1) Nell’intervista al “Sole” Armao parla di “eventuale ristoro”per Actelios. Che giuridicamente vuol dire : una sorta di compenso forfettario parziale , su quanto già reclamato nei mesi scorsi da Actelios, ma che potrebbe giudizialmente essere decretato solo da un Tribunale che si esprima su un danno verificatosi, di cui il danneggiato sarebbe incolpevole (ndr: la nullità dell’origine di tutti gli atti, sanzionata dalla Corte di Giustizia europea). E comunque, concretamente, una eventualità azionabile solo affrontando un ricorso alla magistratura.

2) “Risarcimento”, invece, vuol dire riconoscere, ed indennizzare con denaro, un concreto danno causato ad altri, più l’accettazione di dover liquidare una ulteriore ed adeguata quota di maggiorazione per “un futuro mancato guadagno”. Nel caso di cui stiamo parlando, oltre ai 220 milioni di euro di “lavori preliminari” già realizzati - per come dichiarati da Actelios - vi si aggiungerebbero, almeno (ndr: perché a quel punto in teoria se ne potrebbero riconoscere anche di più), altri 130 milioni di euro (importo ventilato dall’ARRA nei bandi delle gare poi andate deserte in estate) di mancato guadagno futuro. Insomma – per dirla alla siciliana - “un pacco” di 350 milioni di euro, da scaricare sulle spalle degli ignari contribuenti di Sicilia, evitando, per di più in tal modo,di poter far pagare, in futuro, l’avvenuto “pasticcio” del 2003 - la mancata “gara aperta europea” per i termovalorizzatori - all’unico possibile responsabile: lo Stato. Chein questo errore incorse, tramite l’operato del suo Commissariato in Sicilia (il progenitore dell’odierna ARRA), che aveva scelto la via, poi risultata illegittima, dei “concessionari” e della “gara chiusa”. Come ha sentenziato il 18 luglio 2007 la Corte di Giustizia europea, che quella “gara chiusa” ha cassato ed annullato in radice.

3) Infine, il termine, “rimborso”. Più facile da spiegare perché il suo senso comune è noto a tutti: il pagamento ad Actelios, a piè di lista, di tutte quelle spese effettuate per i lavori preliminari dei termovalorizzatori, che il grande gruppo milanese potrebbe dimostrare, fatture alla mano. Totali di cifre che, prevedibilmente – in sede di causa giudiziaria - risulterebbero poi maggiorati da interessi e rivalutazione; e di ogni altro “carico” che i periti e gli avvocati riuscirebbero ad aggiungervi sopra.

E veniamo all’altro “documento principe” di questa vicenda: il verbale di Giunta regionale n° 20 dell’11 settembre 2009, che conferma, plasticamente, quanto sin’ora vi abbiamo raccontato.

Il cauto e sempre sospettoso Lombardo, si era premurato di chiedere all’ARRA di Felice Crosta una relazione riassuntiva di tutto lo sfortunato “affaire dei termovalorizzatori”, dall’Agenzia trattato sino a quel momento sotto esclusiva responsabilità. Invitandolo, così, a proporre alla Giunta una rosa di soluzioni possibili, per uscire dall’impasse dei rapporti con i quattro concessionari, con in testa le società Actelios e Waste. L’ARRA aveva risposto con la comunicazione scritta del 7 settembre 2009 prot. 33665/2009, prospettando, in sintesi, solo due soluzioni possibili da parte della Regione: a) la risoluzione unilaterale dei contratti; b) una risoluzione consensuale.

Due proposte conclusive, contestate entrambe dal prof. Armao. Che invece proponeva alla Giunta di limitarsi a dichiarare “l’assoluta nullità di tutti gli atti amministrativi dei rapporti intercorsi tra la P.A ed i concessionari dei termovalorizzatori”, prendendo atto,in stretta esecuzione, di quanto alla pronuncia del 18 luglio 2007 (causa C-382/05) della Corte di Giustizia europea.

Una tesi che è stata vigorosamente condivisa dall’Assessore (e magistrato) Massimo Russo, che ha espresso tutta la sua contrarietà alla formula della “risoluzione”, proposta dall’ARRA, definendola in ogni caso sbagliata. Perché giuridicamente – secondo Russo - avrebbe “evidenziato il presupposto dell’esistenza di un atto negoziale vivo”. Un rapporto, perciò, che risulterebbe, con il senno di poi, interrotto traumaticamente solo per volontà della Regione. Con il conseguente rischio che si sarebbe avvalorato, così, indirettamente, la futura, immaginabile, pretesa di Actelios/Falck di aver diritto ad un risarcimento. Che giuridicamente, invece secondo Russo, non sarebbe affatto dovuto, vista la sentenza europea e, per di più, il parere aggiuntivo sulla sua esecuzione, sfornato dalla stessa Commissione UE, ancora il 24 febbraio 2009. “Di nullità degli atti si tratta”, aveva concluso Russo. Pure l’Assessore Bufardeci si era schierato, in modo determinato, con la linea Armao-Russo. Che il voto unanime di tutti gli assessori, e l’orientamento di Lombardo, aveva infine trasfuso nel dispositivo giuridico della Delibera di Giunta n°348/2009. Per cui, oltre a dichiarare “la nullità di tutti gli atti amministrativi intercorsi con i concessionari dei termovalorizzatori”, ha indicato l’esigenza di procedere alla redazione di un nuovo, ed ecologicamente più avanzato, “Piano regionale dei rifiuti”, da proporre, poi, al vaglio dell’ARS. Delibera che, alla fine, è corrisposta nei contenuti all’esatta soluzione che Cracolici, il PD e gli ecologisti siciliani hanno da sempre sostenuto.

Tornando, infine, al più in generale presunto “conflitto di interessi” di Armao, è d’uopo riferire, ai lettori, dell’attestazione dell’Ordine degli avvocati di Palermo, che conferma documentalmente come Armao già sin dal 16 giugno 09, oltre aver già cambiato l’indirizzo legale del suo studio – ossia alcuni giorni prima di entrare in possesso delle deleghe assessoriali – avesse pure già dismesso il patrocinio della difesa di tutti i suoi clienti privati in lite contro la P.A. regionale.

Commenta un storico ed autorevole pezzo grosso dell’ex PCI, ora iscritto al PD: “Intanto, diciamo subito, che Antonello (Cracolici) dopo aver letto il “Sole 24 ore”, allora, non si è sbagliato. Però, dobbiamo pure ammettere, che sia la confusa situazione politica regionale sulla crisi di governo, che il maledetto tasso di malinteso orgoglio siciliano tra i miei compagni, non aiutano ad una risoluzione razionale e politicamente conseguente di questa – che solo oggi si scopre sbagliata - mozione di censura presentata all’ARS. Certo è che, a questo punto, non possiamo essere noi del PD a intestardirci nel far censurare l’Assessore che ha proposto, e fatto approvare, la dichiarazione di nullità amministrativa della politica dei termovalorizzatori, sostenuta a spada tratta dal tradizionale nocciolo duro del centrodestra siciliano: l’UDC e il PDL-lealista. Non possiamo, involontariamente, fare questo, oggettivo, favore: all’On. Maira (Udc), l’unico deputato che il 20 ottobre all’ARS ha accennato all’eventualità di dover dare un risarcimento all’Actelios; e all’On. Castiglione, nume tutelare politico del Sindaco Cammarata, pubblicamente noto da sempre, come il primo ostinato fans della realizzazione di un termovalorizzatore a Bellolampo".

Dunque,tanto rumore per nulla? E come la si mette, adesso, con la mozione di censura presentata dal PD contro Armao, nella quale si invita Lombardo a ritirargli la delega ai rifiuti (ndr: emergenza, protezione civile), che peraltro l’assessore non ha più? Tutto colpa di un “misunderstanding”, figlio di un titolista di giornale stanco, o che andava di corsa? Dopo la dichiarazione Consob, cosa potrà accertare, a questo punto, l’indagine della Procura della Repubblica di Palermo? E troverebbe conferma il boatos secondo il quale anche la Procura di Milano avrebbe aperto un'inchiesta, parallela, sull’affaire termovalorizzatori?

Staremo a vedere. E vi racconteremo, ancora. Di tutto e di più. Portate pazienza.

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Anonimo 05 dicembre :00
L'utente ha risposto al commento anonimo del 05 dicembre 2009. Visualizza »

Premesso che non sono un informatico dell' Udc e che normalmente non ami parlare delle cose che non conosco (ma discutere delle tematiche maggiormente affronatate dagli organi di stampa nonchè di estrema attualità penso sia un diritto/dovere dei cittadini responsabili) mi sembra che lei sia di una suscettibilità fuori dal comune per essere un giornalista. Tale " difetto" invece per un lettore (io in questo caso) diventa invece un aspetto positivo in quanto diventa  sicuramente più interessante confrontarsi con un appassionato - nel bene e nel male - su vicende che rivestono, proprio come quella in questione, importanza per tutta la collettività.

Deve riconoscere però, che sarebbe doveroso ascoltare l' altra campana, ovvero quelli che hanno concepito l' originario piano dei rifiuti in SIcilia.

A me "che parlo di cose  che non conosco" risulta difficile comprendere come fanno 18 0 27 impianti a costare meno di 4 più grandi ( perchè a Palermo si è pensato ad  1 solo impianto di trattamento dei liquami ad Acqua dei Corsari di 700mila abitanti equivalenti e non, per esempio,  a 7 da 100.000? per lo stesso principio sarebbero costati meno e avrebbero comportato un impatto minore sulla costa....Ma mi creda non è così).

A me "che parlo di cose che non conosco" risulta ovvio che un sistema concepito adesso sia tecnicamente migliore di quello esistente 10 anni addietro (ma secondo questo principio una persona che debba acquistare un computer non si dovrebbe mai decidere a farlo perchè sicuramente di lì a poco uscirebbe uno più performante).

A me "che parlo di cose che non conosco" sembra ovvio che se qualcuno potesse avere avuto interesse nella realizzazione del sistema fondato sui 4 termovalorizzatori qualcun altro potrebbe avere un altrettanto interesse che se ne realizzasse uno fondato su 18 o 27.

A me "che parlo di cose che non conosco" penso che se quello di Bellolampo sarebbe stato il 3° impianto più grande d' Europa vuol dire che ci sono  due località dove queste ipotizzate nefandezze sono state già compiute, ebbene quali sono? è stato riconosciuto tutto ciò?

Parlando invece di cose che conosco e vedo tutti i giorni dico che la città di Palermo, dove sono nato e abito, è da un anno sempre più sporca  e  che non  vedo soluzione a tutto ciò, anzi penso che le cose peggioreranno sempre di più e che la causa pricipale risiede proprio (vedi la situazione in Campania) nell' avere bloccato il piano che la Sicilia, prima delle regioni meridionali, si era dato.

se veramente Lei non è uno dei franchi tiratori "organizzati" che, quotidianamente, con i loro sconcertanti commenti sui siti web siciliani fanno bieca propaganda per "l'acient regime", allora ho trovato la soluzione : Lei non conosce nulla della Sicilia e dei siciliani perchè è nato e vive a Pavia, e ritiene, perciò, quelle rare volte che viene a Palermo, che il maggior problema della città e dell'Isola, famoso in tutto il mondo, sia "il traffico automobilistico", come diceva il maestro Roberto Benigni.

Tanti auguri a Lei,e molti di più ai siciliani, che per sciatteria , temerariamente, sono usi a giocare alla roulette con il futuro loro e di tutti gli altri, parenti di primo grado inclusi. Mi scuso ,comunque, per la mia "suscettibilità" ma, mi pareva di averlo spiegato abbastanza in chiaro, in una delle precedenti repliche ai commenti. 

ignazio panzica 

Anonimo 03 dicembre :21
L'utente ha risposto al commento anonimo del 03 dicembre 2009. Visualizza »

certo che sono schierato contro i quattro termovalorizzatori del piano 2002, da buon giornalista democratico.

Stiamo parlando di progetti e tecnologie, obsolete, senza nessuna certezza scientifica compatibile con la salute di vecchi e bamb ini in particolare. Impianti che, oggi, trovano accoglienza solo nell'est europa ed in Africa. Neanche in Sud America ed in ASIA prendono in considerazione processi di smaltimento e tercnologie sperimentate sul finire degli annni 80, mentre in Germania ed in USA, ma pure nel nord-Italia si diffondono impianti di smaltimento rifiuti, basati sulla raccolta differenziata a monte,ecologicamente sicuri, e senza alcun tipo di emissione di polveri, fumi e vapori nell'atmosfera, che nel caso di Bellolampo, caro lettore ........... la informo è quella della città dove lei ed i suoi cari abitano,dove respirano l'aria e mangiano le verdure poste in vendita nei mercati cittadini.

Nelle democrazie liberali occidentali , la libera stampa ed i giornalisti , dovrebbero essere "i cani da guardia della democrazia".

A Bellolampo , e negli altri tre siti regionali, era previsto un termovalorizzatore di ben 780 mila tonnellATE ANNUE DI combustione di rifiuti indiscriminati, il più grande d'Italia , il terzo d'Europa,con struttura di emissione a camino esterno di polveri, fumi e vapori. Chimicamente parlando, caro lettore - "che ama parlare di cose che non conosce" oppure appartiene al gruppo informatico dell'UDC che monitorizza quotidianamente i giornali online per fini palesemente di propaganda - stiamo trattando di diossina. Mi auguro per lei, per me, per tutti, che lei sappia di che si tratti.

E poi c'è un dettaglio, piccino,piccino. I 4 termovalorizzatori stile fine anni 80' ci costerebbero, più il sostegno alle tariffe gestite dai privati, la bazzecola di 5 miliardi e mezzo. In lire italiane di qualche anno fa 11mila miliardi.Una enormità.E per realizzare questo megalomane ed ultracostoso èprogramma ci vorrebbero dai tre ai quattro anni. La TARSU o La TIA, aumenterebbero dal 40% al 150%.

Un piano più moderno e più capillare da 18 a 27 impianti in tutte le nove province dell'isola, più tutte le dotazioni tecniche e strumentali per organizzare la raccolta differenziata in tutta l'isola, costerebbero circa un miliardo e duecento milioni. In lire italiane duemila e quattrocento miliardi.E per realizzare un tale programma ci vorrebbero poco meno di un anno.Con un costo sulla tassa dei rifiuti dei cittadini, ridotta di due terzi.

SE caro lettore " che non sa di cosa stia parlando", non è nato e non vive a Pavia o a Siena,possiede un minimo di autonomo senso critico, e ctreda in cristo, è perfettamente in grado di capire,perché dire no a questi termovalorizzatori , o anche immaginare di cos'altro di poco chiaro si stia parlando.

Ecco perché un giornalista democratico, che deve svolgere il ruolo di corretto informatore dei suoi lettori, di narratore di cosa programma e fa il potere politico, non può che schierarsi contro questa follia.

scusate il tono di quanto ho scritto, ma nel 2009 l'ignoranza o la malafede su questioni che attengono alal salute di tutti ed alla sopravvivenza della democrazia, libera stampa inclusa, non è affatto tollerabile.

ignazio panzica

Premesso che non sono un informatico dell' Udc e che normalmente non ami parlare delle cose che non conosco (ma discutere delle tematiche maggiormente affronatate dagli organi di stampa nonchè di estrema attualità penso sia un diritto/dovere dei cittadini responsabili) mi sembra che lei sia di una suscettibilità fuori dal comune per essere un giornalista. Tale " difetto" invece per un lettore (io in questo caso) diventa invece un aspetto positivo in quanto diventa  sicuramente più interessante confrontarsi con un appassionato - nel bene e nel male - su vicende che rivestono, proprio come quella in questione, importanza per tutta la collettività.

Deve riconoscere però, che sarebbe doveroso ascoltare l' altra campana, ovvero quelli che hanno concepito l' originario piano dei rifiuti in SIcilia.

A me "che parlo di cose  che non conosco" risulta difficile comprendere come fanno 18 0 27 impianti a costare meno di 4 più grandi ( perchè a Palermo si è pensato ad  1 solo impianto di trattamento dei liquami ad Acqua dei Corsari di 700mila abitanti equivalenti e non, per esempio,  a 7 da 100.000? per lo stesso principio sarebbero costati meno e avrebbero comportato un impatto minore sulla costa....Ma mi creda non è così).

A me "che parlo di cose che non conosco" risulta ovvio che un sistema concepito adesso sia tecnicamente migliore di quello esistente 10 anni addietro (ma secondo questo principio una persona che debba acquistare un computer non si dovrebbe mai decidere a farlo perchè sicuramente di lì a poco uscirebbe uno più performante).

A me "che parlo di cose che non conosco" sembra ovvio che se qualcuno potesse avere avuto interesse nella realizzazione del sistema fondato sui 4 termovalorizzatori qualcun altro potrebbe avere un altrettanto interesse che se ne realizzasse uno fondato su 18 o 27.

A me "che parlo di cose che non conosco" penso che se quello di Bellolampo sarebbe stato il 3° impianto più grande d' Europa vuol dire che ci sono  due località dove queste ipotizzate nefandezze sono state già compiute, ebbene quali sono? è stato riconosciuto tutto ciò?

Parlando invece di cose che conosco e vedo tutti i giorni dico che la città di Palermo, dove sono nato e abito, è da un anno sempre più sporca  e  che non  vedo soluzione a tutto ciò, anzi penso che le cose peggioreranno sempre di più e che la causa pricipale risiede proprio (vedi la situazione in Campania) nell' avere bloccato il piano che la Sicilia, prima delle regioni meridionali, si era dato.

Anonimo 03 dicembre :28
L'utente ha risposto al commento anonimo del 03 dicembre 2009. Visualizza »

lei parla di guerra dei termovalorizzatori ed in questa guerra lei si è schierato. dica perchè

certo che sono schierato contro i quattro termovalorizzatori del piano 2002, da buon giornalista democratico.

Stiamo parlando di progetti e tecnologie, obsolete, senza nessuna certezza scientifica compatibile con la salute di vecchi e bamb ini in particolare. Impianti che, oggi, trovano accoglienza solo nell'est europa ed in Africa. Neanche in Sud America ed in ASIA prendono in considerazione processi di smaltimento e tercnologie sperimentate sul finire degli annni 80, mentre in Germania ed in USA, ma pure nel nord-Italia si diffondono impianti di smaltimento rifiuti, basati sulla raccolta differenziata a monte,ecologicamente sicuri, e senza alcun tipo di emissione di polveri, fumi e vapori nell'atmosfera, che nel caso di Bellolampo, caro lettore ........... la informo è quella della città dove lei ed i suoi cari abitano,dove respirano l'aria e mangiano le verdure poste in vendita nei mercati cittadini.

Nelle democrazie liberali occidentali , la libera stampa ed i giornalisti , dovrebbero essere "i cani da guardia della democrazia".

A Bellolampo , e negli altri tre siti regionali, era previsto un termovalorizzatore di ben 780 mila tonnellATE ANNUE DI combustione di rifiuti indiscriminati, il più grande d'Italia , il terzo d'Europa,con struttura di emissione a camino esterno di polveri, fumi e vapori. Chimicamente parlando, caro lettore - "che ama parlare di cose che non conosce" oppure appartiene al gruppo informatico dell'UDC che monitorizza quotidianamente i giornali online per fini palesemente di propaganda - stiamo trattando di diossina. Mi auguro per lei, per me, per tutti, che lei sappia di che si tratti.

E poi c'è un dettaglio, piccino,piccino. I 4 termovalorizzatori stile fine anni 80' ci costerebbero, più il sostegno alle tariffe gestite dai privati, la bazzecola di 5 miliardi e mezzo. In lire italiane di qualche anno fa 11mila miliardi.Una enormità.E per realizzare questo megalomane ed ultracostoso èprogramma ci vorrebbero dai tre ai quattro anni. La TARSU o La TIA, aumenterebbero dal 40% al 150%.

Un piano più moderno e più capillare da 18 a 27 impianti in tutte le nove province dell'isola, più tutte le dotazioni tecniche e strumentali per organizzare la raccolta differenziata in tutta l'isola, costerebbero circa un miliardo e duecento milioni. In lire italiane duemila e quattrocento miliardi.E per realizzare un tale programma ci vorrebbero poco meno di un anno.Con un costo sulla tassa dei rifiuti dei cittadini, ridotta di due terzi.

SE caro lettore " che non sa di cosa stia parlando", non è nato e non vive a Pavia o a Siena,possiede un minimo di autonomo senso critico, e ctreda in cristo, è perfettamente in grado di capire,perché dire no a questi termovalorizzatori , o anche immaginare di cos'altro di poco chiaro si stia parlando.

Ecco perché un giornalista democratico, che deve svolgere il ruolo di corretto informatore dei suoi lettori, di narratore di cosa programma e fa il potere politico, non può che schierarsi contro questa follia.

scusate il tono di quanto ho scritto, ma nel 2009 l'ignoranza o la malafede su questioni che attengono alal salute di tutti ed alla sopravvivenza della democrazia, libera stampa inclusa, non è affatto tollerabile.

ignazio panzica

Anonimo 02 dicembre :34

lei parla di guerra dei termovalorizzatori ed in questa guerra lei si è schierato. dica perchè

Anonimo 01 dicembre :48
L'utente ha risposto al commento anonimo del 01 dicembre 2009. Visualizza »

ringrazio Ignazio Panzica per le sue sempre preziose e accurate informazioni e il suo modo accurato di riportarle.

alcune domande comunque premono: come la mettiamo per quel che riguarda Armao con la sua consulenza gratuita prima dell' incarico ufficiale senza aver dismesso il patrocinio della difesa di tutti i suoi clienti privati in lite contro la P.A. regionale?

E che ruolo assume l' avv Crosta dell' ARRA di fronte a tutto questo? L' ARRA doveva essere sciolta e resiste e l' avv Crosta ancora di più: sembra essere a capo della gestione di acqua e rifiuti sin dal governo Capodicasa...

Un' ultima domanda che preme visto il recente comunicato dell' ISDE: http://sotto-terra-il-treno.blogspot.com/ - 

Il comitato scientifico di garanzia capeggiato da Veronesi è ancora in essere oppure è stato opportunamente sciolto?

grazie

gentile lettore,

* per il suo riferimento "ad una consulenza gratuita" non riesco a focalizzare a cosa si riferisca;

*per ciò che concerne la tempistica della rinuncia di Armao ai suoi clienti pregressi all'incarico di assessore che avevano in piedi contenziosi con la PA regionale, vale ciò che è già scritto nell'articolo, a proposito dell'attestazione cronologica dell'Ordine degli avvocati di palermo resa pubbblica nei giorni scorsi;

* per l'ARRA non sono in grado di risponderle, perché l'ARRA pare un sito top secret per gli umani esterni, ed almeno per noi di Siciliainformazioni, colpevoli, rei confessi, di non amare i termovalorizzatori e tutto ciò di "siculo" gli sta attorno;

grazie per la sua pregevole attenzione

Ignazio Panzica

Anonimo 01 dicembre :08

ringrazio Ignazio Panzica per le sue sempre preziose e accurate informazioni e il suo modo accurato di riportarle.

alcune domande comunque premono: come la mettiamo per quel che riguarda Armao con la sua consulenza gratuita prima dell' incarico ufficiale senza aver dismesso il patrocinio della difesa di tutti i suoi clienti privati in lite contro la P.A. regionale?

E che ruolo assume l' avv Crosta dell' ARRA di fronte a tutto questo? L' ARRA doveva essere sciolta e resiste e l' avv Crosta ancora di più: sembra essere a capo della gestione di acqua e rifiuti sin dal governo Capodicasa...

Un' ultima domanda che preme visto il recente comunicato dell' ISDE: http://sotto-terra-il-treno.blogspot.com/ - 

Il comitato scientifico di garanzia capeggiato da Veronesi è ancora in essere oppure è stato opportunamente sciolto?

grazie

Anonimo 01 dicembre :07
L'utente ha risposto al commento anonimo del 01 dicembre 2009. Visualizza »

il tema dell'articolo non è l'avvocato Armao, ma un ennesimo, complicato, episodio della guerra sui termovalorizzatori portata avanti da parte della corrente del "partito dei termovalorizzatori" , uso a travolgere tutti gli ostacoli che gli si parano davanti.Se avesse letto l'articolo, probabilmente, se ne sarebbe accorto.

Per quanto riguarda i termini legali, quaesti sono il cuore del contezioso giudiiziario tra la Falck e la REgione; chiarirne i teermini fuori dalle fumisterie, è giornalisticamente opportuno.

Per il resto io faccio il giornalista che racconta fatti e mette in fila documenti certi. Le difese tariffarie di qualcosa o di qualcuno è una specialità che, purtoppo, viste le mie limitate finanze, non mi appartiene.Non faccio marchette, nè per Armao, nè per altri. Mi spiace che lei non l'abbia capito. Ciò che scrivo, ed ho scritto, parla per me. Mi spiace risponderle, ma in questa città "commerciale" , mi infastidisce a pelle essere scambiato per uno logotipo contemporaneo, io vengo da un altra storia dove la gente venti anni fa si è rovinosamente spezzata, ma non si è piegata. Mi costa tanto non essermi adeguato, ma va bene così.Lei la continui a pensare come meglio creda

ignazio panzica

Anche io "non ho capito il suo articolo" (e come me tanti altri che lo hanno letto) e concordo su chi ha visto una difesa dell'assessore Armao.

Sarebbe bello sapere quanti "non hanno capito il suo articolo".

Non le sfiora il dubbio che se più persone "non hanno capito l'articolo" è perchè lei si è espresso male? Secondo tanti lei si è espresso "molto bene"!!!! 

Anonimo 30 novembre :08

Un colpo al cerchio e uno alla botte così siamo tutti felici e contenti e ci prepariamo ad un grande ribaltone di milazziana memoria. 

Franco Pizzuto

Anonimo 30 novembre :51
L'utente ha risposto al commento anonimo del 30 novembre 2009. Visualizza »

Bella Difesa magari troppa....

più che da un giornalista parte dell' articolo pare scritto da un....Avvocato

il tema dell'articolo non è l'avvocato Armao, ma un ennesimo, complicato, episodio della guerra sui termovalorizzatori portata avanti da parte della corrente del "partito dei termovalorizzatori" , uso a travolgere tutti gli ostacoli che gli si parano davanti.Se avesse letto l'articolo, probabilmente, se ne sarebbe accorto.

Per quanto riguarda i termini legali, quaesti sono il cuore del contezioso giudiiziario tra la Falck e la REgione; chiarirne i teermini fuori dalle fumisterie, è giornalisticamente opportuno.

Per il resto io faccio il giornalista che racconta fatti e mette in fila documenti certi. Le difese tariffarie di qualcosa o di qualcuno è una specialità che, purtoppo, viste le mie limitate finanze, non mi appartiene.Non faccio marchette, nè per Armao, nè per altri. Mi spiace che lei non l'abbia capito. Ciò che scrivo, ed ho scritto, parla per me. Mi spiace risponderle, ma in questa città "commerciale" , mi infastidisce a pelle essere scambiato per uno logotipo contemporaneo, io vengo da un altra storia dove la gente venti anni fa si è rovinosamente spezzata, ma non si è piegata. Mi costa tanto non essermi adeguato, ma va bene così.Lei la continui a pensare come meglio creda

ignazio panzica

Anonimo 30 novembre :37
L'utente ha risposto al commento anonimo del 30 novembre 2009. Visualizza »

Bella Difesa magari troppa....

più che da un giornalista parte dell' articolo pare scritto da un....Avvocato

Beh nulla di nuovo sotto il sole! Lombardo a casaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Anonimo 30 novembre :53

Bella Difesa magari troppa....

più che da un giornalista parte dell' articolo pare scritto da un....Avvocato

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