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Palazzo dei Normanni alle prese con i debiti dei gruppi
parlamentari. Scoperti i privilegiati, cioè l’acqua calda

30 ottobre 2010 20:21
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Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, ha scoperto che alcuni dipendenti dei gruppi, pieni di debiti, guadagnano troppo, quasi quanto un deputato regionale, addirittura in qualche caso 190 mila euro lordi l’anno. Così è saltato in aria ed ha promesso che ci metterà una pezza. Basta con le assunzioni, con l’eccezione di quelli in lista d’attesa, dipendenti dei gruppi, che appena possibile, quando gli stabilizzati vanno a casa per raggiunti limiti di età, potranno trovare posto. Ha rassicurato tutti, naturalmente, il presidente: metterà le cose a posto, ripianerà i debiti o, comunque, risolverà la questione in un modo o nell’altro, perché  il contesto non gli sembra commendevole.
Il monitoraggio avviato a Palazzo dei Normanni sui dipendenti dei gruppi parlamentari, provocato dal caso Udc – del quale spiegheremo più avanti il dettaglio – gli ha messo sotto gli occhi alcune sorprendenti circostanze, che alcuni dipendenti hanno stipendi stratosferici. Si è accorto anche che i presidenti dei gruppi sono “irresponsabili”, nel senso che non hanno da giustificare alcunché a nessuno di come spendono i quattrini che vengono loro concessi.


Come stanno le cose? I soldi arrivano al presidente del gruppo che distribuisce le risorse sulla base degli impegni pregressi, contrattuali o meno, e delle sue valutazioni. Teoricamente può fare ciò che gli pare. Ed è per questa ragione che gli stipendi dei 108 dipendenti – stabilizzati e a contratto – sono differenti gli uni dagli altri e c'è chi intasca un sacco di soldi. Una giungla retributiva, insomma, che è la fotografia di consuetudini non condivisibili. Palazzo dei Normanni non fa eccezione.  Ma è qui, con i soldi dei contribuenti che viene esercitata con grande fervore  questa consuetudine per il semplice motivo che questo luogo è “off”, non può essere controllato dall’esterno trattandosi della sede di un Parlamento che gode di sovranità illimitata.
Facciamo una parentesi: non è che le cose stiano davvero così, ma qualcuno, molto tempo fa, parametra l’Assemblea al Senato e da lì, hanno fatto diventare “legge” ciò che è invece una prassi. Affari loro? No, affari nostri, ma questo ormai lo sapete.
Sono arrivate sui giornali le cifre e i nomi dei “privilegiati”. Noi non li riferiamo perché sarebbe ingiusto. Sotto lo stesso tetto ci sono centinaia di professionisti che vantano redditi altrettanto consistenti se non addirittura molto più alti. Il fatto che siano dipendenti dell’Assemblea non può stabilire certo una scala di valori né determinare la qualità del contratto di lavoro. Perfino i “privilegiati” con merito o senza merito, perciò, hanno diritto di essere trattati con giustizia. Non è affatto scontato, tra l’altro, che fra i dipendenti dell’Assemblea siano più bravi dei dipendenti dei gruppi, fra i quali  ci sono uomini e donne zelanti, dotati di competenza e professionalità, magari non riconosciute. Una circostanza che non dovrebbe meravigliare perché i gruppi dovrebbero servirsi di professionisti in grado di assistere adeguatamente i deputati nella loro attività legislativa ed ispettiva. Ciò che si pretende dai dipendenti dell’Ars, insomma, si richiede anche ai dipendenti dei gruppi. Il concorso non stabilisce certo la qualità delle competenze, ma solo lo stato giuridico. Di più: le competenze selezionate nel mercato del lavoro dovrebbero essere pagate salate, se si seleziona e si pretende il meglio.
Perché mai, dunque, scandalizzarsi del fatto che si siano scoperti stipendi alti al punto da rasentare quelli dei deputati? Ce ne sono, eccome, stipendi in Parlamento, da fare invidia ai deputati, ma non si trovano fra quelli dei dipendenti dei gruppi, fatta qualche eccezione sparuta.
Non vorremmo dare la sensazione di giustificare lo sperpero, stiamo solo mettendo in chiaro che in linea di principio, la scoperta non fa una grinza, specie se è stata fatta in un luogo in cui prevale la generosità nell’elargizione degli stipendi, altrimenti si finisce con il mettere al muro e fucilare i più innocenti fra i “colpevoli”, per usare un calambour. Che senso ha mostrare turbamento per un privilegio reddituale in un luogo che ai privilegi non è affatto estraneo, tutt’altro.
Quale metro usiamo per stabilire il compenso? Il concorso o la competenza? Se un funzionario è competente ed efficiente, i deputati se ne accorgono abbastanza presto. Che sia pagato dall’Assemblea o dal gruppo parlamentare, ha modesta importanza.
La giungla retributiva fra i dipendenti dei gruppi, tuttavia, è inaccettabile, questo non ci piove, anche perché non è detto che al contratto favoloso corrisponda una competenza favolosa. Può capitare piuttosto il contrario, perché – come si sa – il metro di giudizio della politica generalmente non è affatto il merito. Sarebbe, dunque, di grande utilità, stabilire parametri, tetti minimi e massimi, giusto come avviene fuori dal Palazzo, visto che l’andazzo non è affatto edificante.
Tali parametri, però, potrebbero essere adottati a condizione che si modificassero i pilastri del Palazzo, si limitassero - per esempio - le prerogative dei presidenti dei gruppi parlamentari. Nessuna limitazione, ma l’obbligatorietà di giustificare le spese e i costi, come avviene ovunque si utilizzino soldi pubblici. Se le risorse vengono concesse per uno scopo, perché non pretendere che si riferisca e si documenti? Si tratterebbe di abbattere due pietre angolari: l’irresponsabilità e la riservatezza.
Si dovrebbe stabilire che anche a Palazzo dei Normanni coloro che utilizzano soldi pubblici ne diano conto pubblicamente.
Se fossero state adottate queste garanzie il presidente Cascio non avrebbe avuto bisogno di un incidente probatorio, la scissione di un gruppo parlamentare, per scoprire che fra i dipendenti dei gruppi c’è chi guadagna quanto un parlamentare. Lo avrebbe saputo da sempre, e con lui anche coloro che scelgono chi mandare a Palazzo dei Normanni. Sarebbe anche a conoscenza di casi, e noi con lui, di dipendenti dei gruppi che, stando a voci incontrollate, non mettono piede a Palazzo dei Normanni nemmeno sotto tortura.
La ricerca di soluzioni ai debiti dei gruppi parlamentari passa attraverso una rivoluzione copernicana. Altro che metterci una pezza.
Chi dovrebbe farla la rivoluzione copernicana? L’appannaggio di 190 mila euro l’anno non può certo scandalizzare i dirigenti di Palazzo dei Normanni che ne guadagnano il doppio. Pensate che abbiano qualche interesse, costoro, a informare, suggerire, rivoluzionare il sistema, mettendo sull’avviso chi ha la responsabilità delle decisioni?
Il sistema poggia su un delicato rapporto, che con un eufemismo potremmo definire: reciproca “considerazione” delle aspettative e dei bisogni. Guai a spostare qualcosa, tutto può precipitare come un castello di carta.
Avevamo promesso di raccontare com’è capitato che si scoprissero i redditi alti fra i 108 dipendenti dei gruppi. Manteniamo la promessa. Tutto comincia con la scissione nell’Udc. Gli scissionisti creano un nuovo gruppo parlamentare e lasciano un debito grande quanto una casa, che in parte hanno ereditato e in parte no. Sono debiti contratti a causa dei contratti dei dipendenti, che sono tanti e sono costosi.
Coloro che restano nel gruppo, estranei ai conti perché privi di responsabilità, venuti a conoscenza del fardello, ne fuggono. Come? Rifiutando l’eredità. Di fatti formano un altro gruppo, che si chiama Udc verso il Partito della Nazione, che fa capo al partito di Pier Ferdinando Casini, venuto proprio nei giorni scorsi a Palazzo dei Normanni per il “battesimo”.
Chi risponde dei debiti quando il gruppo che li ha contratti non c’è più? Secondo le norme vigenti toccherebbe a chi ha contratto il debito, risponderne, ma non è così, perché questo, a sua volta, l’ha ereditato. La filiera è lunga e le regole a Palazzo dei Normanni sono vaghe. La qualcosa non provoca generalmente alcun trauma, perché a portata di mano c’è sempre Pantalone, cioè il denaro pubblico. Basta riunire il consiglio di amministrazione che in Assemblea si chiama Consiglio o Ufficio di Presidenza, e decidere.
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Anonimo 02 novembre :02
L'utente ha risposto al commento anonimo del 02 novembre 2010. Visualizza »

Gentile ignoto (sarebbe bello che lei si firmasse con qualche nome),

ogni categoria professionale che Le ho citato, contraddistinta da un accesso difficilissimo (per concorso) e da alti stipendi, ha i suoi Pro e i suoi Contro. Quello che ho tentato di spiegarle é un "concetto", evidentemente non ci sono riuscito, peccato.

 

Sulle domande, tento qualche risposta, a condizione però che Lei poi si firmi, e poi dieci domande gliele faccio io. Va bene?;-)

 

1) All'Ars, ci sono persone che non hanno fatto concorsi. Però dalla metà degli anni '90, per tutte le categorie si é assunti SOLO per concorso (e ormai la stragrande maggioranza dei dipendenti é là per meritocrazia). Per le categorie più "alte", si tratta di uno dei concorsi più difficili d'Italia con una Commissione d'esame di altissimo profilo. Per l'accesso ai gruppi parlamentari la risposta é "no", e, speriamo, "non ancora". Comunque, nei gruppi, ci sono (anche) eccelse professionalitàm, anche se "qualcosa" dovrebbe essere fatto (come ha detto l'on. Cascio).

2) Non so quanto gudagnino tutti i dipendenti dell'ARS e dei gruppi. Comunque gli stipendi iniziali sono pubblici e pubblicati (diversamente dalla maggior parte delle categorie che Le ho citato.). Ma, come giustamente dice lei, non è questo il problema. Non vorrei ripetrere quello che ho scritto nell'ultimo post.

3) Non mi risulta che MOLTI dei dipendenti e del personale dei gruppi abbiano la licenza media. Quello che so é che, ad esempio, tra i commessi assunti durante l'ultimo concorso, ci sono avvocati (non solamente laureati in legge, ma proprio avvocati), ingegneri, laureati in lettere, giornalisti...ecc. Bravi loro che sono stati capaci di vincere il concorso.

4) Francamente non so, sicuramente non è stato assunto dopo la metà degli anni '90.

5) Se le risultano casi di irregolarità nei concorsi, faccia un esposto alla magistratura. Le posso dire che i concorsi all'Ars sono regolari. Ed è forse l'unico "posto pubblico"  in Sicilia dove l'accesso é solo meritocratico (dalla metà degli '90).

6) Mercato parallelo? Non mi risulta. Mi risulta che ogni tanto qualcuno diffonde la voce su vendite (tipo "un mio amico affitta un appartamento" o "mio fratello si vende la moto"). Non mi sembra che sia qualcosa da biasimare, é così in tutti gli uffici pubblici e privati.

7) Non mi risulta. O meglio, non so. Lei sa?

8) Sul contributo per la parte di mutuo per la prima casa (ripeto...contributo "PRIMA CASA") con il Fondo dei dipendenti, credo che si tratti di una pratica comune a molte categorie statali. Ad esempio, lei lo sa che la cassa comune dei notai, se uno di loro guadagna meno della media, interviene per aumentarne lo stipendio? Lei conosce i numerosi interventi del fondo dei giornalisti? Conosce gli interventi del Fondo dei lavoratori dell'INPS? E così via. Le posso dire che il Fondo dei dipendenti ARS fa ben poco rispetto a molti altri fondi di altri dipendenti pubblici o parastatali. Non mi risulta nessun "biennio gratuito", nella vita, tutto si paga. Non mi risulta che i dipendenti dell'ARS vadano (o normalmente possano) andare in pensione a 50 anni. Mi risulta invece che molti impiegati della Regione lo facciano normalmente (basta avere un parente che non sta tanto bene...).

 

Ora, si firmi (o almeno faccia capire per chi lavora..ma veramente), tocca a Lei e a me.

 

Il Lettore

I sindacalisti cosa dicono ,fanno finta di non vedere?

Anonimo 02 novembre :29
L'utente ha risposto al commento anonimo del 02 novembre 2010. Visualizza »

Caro "lettore", saremo tutti ignoranti ma certamente non in malafede come Lei. Non conosciamo sicuramente gli stipendi delle categorie da Lei citate ma siamo sicuri che Lei guadagnerà più di un magistrato all'apice della carriera(a proposito, data la nostra ignoranza vorremmo capire la differenza tra magistraturaa ordinaria e civile).Il riferimento era infatti a questa categoria e non ai notai, senza che mai Lei rischierà un avviso di garanzia, sarà costretto a rimanere in camera di consiglio per giorni interi o peggio ancora rischiare la vita. Lei, sig. "lettore", per guadagnare quello che ha faticosamente e meritatamente conquistato attraverso un onesto concorso, non rischierà mai nulla! Ma anzichè provocare e glissare ci piacerebbe che Lei ripondesse ad alcune domande dal momento che è così colto ed informato su tutto:

1) Le risulta che ci sono decine di dipendenti dell'Ars e dei gruppi parlamentari che non hanno mai fatto un concorso?

2) Le risulta che gli stessi, in molti casi, guadagnano più di 100 mila euro annui?

3) Le risulta che molti di questi soggetti hanno al massimo la licenza media?

4) Le risulta che addirittura qualcuno, per guadagnare le cifre di cui sopra, faceva anche il posteggiatore abusivo?

5) Le risulta che ci sono interi nuclei familiari che lavorano all'Ars e gli stessi nuclei continuano a sfornare geni nei concorsi in corso di svolgimento?

6) Le risulta che all'interno dell'Ars, a parte le sedute con il contagocce e le normali attività ad esse collegate, esiste un mercato parallelo fatto di vendita di mercanzie di ogni genere?

7) Le risulta che ci sono molti faccendieri di corte che fanno dubbi affari?

8) Le risulta che oltre al meritato stipendio adeguato alla Sua professionalità ed eccellenza, Lei ha la possibilità di pagare un mutuo ipotecario al 2 per cento fisso, godere di 40 gg di ferie annue oltre ai 3 mesi all'anno circa di inattività del parlamento, abbia un paio di bienni gratuiti ai fini pensionistici e possa andare in pensione a circa 50 anni?

Egregio "lettore", sicuramente ancorà una volta tergiverserà sulla Sua preparazione ma a noi cittadini quello che ci fa inc... è tutto il resto non il Suo stipendio in se stesso.

Queste domande, conosciute da molti attraverso la copiosa letteratura che c'è sull'Ars, purtroppo non troveranno mai risposta allo stesso modo di quelle formulate al Presidente Cascio di cui si aspetta risposta attraverso il TAR ma questo sistema, purtroppo per Lei e per pochi altri, comincia a vacillare e non oso immaginare quello che succederà quando dovrete rispondere alle masse che il Parlamento è sovrano e quindi impenetrabile!

 

Gentile ignoto (sarebbe bello che lei si firmasse con qualche nome),

ogni categoria professionale che Le ho citato, contraddistinta da un accesso difficilissimo (per concorso) e da alti stipendi, ha i suoi Pro e i suoi Contro. Quello che ho tentato di spiegarle é un "concetto", evidentemente non ci sono riuscito, peccato.

 

Sulle domande, tento qualche risposta, a condizione però che Lei poi si firmi, e poi dieci domande gliele faccio io. Va bene?;-)

 

1) All'Ars, ci sono persone che non hanno fatto concorsi. Però dalla metà degli anni '90, per tutte le categorie si é assunti SOLO per concorso (e ormai la stragrande maggioranza dei dipendenti é là per meritocrazia). Per le categorie più "alte", si tratta di uno dei concorsi più difficili d'Italia con una Commissione d'esame di altissimo profilo. Per l'accesso ai gruppi parlamentari la risposta é "no", e, speriamo, "non ancora". Comunque, nei gruppi, ci sono (anche) eccelse professionalitàm, anche se "qualcosa" dovrebbe essere fatto (come ha detto l'on. Cascio).

2) Non so quanto gudagnino tutti i dipendenti dell'ARS e dei gruppi. Comunque gli stipendi iniziali sono pubblici e pubblicati (diversamente dalla maggior parte delle categorie che Le ho citato.). Ma, come giustamente dice lei, non è questo il problema. Non vorrei ripetrere quello che ho scritto nell'ultimo post.

3) Non mi risulta che MOLTI dei dipendenti e del personale dei gruppi abbiano la licenza media. Quello che so é che, ad esempio, tra i commessi assunti durante l'ultimo concorso, ci sono avvocati (non solamente laureati in legge, ma proprio avvocati), ingegneri, laureati in lettere, giornalisti...ecc. Bravi loro che sono stati capaci di vincere il concorso.

4) Francamente non so, sicuramente non è stato assunto dopo la metà degli anni '90.

5) Se le risultano casi di irregolarità nei concorsi, faccia un esposto alla magistratura. Le posso dire che i concorsi all'Ars sono regolari. Ed è forse l'unico "posto pubblico"  in Sicilia dove l'accesso é solo meritocratico (dalla metà degli '90).

6) Mercato parallelo? Non mi risulta. Mi risulta che ogni tanto qualcuno diffonde la voce su vendite (tipo "un mio amico affitta un appartamento" o "mio fratello si vende la moto"). Non mi sembra che sia qualcosa da biasimare, é così in tutti gli uffici pubblici e privati.

7) Non mi risulta. O meglio, non so. Lei sa?

8) Sul contributo per la parte di mutuo per la prima casa (ripeto...contributo "PRIMA CASA") con il Fondo dei dipendenti, credo che si tratti di una pratica comune a molte categorie statali. Ad esempio, lei lo sa che la cassa comune dei notai, se uno di loro guadagna meno della media, interviene per aumentarne lo stipendio? Lei conosce i numerosi interventi del fondo dei giornalisti? Conosce gli interventi del Fondo dei lavoratori dell'INPS? E così via. Le posso dire che il Fondo dei dipendenti ARS fa ben poco rispetto a molti altri fondi di altri dipendenti pubblici o parastatali. Non mi risulta nessun "biennio gratuito", nella vita, tutto si paga. Non mi risulta che i dipendenti dell'ARS vadano (o normalmente possano) andare in pensione a 50 anni. Mi risulta invece che molti impiegati della Regione lo facciano normalmente (basta avere un parente che non sta tanto bene...).

 

Ora, si firmi (o almeno faccia capire per chi lavora..ma veramente), tocca a Lei e a me.

 

Il Lettore

Anonimo 01 novembre :38
L'utente ha risposto al commento anonimo del 01 novembre 2010. Visualizza »

Il dipendente dell'ARS che ha definito "leccapiedi ignoranti" e poi, ancora "parassiti ignoranti", i dipendenti dei gruppi parlamentari, dimostra, nell'esprimere queste valutazioni, di essere lui l'ASCARO per antonomasia.

...che nostalgia della rivoluzione francese e di quella capacità di giustiziare i prepotenti, i ladri, i furbi privilegiati!!!

Anonimo 31 ottobre :03

Se fossimo in democrazia, e quindi tutti fossimo uguali di fronte alla legge, non vi sarebbero questi stipendi, nè in tempi di benessere men che meno in un periodo di disastro economico.

 

Mi viene il voltastomaco al pensiero che io elemosino 530 euro al mese, precaria da 10 anni, e mio marito chimico si è visto sbattere la porta in faccia, insieme ad altri 20 colleghi, dal Governo regionale.

Per pagare il mutuo della casa il 30 dicembre...aspettimo la Provvidenza, ormai crediamo solo in Cristo!

 

Mai più andare a votare.

 

 

Anonimo 31 ottobre :38

 caro direttore...la sua visione è molto provinciale e mossa da un astio che mi sfugge..Vorrebbe ridurre lo stipendio ai dipendenti ars, ma non ai dipendenti dei gruppi , perchè l'ars, a differenza del senato, non produce nulla??....ma su quali indici di produttività si basa?....lei sa che nel 2010 camera e senato con i loro 2 mila e passa dipendenti hanno prodotto 10 leggi?...meno della metà di quelle licenziate dall'ars nello stesso periodo..nessuno però, lì, ha pensato di ridurre gli stipendi per questo!! ma io non credo che la produttività di un parlamento si valuti dal numero di leggi sfornate...non userei criteri industriali per valutare l'efficienza di un parlamento...!! e poi non sarà colpa dei deputati, piuttosto che dei dipendenti, se il parlamento non produce? La verità è che ad offendere le migliaia di giovani che con sacrificio studiano e si preparano a concorsi sempre meno frequenti e sempre più difficili sono i soldi rubati da chi ha il solo merito di avere leccato i piedi del padrone giusto, non certo i soldi (anche tanti) guadagnati da chi ha vinto un regolare e difficilissimo  concorso, sia esso quello di camera, senato, notaio, magistratura o, le piaccia o no, ars!!...se poi a vincere, in alcuni casi, è il figlio o il nipote di qualche politico o alto burocrate (studiano anche loro forse.. o no?), non credo che proponga di impedire a queste persone di partecipare ai concorsi....

Anonimo 31 ottobre :28
L'utente ha risposto al commento anonimo del 31 ottobre 2010. Visualizza »

Dispiace che nei commenti al mio post ci siano gravi inesattezze, frutto del non sapere le cose (non la chiamo ignoranza, per non offendere nessuno).

 

Nella pubblica amministrazione, così comme nel privato, ci sono sostanziali differenze negli stipendi.

Ho citato notariato, magistratura, autorità indipendenti e diplomazia.

Lei sa quanto guadagna mediamente un notaio, dopo aver superato un concorso difficilissimo? Non lo sa? Mi dispiace per Lei.

Lei sa quanto guadagna un magistrato? No? Ci aggiunga le indennità di carica, le indennità di rischio (antimafia, sedi disagiate..ecc) e si faccia un conto. Non lo sa? Mi dispiace per lei.

Lei sa quanto guadagna  un diplomatico? Non nei due anni in cui sta in Italia, ma neglio 8 anni in cui sta all'estero (la cui somma delle indennità fa impallidire il funzionario parlamentare più pagato del Senato). Non lo sa? Mi dispiace per lei.

Lei sa quanto guadagnano i funzionari delle autorità indipendenti? Non lo sa? Mi dispiace per lei.

E di altre cariche statali (o parastatali...o limitate dallo Stato) pagate allo stesso modo (o di più, o molto di più) di quelle dei funzionari parlamentari dell'ARS ce ne sono altre. Ma lasciamo stare.

 

Questo per dire che le differenze, anche sostanziali, negli stipendi della pubblica amministrazione ci sono, ed è giusto che sia così. Così come ci sono nel privato (là parliamo di differenze di stipendi moltiplicati per centinaia di volte...non di unità o, in pochissimi casi, di una o due decine). Ed è giusto che sia così. L'importante é che TUTTI i cittadini abbiano la possibilità di accedervi, se lo vogliono, se ne hanno le possibilità (anche economiche), se ne sono capaci. Uguaglianza delle opportunità, non delle condizioni. RIPETO: uguaglianza delle opportunità, non delle condizioni.

Difficile da accettare? Non credo, in ogni caso c'è sempre la Corea del Nord, o Cuba...

 

La discriminante più importante negli stipendi, e più GIUSTA, é quella della difficoltà del concorso di accesso (secondariamente dell'autorevolezza del ruolo, della difficoltà...ecc). Così come nel privato, la discriminante più importante, e più GIUSTA, é quella delle esperienze passate.

 

La battaglia, di questa o di altre testate informative, deve essere quella di smascherare indennità per le persone senza alcuna competenza, e/o senza alcuna selezione meritocratica e/o senza alcun titolo di studio.

 

Il lettore 

Caro "lettore", saremo tutti ignoranti ma certamente non in malafede come Lei. Non conosciamo sicuramente gli stipendi delle categorie da Lei citate ma siamo sicuri che Lei guadagnerà più di un magistrato all'apice della carriera(a proposito, data la nostra ignoranza vorremmo capire la differenza tra magistraturaa ordinaria e civile).Il riferimento era infatti a questa categoria e non ai notai, senza che mai Lei rischierà un avviso di garanzia, sarà costretto a rimanere in camera di consiglio per giorni interi o peggio ancora rischiare la vita. Lei, sig. "lettore", per guadagnare quello che ha faticosamente e meritatamente conquistato attraverso un onesto concorso, non rischierà mai nulla! Ma anzichè provocare e glissare ci piacerebbe che Lei ripondesse ad alcune domande dal momento che è così colto ed informato su tutto:

1) Le risulta che ci sono decine di dipendenti dell'Ars e dei gruppi parlamentari che non hanno mai fatto un concorso?

2) Le risulta che gli stessi, in molti casi, guadagnano più di 100 mila euro annui?

3) Le risulta che molti di questi soggetti hanno al massimo la licenza media?

4) Le risulta che addirittura qualcuno, per guadagnare le cifre di cui sopra, faceva anche il posteggiatore abusivo?

5) Le risulta che ci sono interi nuclei familiari che lavorano all'Ars e gli stessi nuclei continuano a sfornare geni nei concorsi in corso di svolgimento?

6) Le risulta che all'interno dell'Ars, a parte le sedute con il contagocce e le normali attività ad esse collegate, esiste un mercato parallelo fatto di vendita di mercanzie di ogni genere?

7) Le risulta che ci sono molti faccendieri di corte che fanno dubbi affari?

8) Le risulta che oltre al meritato stipendio adeguato alla Sua professionalità ed eccellenza, Lei ha la possibilità di pagare un mutuo ipotecario al 2 per cento fisso, godere di 40 gg di ferie annue oltre ai 3 mesi all'anno circa di inattività del parlamento, abbia un paio di bienni gratuiti ai fini pensionistici e possa andare in pensione a circa 50 anni?

Egregio "lettore", sicuramente ancorà una volta tergiverserà sulla Sua preparazione ma a noi cittadini quello che ci fa inc... è tutto il resto non il Suo stipendio in se stesso.

Queste domande, conosciute da molti attraverso la copiosa letteratura che c'è sull'Ars, purtroppo non troveranno mai risposta allo stesso modo di quelle formulate al Presidente Cascio di cui si aspetta risposta attraverso il TAR ma questo sistema, purtroppo per Lei e per pochi altri, comincia a vacillare e non oso immaginare quello che succederà quando dovrete rispondere alle masse che il Parlamento è sovrano e quindi impenetrabile!

 

Anonimo 31 ottobre :31
L'utente ha risposto al commento anonimo del 31 ottobre 2010. Visualizza »

scusi direttore, per lei ogni scusa è buona per andare contro i dipendenti dell'ARS, ma il suo tentativo di assimilarli ai dipendenti dei gruppi parlamentari è maldestro: addirittura arriva a negare che il concorso serva a selezionare i più meritevoli, cosa che è un'ovvietà (a meno di concorsi truccati, ma per quello ci sono i TAR e le Procure). Ciò è naturale e chiunque mastichi diritto amministrativo lo capisce ( per questo si celebrano, affidandosi alla competenza dei professori universitari;nelle amministrazioni più qualificate almeno è così: camera, senato, banca d'italia, magistratura, avvocatura dello stato, notai etc, assumono tutti per concorso). Invece secondo lei, che fa finta di ignorare tutto questo, il concorso non influisce sulle competenze, ma sul titolo giuridico: ma che vuol dire??...vuole equiparare i leccapiedi ignoranti assunti per chiamata diretta per fedeltà politica nei gruppi..ai dipendenti assunti con regolare (fino a prova contraria!!) concorso?...capisco che in Sicilia è diffusa l'allergia allo studio ed alla fatica, ma teorizzare l'equivalenza tra chi si rompe la schiena a studiare per superare un concorso ( qualunque esso sia) e chi invece prende 190 mila euro non avendo neanche un pezzo di laurea mi sembra troppo. e allora la competenza, secondo lei, chi la decide se non le commissioni d'esame composte da esperti? i politici? il suo barbiere o chi altro? Perchè allora un operaio della Gesip 800 euro al mese e un dipendente di gruppo ARS ( che come lui non ha mai superato alcuna selezione) 190 mila euro? sono entrambi dei parassiti ignoranti....!! scusi direttore, ma lei un concorso, non dico vincerlo, ma ha mai partecipato?...provi, non abbia pura di misurarsi con la concorrenza...o le piace vincere facile scegliendo il politico giusto da servire in attesa di ricompensa??

Il dipendente dell'ARS che ha definito "leccapiedi ignoranti" e poi, ancora "parassiti ignoranti", i dipendenti dei gruppi parlamentari, dimostra, nell'esprimere queste valutazioni, di essere lui l'ASCARO per antonomasia.

Anonimo 31 ottobre :46

Dispiace che nei commenti al mio post ci siano gravi inesattezze, frutto del non sapere le cose (non la chiamo ignoranza, per non offendere nessuno).

 

Nella pubblica amministrazione, così comme nel privato, ci sono sostanziali differenze negli stipendi.

Ho citato notariato, magistratura, autorità indipendenti e diplomazia.

Lei sa quanto guadagna mediamente un notaio, dopo aver superato un concorso difficilissimo? Non lo sa? Mi dispiace per Lei.

Lei sa quanto guadagna un magistrato? No? Ci aggiunga le indennità di carica, le indennità di rischio (antimafia, sedi disagiate..ecc) e si faccia un conto. Non lo sa? Mi dispiace per lei.

Lei sa quanto guadagna  un diplomatico? Non nei due anni in cui sta in Italia, ma neglio 8 anni in cui sta all'estero (la cui somma delle indennità fa impallidire il funzionario parlamentare più pagato del Senato). Non lo sa? Mi dispiace per lei.

Lei sa quanto guadagnano i funzionari delle autorità indipendenti? Non lo sa? Mi dispiace per lei.

E di altre cariche statali (o parastatali...o limitate dallo Stato) pagate allo stesso modo (o di più, o molto di più) di quelle dei funzionari parlamentari dell'ARS ce ne sono altre. Ma lasciamo stare.

 

Questo per dire che le differenze, anche sostanziali, negli stipendi della pubblica amministrazione ci sono, ed è giusto che sia così. Così come ci sono nel privato (là parliamo di differenze di stipendi moltiplicati per centinaia di volte...non di unità o, in pochissimi casi, di una o due decine). Ed è giusto che sia così. L'importante é che TUTTI i cittadini abbiano la possibilità di accedervi, se lo vogliono, se ne hanno le possibilità (anche economiche), se ne sono capaci. Uguaglianza delle opportunità, non delle condizioni. RIPETO: uguaglianza delle opportunità, non delle condizioni.

Difficile da accettare? Non credo, in ogni caso c'è sempre la Corea del Nord, o Cuba...

 

La discriminante più importante negli stipendi, e più GIUSTA, é quella della difficoltà del concorso di accesso (secondariamente dell'autorevolezza del ruolo, della difficoltà...ecc). Così come nel privato, la discriminante più importante, e più GIUSTA, é quella delle esperienze passate.

 

La battaglia, di questa o di altre testate informative, deve essere quella di smascherare indennità per le persone senza alcuna competenza, e/o senza alcuna selezione meritocratica e/o senza alcun titolo di studio.

 

Il lettore 

Anonimo 31 ottobre :22

 Una vergogna in più tra le migliaia di vergogne di cui è piena l'Italia nel suo insieme. E nelle vergognose condizioni del Paese certo la Sicilia primeggia! 

Anonimo 31 ottobre :15

All'egregio giornalista che ha scrittoi l'articolo:

Non capisco il problema a pubblicare i nomi..... ma non siete per la trasparenza massima? oppure tra i nomi c'è qualche suo amico?

Saluti un lettore un pò maligno........

 

Anonimo 31 ottobre :25
L'utente ha risposto al commento anonimo del 31 ottobre 2010. Visualizza »

Condivido in pieno quello che ha scritto l'autore del primo commento. Questo articolo lascia sbigottiti. Il concorso non sarebbe una discriminante tra i vari livelli di reddito della pubblica amministrazione????? E invece lo sarebbe la vicinanza al politico di turno che infarcisce gli uffici di gabinetto dei suoi amici..oaps, scusate, collaboratori? Ma che fa babbiamo???

 

C'è gente che ha fatto sacrifici immensi per fare studiare i figli, ci sono persone che hanno vissuto anni e anni nella povertà per prepararsi ai concorsi, che non sono andati la domenica alle scampagnagte, che hanno visto poco il mare durante l'estate, e ora si viene a dire che non può essere "la discriminante" per i vari stipendi? Ma scherziamo?? Tutti questi sacrifici (economici e personali) per avere lo stesso stipendio dell'LSU, del "chiamato" dal politico?

 

In Italia, ogni laureato, sa che i concorsi più difficili (quelli per cui bisogna studiare un bel pò di anni solo per sedersi e capire i titoli) sono: magistratura (ordinaria, civile e corte dei conti), notariato, avvocatura dello stato. diplomazia, autorità indipendenti, funzionari parlamentari (Camera, Senato e Assemblea regionale). E lei, autore dell'articolo, associa i vincitori di uno dei concorsi più difficili d'Italia a persone che sono state assunte per chiamata diretta del politico di turno???

 

No, non ci credo, non può essere vero.

 

Il lettore.

Le solite provocazioni de "il lettore" per antonomasia. Capiamo che ogni qualvolta si parla di dipendenti, Ella si sente tirato in ballo, ma Le assicuro che, malgrado la Sua alta professionalità ed eccellenza, il Suo stipendio e quello dei suoi colleghi non è assimilabile a nessuna delle categorie citate per produttività ed emolumenti. Ritengo che questa testata, di cui il direttore è un profondo conoscitore, dovrebbe pubblicare l'intero elenco del personale e allora capiremmo tante cose, capiremmo che malgrado le eccellenze, le mancate scampagnate e gite al mare, la povertà  degli anni pregressi al punto da dovere ricorrere a Biagio Conte, Il nostro amico "lettore" avrà avuto ed avrà qualche santo in paradiso e che il suo concorso o la sua progressione di carriera sono dovuti a qualche amicizia o parentela esattamente come i suoi colleghi dei gruppi.

Anonimo 31 ottobre :13
L'utente ha risposto al commento anonimo del 31 ottobre 2010. Visualizza »

scusi direttore, per lei ogni scusa è buona per andare contro i dipendenti dell'ARS, ma il suo tentativo di assimilarli ai dipendenti dei gruppi parlamentari è maldestro: addirittura arriva a negare che il concorso serva a selezionare i più meritevoli, cosa che è un'ovvietà (a meno di concorsi truccati, ma per quello ci sono i TAR e le Procure). Ciò è naturale e chiunque mastichi diritto amministrativo lo capisce ( per questo si celebrano, affidandosi alla competenza dei professori universitari;nelle amministrazioni più qualificate almeno è così: camera, senato, banca d'italia, magistratura, avvocatura dello stato, notai etc, assumono tutti per concorso). Invece secondo lei, che fa finta di ignorare tutto questo, il concorso non influisce sulle competenze, ma sul titolo giuridico: ma che vuol dire??...vuole equiparare i leccapiedi ignoranti assunti per chiamata diretta per fedeltà politica nei gruppi..ai dipendenti assunti con regolare (fino a prova contraria!!) concorso?...capisco che in Sicilia è diffusa l'allergia allo studio ed alla fatica, ma teorizzare l'equivalenza tra chi si rompe la schiena a studiare per superare un concorso ( qualunque esso sia) e chi invece prende 190 mila euro non avendo neanche un pezzo di laurea mi sembra troppo. e allora la competenza, secondo lei, chi la decide se non le commissioni d'esame composte da esperti? i politici? il suo barbiere o chi altro? Perchè allora un operaio della Gesip 800 euro al mese e un dipendente di gruppo ARS ( che come lui non ha mai superato alcuna selezione) 190 mila euro? sono entrambi dei parassiti ignoranti....!! scusi direttore, ma lei un concorso, non dico vincerlo, ma ha mai partecipato?...provi, non abbia pura di misurarsi con la concorrenza...o le piace vincere facile scegliendo il politico giusto da servire in attesa di ricompensa??

Egregio lettore, non mettiamo in dubbio la famigerata professionalità dei dipendenti Ars, che sono legittimati da un concorso regolare, ma questo non significa che nell'organico, chissà come, vi sono numerosi figli, amici e "ruffiani"  di politici ed alti burocrati, ma potrà obiettare che anche loro hanno diritto di lavorare. Il punto è che, anche se hanno vinto un concorso difficile, non è ammissibile che guadagnino cifre da capogiro, molto di più di quei professionisti citati nel suo intervento che svolgono i concorsi regolari  (banca d'italia, magistratura), in nome di un parmetro che equipara i il carrozzone ARS al Senato della Repubblica. Questo per molteplici motivi: il primo è che il nostro famoso parlamento non produce nulla, il secondo è che la nostra regione è tra le più povere della comunità europea ed ogni giorno ci sono tante vertenze lavorative da dovere affrontare. Ma poi caro lettore dimentica un particolare non di poco conto, tra i 300 e passa dipendenti dell'Ars ce ne sono tanti che non hanno un "pezzo di laurea" e guadagnano più dei 190 mila euro dei colleghi dei gruppi, ci riferiamo ad una  parte degli assistenti parlamentari (infatti il primo concorso per questa categoria è stato bandito sul finire degli anni 90) assunti per chiamata diretta o con qualche stratagemma studiato ad arte da vecchi consigli di presidenza, alcuni dei quali venivano da professioni più umili ed in qualche caso avevano in tasca la licenza elementare. Quella dei gruppi è dunque una vergogna assimilabile a quella dei dipendenti Ars, con la differenza che almeno i dipendenti devono timbrare un cartellino e raggiungere un determinato numero di ore a settimana, anche se poi molte di queste ore vengono utilizzate per agorà, bar e facebook, mentre i colleghi dei gruppi li possiamo trovare comodamente seduti nei tavolini dei bar delle varie provincie siciliane o in giro per Palermo a tutte le ore del giorno tanto il loro datore di lavoro è il capogruppo amico loro che non gli muoverà mai un appunto. Un ultimo suggerimento, dal momento che nessuno può mettere il naso in parlamento a causa della sua sovranità, Presidente Cascio Le suggerirei di fare in un'ala del palazzo un casinò, perchè è da decenni che se ne discute senza mai trovare una soluzione, e in un'altra una succursale delle discoteche palermitane, tanto frequentate dai numerosi inquilini del Palazzo (siano essi politici, dipendenti o facenti parte dei gruppi). Sarebbe un buon inizio di una campagna elettorale che probabilmente presto la vedrà protagonista come candidato a Governatore della Sicilia!!!!

Anonimo 31 ottobre :42

Condivido in pieno quello che ha scritto l'autore del primo commento. Questo articolo lascia sbigottiti. Il concorso non sarebbe una discriminante tra i vari livelli di reddito della pubblica amministrazione????? E invece lo sarebbe la vicinanza al politico di turno che infarcisce gli uffici di gabinetto dei suoi amici..oaps, scusate, collaboratori? Ma che fa babbiamo???

 

C'è gente che ha fatto sacrifici immensi per fare studiare i figli, ci sono persone che hanno vissuto anni e anni nella povertà per prepararsi ai concorsi, che non sono andati la domenica alle scampagnagte, che hanno visto poco il mare durante l'estate, e ora si viene a dire che non può essere "la discriminante" per i vari stipendi? Ma scherziamo?? Tutti questi sacrifici (economici e personali) per avere lo stesso stipendio dell'LSU, del "chiamato" dal politico?

 

In Italia, ogni laureato, sa che i concorsi più difficili (quelli per cui bisogna studiare un bel pò di anni solo per sedersi e capire i titoli) sono: magistratura (ordinaria, civile e corte dei conti), notariato, avvocatura dello stato. diplomazia, autorità indipendenti, funzionari parlamentari (Camera, Senato e Assemblea regionale). E lei, autore dell'articolo, associa i vincitori di uno dei concorsi più difficili d'Italia a persone che sono state assunte per chiamata diretta del politico di turno???

 

No, non ci credo, non può essere vero.

 

Il lettore.

Anonimo 31 ottobre :57

 Un lungo articolo,un eccessivo argomentare su un dato di fatto.

Il tutto si puo' ridurre in poche parole.La prima e' vergogna,la seconda e' schifo.la terza e' associazione a delinquere dedita a dilapidare i nostri soldi.

In altri termini consentiamo di essere (s)governati da una vera e proprio cricca.

E mentre la stragrande di noi durante la notte viene assalita dall'insonnia per la mancanza o l'insufficienza di reddito,i componenti della cricca politica e burocratica siciliana se la ridono come quei due miserabili durante la notte del terremoto a L'Aquila.

ariete49

 

Anonimo 31 ottobre :11

Perché oltre a raccontare le situazioni di privilegio non raccontate anche quelle di lavoro nero e sfruttamento che esistono proprio intorno all'ARS ed ai suoi gruppi parlamentari?

Chi scrive ha svolto, con vari inquadramenti mai regolari, circa 7 anni di attività come "portaborse", spicciafacende, anonimo scriba di interrogazioni parlamentari pagato fra i 600 e gli 800 euro al mese, mai con un contratto regolare. Ho lavorato quanto ed anche più di percepiva 10 volte tanto perché ha potuto beneficiare, fortuna sua, di una bella "stabilizzazione", cui non sono mai potuto rientrare anche proprio perché non avevo un regolare contratto da fare valere (o qualche padrino in consiglio di presidenza...).

Oggi scrivo con la serenità di chi svolge un'altra attività (ma sono costretto a rimanere anonimo mio malgrado)  ma vi posso assicurare che vi sono ancora casi simili ai miei, di gente davvero in gamba e pagata anche 500 euro al mese per lavorare a tempo pieno.

Caro Direttore Parlagreco, che ho avuto il piacere di conoscere proprio a Palazzo dei Normanni, lei che conosce quella realtà limacciosa, ci provi lei a mettere un po' di luce. Non le sarà difficile scoprire che, quanto ho scritto, corrisponde drammaticamente a verità!

Anonimo 30 ottobre :06

scusi direttore, per lei ogni scusa è buona per andare contro i dipendenti dell'ARS, ma il suo tentativo di assimilarli ai dipendenti dei gruppi parlamentari è maldestro: addirittura arriva a negare che il concorso serva a selezionare i più meritevoli, cosa che è un'ovvietà (a meno di concorsi truccati, ma per quello ci sono i TAR e le Procure). Ciò è naturale e chiunque mastichi diritto amministrativo lo capisce ( per questo si celebrano, affidandosi alla competenza dei professori universitari;nelle amministrazioni più qualificate almeno è così: camera, senato, banca d'italia, magistratura, avvocatura dello stato, notai etc, assumono tutti per concorso). Invece secondo lei, che fa finta di ignorare tutto questo, il concorso non influisce sulle competenze, ma sul titolo giuridico: ma che vuol dire??...vuole equiparare i leccapiedi ignoranti assunti per chiamata diretta per fedeltà politica nei gruppi..ai dipendenti assunti con regolare (fino a prova contraria!!) concorso?...capisco che in Sicilia è diffusa l'allergia allo studio ed alla fatica, ma teorizzare l'equivalenza tra chi si rompe la schiena a studiare per superare un concorso ( qualunque esso sia) e chi invece prende 190 mila euro non avendo neanche un pezzo di laurea mi sembra troppo. e allora la competenza, secondo lei, chi la decide se non le commissioni d'esame composte da esperti? i politici? il suo barbiere o chi altro? Perchè allora un operaio della Gesip 800 euro al mese e un dipendente di gruppo ARS ( che come lui non ha mai superato alcuna selezione) 190 mila euro? sono entrambi dei parassiti ignoranti....!! scusi direttore, ma lei un concorso, non dico vincerlo, ma ha mai partecipato?...provi, non abbia pura di misurarsi con la concorrenza...o le piace vincere facile scegliendo il politico giusto da servire in attesa di ricompensa??

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