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Lo sgarbo di Berlusconi a Lombardo. In Sicilia ora può succedere di tutto

di Salvatore Parlagreco
12 giugno 2009 20:13
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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha incontrato il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ma non ha incontrato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo.

 

L’emergenza rifiuti della capitale dell’Isola nell’agenda del Premier è stata privilegiata rispetto alla crisi di governo della Regione Siciliana.

 

Le priorità della politica non sono il risultato di logiche elementari, ma procedono per schemi complessi che di volta in volta subiscono modifiche sostanziali. E questo, ad onor del vero, non significa assolutamente nulla ma dà un'idea di come ci si debba arrampicare sugli specchi per far capire ciò che non è comprensibile.

Le decisioni che hanno un senso per le persone comuni non ne hanno alcuno per la politica, e viceversa.

 

Perché il simndaco di Palermo è stato ricevuto e il éresidente della Regione no?

 

Cammarata aveva chiesto cento milioni al capo del Governo ricevendo una risposta favorevole da Roma. Sulla carta il problema di Palermo era risolto, quello del governo no, a causa dei veti incrociati delle correnti siciliani interne al Pdl. Il “partito” del sottosegretario Miccichè con gli “autosospesi” spinge infatti verso una soluzione che parte dall’esistente. E l'esistente è che cosa fatta capo ha- In concreto il presidente Lombardo ha azzerato la giunta di governo e nominati due terzi della nuova giunta, basta riempire le caselle vuote, nominando tre assessori designati dal Pdl.

 

Ma l’altro partito del Pdl, che fa capo al presidente del Senato, Renato Schifani, e al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e al coordinatore regionale Giuseppe Castiglione, pretendono che Lombardo rifaccia tutto da capo, perché considerano uno “sgarbo” l’azzeramento della giunta di governo decisa alla vigilia delle elezioni europee e non vogliono che lo sgarbo sia legittimato. A causa di ciò hanno fatto sapere a Silvio Berlusconi, attraverso una dichiarazione assai audace del presidente dell’Assemblea, Francesco Cascio, che la legittimazione dell’operato di Lombardo farebbe sorgere seri problemi di permanenza nel Pdl a coloro che sono contrari a questa soluzione. Un vero e proprio aut-aut che ha come destinatario il presidente del Consiglio, alla vigilia del suo annunciato incontro con Berlusconi.

 

Poche ore dopo la dichiarazione di Cascio, passata stranamente inosservata nell’Isola (con l’eccezione della nostra testata), il sindaco di Palermo ha preso il coraggio a due mani ed ha “copiato” Lombardo, annunciando di volere azzerare senza preavviso la sua giunta, la cui composizione è stata piuttosto travagliata da qualche anno a questa parte.

 

Il centrodestra così deve affrontarne due di crisi, invece che una: c’è una diversità politica importante fra le due giunte, quella di Palermo-città vede l’Udc in una posizione favorevole, perché Cammarata ha considerato l’alleanza con questo partito solida, il governo regionale invece ha perso di fatto la componente dell’Udc. C’è chi ritiene perciò che la dissolvenza proposta (ma non attuata) da Cammarata abbia il compito di rimettere in corsa l’Udc alla Regione. Il Mpa, che ha fatto parte per pochi giorni dalla giunta di Palermo, potrebbe rientrarvi se si aggiusta tutto a Palazzo d’Orleans.

 

Questi conti “alla fimminina” – così i siciliani definiscono i calcoli fatti con estrema semplicità e qualche ingenuità – non hanno alcun aggancio con la realtà. Lombardo e Micciché, ma anche il presidente del Senato ed il ministro della Giustizia, si muovono su tavoli diversi. Cammarata può attendersi i cento milioni da Roma, ma non può attendersi il successo della sua manovra politica.

Sergio D’Antoni, a nome del Pd, ha stigmatizzato con il flop romano il rinvio dell’incontro fra Berlusconi e Lombardo. L’opposizione non può fare altro?

La crisi del centrodestra apre una prateria di opportunità al Pd che può contare su un gruppo parlamentare folto e compatto, ma il partito non sembra andare al di là di un marcamento “uomo”. Nessuna strategia, nessun progetto concreto. La Sicilia ha un’agenda di emergenze, basterebbe indicarne alcune.

 

Non sappiamo se il Premier abbia voluto dare un segnale rassicurante a Schifani, Alfano, Cascio e Castiglione o si sia trattato di un “contentino”, un piccolo sgarbo per “rispondere” al grande sgarbo, o se si tratti di un rifiuto a trattare con Lombardo, il quale peraltro ha visto Gianfranco Fini a Roma. Un passaggio che potrebbe non essere piaciuto al Premier che vede il presidente della Camera un tenace critico delle sue scelte. Pare che Fini abbia dato il suo benestare alla nuova giunta di Lombardo e suggerito l’ingresso nel governo di Nino Strano per la componente An del Pdl. Una legittimazione del governo Lombardo, dunque, che non fa sicuramente piacere alla corrente di Schifani.

 

Fra il presidente del Senato e quello della Camera le diversità di vedute erano già molte, questa è solo l’ultima ma la più rognosa. Mentre sulle questioni di principio, i temi etici e quelli istituzionali, i duelli avvengono in punta di fioretto, il contenzioso “politico” provoca veleni e tensioni.

Se Fini ha assunto una posizione di area – cioè per la componente An – il coordinatore regionale Nania dovrebbe confermarla e formalizzarla. Ma Nania risponde a Fini del suo operato o a Ignazio La Russa, uno dei membri del “triumvirato” esecutivo del Pdl, che finora ha seguito la linea dura di Bondi?

 

Una matassa complessa, la cui soluzione appare lontana. A questo punto può succedere davvero di tutto, e le scelte siciliane potrebbero sorprendere anche i più scettici. Come? Non abbiamo la sfera di cristallo, ma la partita si gioca su due mosse: il partito del Sud e l’annuncio di Lombardo successivo all’azzeramento: metto dentro chi ci sta.

 

A meno che Berlusconi non spiazzi tutti, togliendo dall’embargo i soldi europei destinati alla Sicilia – e sequestrati dal contenzioso del centrodestra – e regali al suo ex pupillo, Miccichè, il partito siciliano con tutte le conseguenze del caso. Eventualità invero, assai remota.

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Anonimo 18 giugno :28

 

Lo sgarbo di Berlusconi a Lombardo. In Sicilia ora può succedere di tutto”, titola l’articolo.

Titolo enfatico, roboante, “filosofico”. Chissà…..ai posteri l’ardua sentenza.

Nei fatti per i cittadini siciliani non è successo proprio nulla.

Le cronache, a destra e a manca, hanno raccontato solo le alchimie del potere: cambiare, affinché nulla cambi”.

Televisioni, carte stampate, notiziari internautici, ci hanno riempito, e ci continuano a riempire quotidianamente, di decine, centinaia, di interviste, note, esternazioni, prese di posizioni, elucubrazioni, di “ Questo, Questi e Quelli…”…..i soliti che hanno in mano il potere gestionale nell’isola”, che ci hanno portato alla sbaraglio civile, sociale e democratica.

BASTA!

La disfatta dei siciliani, in specie quel 30% e più che vivono in condizioni di povertà, è sempre lì: statuale, irremovibile e stratificato.

Ma….vadino a lavorare, ad allenarsi a campare Loro e le famiglie con 1000, diconsi mille, euro mensili, invece di biascicare.

Il teatro ormai è chiuso, per mancanza di spettatori…….e di pupari “professionisti”.

Andate “all’isola”.

d.s.

Anonimo 13 giugno :34
L'utente ha risposto al commento di pippocadoni del 13 giugno 2009. Visualizza »

PERCHE' CONTINUATE A DIFENDERE O ACCUSARE I PERSONAGGI ED I FATTI CHE SI TRATTANO IN MANIERA ANONIMA NON C'E' NEMMENO PIACERE A RISPONDERE COMINCIAMO COL CAMBIARE DA QUESTE PAGINE LA CULTURA DELL'OMERTA' E DELL'IO SO LE COSE MA NON VI DICO NE' COME NE' CHI ME LE HA DETTE.

Pregiatissimo,

sono d'accordo con Ella.

Sibilla Cumana

Anonimo 13 giugno :09

PALERMO VIENE PRIMA DI TUTTO E TUTTI IN SICILIA.

 

SIAMO LA CAPITALE.

Anonimo 13 giugno :49

 In questa situazione non comprendo come una certa opposizione si possa limitare a chiedere le dimissioni di Lombardo e il ricorso a nuove elezioni regionali. Veramente si crede che una probabile redistribuzione di voti tra PD e IDV possa sbloccare la situazione siciliana? A me pare che l'opposizione (parlamentare e no) debba invece porre con forza quei temi sui qual incalzare il governo e sfidare i partiti dell'ex maggioranza (impegnati in uno scontro di potere ma indifferenti ai contenuti e, quindi, ai problemi della Sicilia). Massimo Accolla. Palermo

Anonimo 13 giugno :24

ONLI  SOLUTION REVULITION...... il dubbio e'......... dolce ho violenta?......politici out .........siciliani smuoviamoci.....

non aspettiamo che siano gli altri a risolverci i problemi.........a berlusconi e hai suoi vassalli siciliani non interessa

niente della sicilia e' un territorio di conquista........da millenni e cosi'......riprendiamoci la sicilia..............

il malcontento aumenta,ma per ora e' fermo: tanta gente ha detto, ha votare non ci vado tanto "su tutti i stissi......"

 

 

                                                                     asterix

Anonimo 13 giugno :11

 

Gentile signor Parlagreco,

 

Oggi il quotidiano “La Sicilia , in prima pagina, scrive testualmente “ incontro riservato, il premier promette: risolvo il problema”. Poi, a pag. 6, il giornalista Lillo Miceli, in un ampio articolo da per scontato ( pur utilizzando il “ si sarebbero incontrati”) che il colloquio c’è stato di fatto: “solo pochi minuti per scambiare alcune veloci battute”. Poi, si aggiunge: “ non si sa come e dove. Neanche se hanno indossato barbe finte”.

 

Alle luce delle cose che sono state dato in pasto alla cittadinanza siamo proprio al “vello d’oro”.

 

Trattansi di pubbliche e drammatiche questioni che attengono la pubblica cittadinanza, in specie quella siciliana, che, nelle classifiche nazionali trovansi al primo posto per indice di povertà e sofferenza quotidiana.

 

Loro, i “califfi” e gli “amici degli amici”, giocherellano……………… nel buio delle notti romane.

Si è, a mio parere, al massimo del disfacimento pubblico e morale.

 

Lei, direttore, ha scritto nel suo pregiato organo informativo, che di fatto l’incontro non c’è stato.

Cosa significherebbe, nel caso in cui le “spie” in opera, diligentemente in agguato, dovessero confermare, che l’incontro c’è stato “ solo per pochi minuti per scambiare alcune veloci battute”?

 

Erano forse affacciati in balconi romani dirimpettai ( simile – in questo caso al plurale - a quello del veronese Giulietto e Romeo)?

A chi il responso da dare al “volgar” popolo siciliano?

Allungare i tanti misteri romani sarebbe proprio un crimine all’umana intelligenza.

 

domenico stimolo

pippocadoni 13 giugno :26

PERCHE' CONTINUATE A DIFENDERE O ACCUSARE I PERSONAGGI ED I FATTI CHE SI TRATTANO IN MANIERA ANONIMA NON C'E' NEMMENO PIACERE A RISPONDERE COMINCIAMO COL CAMBIARE DA QUESTE PAGINE LA CULTURA DELL'OMERTA' E DELL'IO SO LE COSE MA NON VI DICO NE' COME NE' CHI ME LE HA DETTE.

Anonimo 13 giugno :43

Il Presidente Berlusconi non deluderà chi lo ha sempre appoggiato e gli ha consentito di Governare a Roma. Ne sono sicuro. Il problema è cmq difficile, complicato, rognoso per tutte le conseguenze che l'una o l'altra scelta generebbe verso questo o l'atro correntone. Il Presidente valuterà tutte le varianti. Io vedrei la soluzione del commissariamento del PDL favorevolmente, per consentire di rimuovere tutte le incrostazioni che di per se qualunque coordinatore siciliano alimenterebbe. Un commissario che dovrebbe venire da fuori a verificare, gli attuali equilibri e verificare tutto quello che è accaduto in questi ultimi mesi. Dovrebbe ascoltare uno per uno, tutti i deputati regionali, tutti i Sindaci delle città . E' chiaro che a fronte di questo Lombardo deve azzerare l'attuale Giunta regionale, se vuole rilanciare l'alleanza, altrimenti il commissario non può che lavorare per la soluzione delle crisi voluta da Lombardo.

Anonimo 13 giugno :37

bella matassa che il presidente Lombardo dovrebbe sbrogliare ma non sarà facile perchè i siciliani che voglio bene alla sicilia fanno prove di forza per l'annientamento interno ed il presidente del consiglio forse consigliato da Bossi e Tremonti ,nordisti chiedendo aiuto ai siciliani), fanno l'occhiolino ai fondi FAS, poveri siciliati prima con la cappa della mafia adesso sotto la cappa di chi vuole il potere per umiliarla ancora di più e i siciliani votano per questi nemici della sicilia

Anonimo 12 giugno :24

 

Che scene, ragazzi!

 

Che gran rivalutazione del teatro dei pupi, nobile arte siciliana, che solo in pochissimi, ormai, vogliono tenere in vita nella forma più genuina. I cantori e i manovratori delle “ferraglie” in carne ed ossa sono ormai quasi del tutto scomparsi. Però, la platea degli imitatori è molto folta. Davanti alle “scuole” gli aspiranti fanno la fila. Altro che concorrenti dei vari reality padronali.

 

Se Pirandello fosse ancora in vita, avrebbe “sputato” su alcune delle sue opere più importanti: da “uno, nessuno e centomila”, a “sei personaggi in cerca di autore”. Si sarebbe vergognato della sua scarsa genialità.

Qui i personaggi in cerca di “Autore” sono molto più di sei, stilando certamente, per giusto rispetto dei protagonisti, una giusta graduatoria dei “valori”.

Qui siamo all’eccelso, ovviamente sempre a danno del popolo siciliano.

 

Ricapitoliamo gli ultimi eventi.

Il “nostro eroe”, cercando di mettere una pezza sulle gravi diaspore, parte per la città santa.

Porta, certamente, in valigia, la colomba della pace. Sono stati tutti, nell’allegra compagnia, da parecchi anni, esperti nella formazione di grandi e concentriche comitive spartitorie di poteri e prebende, instancabili mietitori di promesse. Dal popolo allocco siciliano hanno raccolto sempre grandi messe di voti. Del resto il pegno è stato sempre ben ripagato. Come ben noto la Sicilia tutta è uno cantiere splendido ed alacre, giusto per portare ristoro ai nostri cittadini. Negli ultimi anni, in specie, per qualità di vita, miglioramenti sociali, economici e di legalità stiamo rapidamente scalando le rigide graduatorie europee. Piano, piano, siamo arrivati nei pressi delle Alpi.

 

Però, al dunque.

Il “nostro” dopo un perigliato viaggio, arrivato nel “loco santo”, nel “palazzo regale” è costretto a lunga attesa. Su questo dunque le cronache sono variegate e confuse. Si parla di uno o due giorni di aspettazione..

Meno male che sul luogo in causa periodicamente passano venditori di calia e semenza, meusa, e stighiola, che recano seco gazzose in quantità………………..Male che vada c’è sempre la “colomba della pace”, per fare un bel arrusti e mangia.

Il gran capo è, però, fortemente indispettito. E in ogni caso in questi giorni con ben altre vicende è affaccendato. L’agenda è fitta. Non c’è proprio spazio!

 

Nel giro dei palazzi, il “nostro eroe” viene ricevuto dal”concorrente in casa”, che diligentemente studia la parte del contraltare.

Meno male, almeno non ritorna con le mani vuote.

 

Nel frattempo, viene annunciato il potenziale inserimento nei comandi regionali di un signore già estromesso dal Parlamento per “indigestione culinaria”, e già condannato da un tribunale repubblicano, per azioni “merendizie” sul pubblico soldo, in consorteria con altri.

 

Godi popolo!

 

d.s.

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