Gli scippi fanno più paura dei morti sulla strada, nei cantieri nei paesi seppelliti dalle frane. Gli immigrati fanno più paura del crimine, organizzato e non. La percezione della sicurezza, per il governo, è quella di sempre, ispirata dal leghismo.
Mentre nel cuore della Padania sette operai venivano gravemente ustionati – tre di loro lottano contro la morte – a causa dell’esplosione di una bombola di acetilene, durante una conferenza stampa il Presidente del Consiglio, Berlusconi, e il Ministro dell’Interno, Maroni, illustravano le nuove norme che interessano prevalentemente gli immigrati con misure restrittive sull’espulsione, e i tifosi violenti negli stadi di calcio. Eppure la Lombardia vanta un triste record: il numero degli incidenti sul lavoro supera quello nell’intera Germania. Non c’entra nemmeno il territorio da proteggere. Allora perché? I padani, si sostiene, hanno più paura degli stranieri, perciò è a loro che bisogna pensare prima che ad ogni altro.
Ma com’è possibile tanta cecità?
Quasi seimila paesi in Italia sono a rischio geologico, più della metà delle scuole frequentate dai nostri ragazzi sono a rischio, decine di morti ogni giorno sono causati dall’imprudenza e dalle condizioni di traffico pericolosi, migliaia di morti si registrano ogni anno nei cantieri di lavoro, e l’agenda delle priorità resta quella di sempre.
I più cinici sospettano che la scelta sia dovuta unicamente al fatto che occupandosi dell’immigrazione si guadagnino consensi. I morti sull’asfalto, sui luoghi di lavoro o provocati dalle frane sono percepiti come problemi irrisolvibili, calamità naturali, scherzi del destino. E’ questa la cultura prevalente, d’accordo, ma come è maturate nella mente e nel cuore degli italiani?
Essa è frutto di un autentico lavaggio del cervello: più stranieri, più pericoli. Più stranieri più insicurezza.
Trattare il crimine degli immigrati al pari del crimine di casa nostra non è possibile? Perché mai i presidi di sicurezza presenti sul territorio per gli italiani non sono sufficienti per gli stranieri? Perché un crimine del coloured conta di più e pesa di più nell’immaginario collettivo?
Tante domande, una sola risposta: la separazione razziale del problema nasce dal bisogno di sfuggire a problemi mai affrontati radicalmente: risorse economiche, strumenti, mezzi e organici adeguati per le forze dell’ordine. E una giustizia celere, efficiente, ripulita delle burocrazie e dotata di uomini e mezzi.
Il Pacchetto sicurezza avrebbe dovuto affrontare questioni temi, che fanno tremare i polsi. Invece non è andata così. La Lega Nord detta l’agenda: dopo il federalismo fiscale, l’espulsione rapida degli immigrati e le misure per combattere i facinorosi per gli stadi. Novità che potrebbero perfino starci, se non precedessero e diventassero la questione principe del governo.
E’ davvero incredibile che gli italiani non percepiscano questa strana calendarizzazione dei rischi.