E’ stata una cena delle beffe quella che si è svolta venerdì sera a Palazzo d’Orleans in occasione della presenza a Palermo del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Non è stata invitata la seconda carica dello Stato, Renato Schifani, non è stato invitato il Sindaco, Diego Cammarata, mentre il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, è stato invitato malamente ed all’ultimo momento.
Alcuni assessori, invitati regolarmente, non sono venuti, e l’ex Presidente della Regione, Totò Cuffaro non ha avuto notizia della cena.
Insomma è saltato il protocollo.
Facciamo il caso di Francesco Cascio, il quale s’è lamentato di essere stato invitato per stringere la mano al Presidente della Repubblica a Palazzo d’Orleans insieme ai membri del governo regionale ed ha eccepito che il suo ruolo non gli consentiva di aderire all’invito rivolto dal cerimoniale della Presidenza della Repubblica, perché il Presidente del Parlamento regionale non può andare altrove per stringere la mano del Presidente. Che cosa significa?
Che il Capo dello Stato non deve recarsi solo a Palazzo d’Orleans, ma anche a Palazzo dei Normanni. In passato è andata così, non c’è dubbio.
Renato Schifani, siciliano di Palermo e seconda carica dello Stato, da chi avrebbe dovuto essere invitato?
Indubbiamente dal padrone di casa, il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo. E il cerimoniale del Quirinale?
C’entra, eccome se c’entra.
Quando si sposta il Presidente, il cerimoniale prepara l’accoglienza, la concorda, programma ogni cosa. In passato è andata così. E c’è sempre stata qualche incomprensione fra le cariche dello Stato e quelle regionali, e fra Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni per via del fatto che in Sicilia, a differenza che altrove, il Parlamento regionale ha più forti e pregnanti prerogative rispetto alle assemblee legislative delle altre regioni. Proprio questa diversità in qualche caso crea malintesi.
Solo a Palermo il Presidente dell’Ars può rivendicare un cerimoniale diverso, l’accoglienza a Palazzo dei Normanni. Altro, non sarebbe possibile. Quindi il cerimoniale del Quirinale potrebbe essere stato indotto a trattare la Sicilia allo stesso modo delle altre regioni.
Per il resto c’entra la politica eccome. Si trattava di conciliare le ragioni del cerimoniale con i dissidi, estremamente aspri, di questi giorni. Non è un mistero che fra Raffaele Lombardo e Renato Schifani ci sia un contenzioso politico piuttosto robusto. Schifani con il Ministro della Giustizia, Alfano, sono i leaders della corrente PDL avversa al governo Lombardo ed al sottosegretario Gianfranco Miccichè.
Quanto all’invito rivolto dal Quirinale a Cascio nei termini che sopra abbiamo descritto, accanto alle ragioni di Cascio, anche in questa circostanza ci sono le ragioni della politica che nei giorni scorsi si è espressa con un linguaggio violento senza precedenti. Cascio ha affermato che quello di lombardo era il peggiore dei governi degli ultimi quindici anni e Lombardo gli ha risposto per le rime.
Avrebbero dovuto fare finta di niente?
Probabilmente sì, sull’altare del protocollo. Ma c’è anche ci ritiene che il protocollo sia una ipocrisia istituzionale della quale certe volte non si sente il bisogno. Una tesi minoritaria, comunque. Le istituzioni vanno rappresentate in modo corretto, sempre e comunque. A meno che non si esageri, beninteso, e non si abbia un carattere piuttosto fermo, come quello di Raffaele Lombardo, il quale non riesce a fare finta di niente.
E’ un limite?
Chi lo sa, forse non lo è.
Attraversiamo tempi bui lo dico amaramente. Se non riusciamo più a rispettare le cariche istituzionali vuol dire che quasto paese perde l'anima. Un paese senza anima è un luogo desertico privo di vita. Lombardo ogni giorno contribuisce a inaridire la Sicilia.
Che a Palazzo d'Orleans il protocollo fosse un optional era una cosa risaputa. Se fossi in Cascio non me la prenderei. Sarà appena il caso che si ricordi Lui e tutta la casa delle cosidette libertà o PDL che a Lombardo l'hanno voluto loro ed in particolare il suo Presidente, tale Silvio Berlusconi. Che non vengano a lamentarsi oggi se non vengono invitati a cena in occasione della visita di Giorgio Napolitano. l'MPA è cosa risaputa tende a dividere il paese, se lo ricordi. Qualche anno fa c'era un certo Milazzo quell'era è finita come sappiamo. Speriamo che questa non duri molto. Per il bene di tutti.
Francesco Scorsone
PERCHE' L'MPA DIVIDE IL PAESE ? COSA RIMPIANGE IL PASSATO INDECOROSO CHE ABBIAMO AVUTO? FORSE OGGI MOLTI NON RICEVONO PIU' DETERMINATI FAVORI....COMUNQUE IL MIO AUGURIO E' CHE LOMBARDO STIA ANCORA PER MOLTO AL SUO POSTO DI COMANDO E BENE FA A NON INVITARE QUELLI CHE IL GIORNO PRIMA LO BERSAGLIANO E POI VOGLIONO METTERSI IN VETRINA. IL SIGNOR SCORSONE SI RICORDI I VASSOI DI CANNOLI A PALAZZO D'ORLEANS.......E TUTTO IL RESTO.
Che a Palazzo d'Orleans il protocollo fosse un optional era una cosa risaputa. Se fossi in Cascio non me la prenderei. Sarà appena il caso che si ricordi Lui e tutta la casa delle cosidette libertà o PDL che a Lombardo l'hanno voluto loro ed in particolare il suo Presidente, tale Silvio Berlusconi. Che non vengano a lamentarsi oggi se non vengono invitati a cena in occasione della visita di Giorgio Napolitano. l'MPA è cosa risaputa tende a dividere il paese, se lo ricordi. Qualche anno fa c'era un certo Milazzo quell'era è finita come sappiamo. Speriamo che questa non duri molto. Per il bene di tutti.
Francesco Scorsone
..e soprattutto per il bene di quelli esclusi dal pranzo, come Cuffaro, Schifani, Cammarata, Cascio...e tipi simili...
Non sono idealmente vicino al presidente Lombardo ma riconosco che in questa occasione si è mosso con coerenza, attenzione e lungimiranza. Oltre gli esclusi, invitati e assenti per protesta mi pare vada rimarcata la presenza ipocrita di chi era lì solo per seguire la moda e non subire una plateale emarginazione proprio mentre è impegnato nella campagna elettorale.
Giuseppe Maritati
Che a Palazzo d'Orleans il protocollo fosse un optional era una cosa risaputa. Se fossi in Cascio non me la prenderei. Sarà appena il caso che si ricordi Lui e tutta la casa delle cosidette libertà o PDL che a Lombardo l'hanno voluto loro ed in particolare il suo Presidente, tale Silvio Berlusconi. Che non vengano a lamentarsi oggi se non vengono invitati a cena in occasione della visita di Giorgio Napolitano. l'MPA è cosa risaputa tende a dividere il paese, se lo ricordi. Qualche anno fa c'era un certo Milazzo quell'era è finita come sappiamo. Speriamo che questa non duri molto. Per il bene di tutti.
Francesco Scorsone