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Proposta di legge dell’Mpa a Montecitorio:
“Scivolo pensionistico di 5 anni ai familiari
di anziani e disabili”

di Ignazio Panzica
20 aprile 2009 14:56
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Tutelare concretamente il ruolo centrale della famiglia in Italia. Creare un sistema nazionale di norme e di organizzazione socio-assistenziale, articolato sul territorio, mirato a supportare, sotto forma di servizio pubblico, l’assistenza ad anziani e disabili, nonché per il contrasto alle malattie altamente invalidanti, come già accade in altre sviluppate società civili europee, come la Francia e la Germania. Prevedere per i familiari che si fanno carico di assistere un disabile, continuativamente, la possibilità di attivare la figura giuridica del “lavoro usurante”, che darebbe diritto ad uno “scivolo pensionistico”, anticipato di ben cinque anni.

Così l’Mpa tenta di intercettare un'altra fetta di opinione pubblica, colpevolmente trascurata dalla imperante “politica politicante”. Mettendo le mani su una questione delicatissima: il dolore e l’amore, i problemi quotidiani e le esigenze pressanti nelle famiglie di portatori di handicap o con un anziano, a casa, non autosufficiente. Una operazione politica condotta, va dato atto all’Mpa, con il garbo dovuto, scegliendo come protagonisti dell’evento ed interlocutori finali le associazioni volontarie di settore e le pastorali diocesane socio-assistenziali della chiesa cattolica.

L’Mpa ha enucleato le sue proposte di cambiamento ed innovazione, per la creazione di un sistema socio-assistenziale nazionale pubblico a carico della fiscalità generale ed articolato in distretti territoriali, in due proposte di legge depositate a Montecitorio, firmate dai deputati catanesi Roberto Commercio e Angelo Lombardo.

L'illustrazione di queste proposte è stata affidata ad un convegno, “Le politiche familiari e di solidarietà dell’Mpa”, che ha avuto per scenario, nel week-end, la sala del Museo Diocesano di Catania.

L’iniziativa per la presentazione dello sbarco dell’Mpa nel terzo settore è stata curata dalla professoressa Margherita Ferro, vivace e capace esponente del volontariato cattolico catanese, che è riuscita a “stanare” l’attenzione di tutti gli interlocutori possibili ed immaginabili del settore: sordomuti, ciechi, down, associazioni di familiari di pazienti con malattie rare, organizzazioni a supporto delle terza età, etc. E nel mondo del “terzo settore”, la risonanza dell’evento da quelle parti, è stata quasi pari alla mole dei problemi che le famiglie vivono quotidianamente sulla loro pelle.

Spiega Margherita Ferro: ”Non ci si rende conto, comunemente, di quanto pesi il disperato senso di solitudine delle famiglie normali, nel dover coniugare gli impegni della propria vita, a cominciare dal dovere del lavoro, con il dolore privato e l’amore verso un pezzo del proprio universo sentimentale: un nonno, una sorella o un fratello, o un figlio. Persone a cui vorresti dare il giusto e di più, ma nei confronti dei quali, spesso, finisci per sentirti inadeguato, giungendo a provare solo sensi di colpa. La società e lo Stato non possono, colpevolmente, continuare a far finta di niente. Non si tratta di problemi individuali, ma di un dramma sociale che penalizza vaste fasce di cittadini, specie quelli delle classi economiche più deboli. Generando tanta ingiustizia e disperazione, in aggiunta all’ovvio dispiacere per la sofferenza di un familiare che si ama”.

Insomma, diciamo noi, un attacco deciso al deteriore costume imperante nella società para-liberista della seconda Repubblica, fondata sull’assunto: “aranci, aranci, cu l’avi si chianci”.

In Italia vi sono  un milione e 500mila anziani e oltre un milione e trecentomila disabili, realtà che, oggi, per lo più sono a carico dell’assistenza socio-sanitaria garantita dalla famiglia. Il più grande ammortizzatore sociale che opera nel nostro paese. Un'attività di servizi che pesa, in termini economici, per 12-13 miliardi di euro solo sulle spalle delle famiglie interessate. Attività ed esigenze a cui i poteri pubblici rispondono in modo frammentario e troppo spesso estemporaneo, anche nella programmazione delle dotazioni finanziarie del settore. Così, i cittadini e le famiglie si ritrovano soli nell’adempimento di un servizio sociale, l’assistenza a familiari, che è invece una priorità sociale, un segno di civiltà.

Adesso, l’iniziativa legislativa dell’Mpa punta a far fare un passo avanti all’intero sistema di norme, oggi fermo alla leggi n° 104 del 1992 ed alla n°328 del 2000, in materia di sostegno alle famiglie con familiari disabili.

Nel Ddl n°2016, la principale innovazione che vi si propone è la creazione del sistema Lesna, “Livelli essenziali di prestazioni socio-assistenziali per le persone non autosufficienti”, operante su tutto il territorio nazionale. Una struttura che, finalmente, potrà contare sull’istituzione di un “Fondo Nazionale per la non autosufficienza”, autonomo e svincolato dalle dotazioni finanziarie della Sanità, perché a carico della fiscalità generale. Le attività finanziate dal Fondo, saranno predeterminate da un relativo “Piano Nazionale” di prestazioni e servizi: dall’assistenza domiciliare integrata, ad ogni altra eventuale esigenza di sostegno personale e familiare, connessa all’evoluzione di una malattia invalidante.

Nel Ddl n° 1995, altresì, si interviene a sostegno di quei lavoratori che hanno in famiglia un soggetto disabile da assistere. La principale innovazione consiste nel riconoscimento di questa attività come una tra quelle “usuranti”. Quindi tra quelle che per diritto permettono ai lavoratori, in queste condizioni, la possibilità di andare in pensione con cinque anni di anticipo, con tutte le tutele e garanzie previdenziali del caso.

 

 

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Anonimo 22 aprile :08
L'utente ha risposto al commento anonimo del 22 aprile 2009. Visualizza »

Credo solo che sia una trovata elettorale e basta!Chi ha veramente anziani ammalati a casa può già "sfruttare" la legge 104.

In una fase in cui si discute di aumentare l'età pensionabile, viene fuori questa cosa quì. Ma chi ci casca?

 

pippo vinci

In effetti è una trovata elettorale. In Italia non esiste cultura politica ed istituzionale soprattutto tra coloro che dovrebbero diffondere le notizie. Basta andare a vedere che giacciono i parlamento altri disegni di legge analoghi ed addirittura si può scoprire che è stata pure trovata sull'argomento una intesa bipartisan (passata in commissione) uguale uguale a questa. E allora se questa legge la volete fare perchè non la fate?

Anonimo 21 aprile :24

Credo solo che sia una trovata elettorale e basta!Chi ha veramente anziani ammalati a casa può già "sfruttare" la legge 104.

In una fase in cui si discute di aumentare l'età pensionabile, viene fuori questa cosa quì. Ma chi ci casca?

 

pippo vinci

Anonimo 20 aprile :25

Ottima proposta ma perchè non approva un ddl alla Regione siciliana, dove dispone dell'autonomia statutaria. E poi dovrebbe pensare anche ai parenti affini almeno di primo grado.

 

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