Salvatore La Rosa, segretario provinciale dei Comunisti italiani, ha espresso solidarietà ai 18 lavoratori precari licenziati a Catania e annuncia la partecipazione del partito al sit-in di protesta in programma lunedì 4 gennaio in piazza Università.
«Mentre stampa ed economisti di regime – si legge in una nota di La Rosa - si affannano a raccontarci la favola della ripresa, a Catania la verità è che il potere che si accanisce
sempre sui più deboli ed è rappresentata dal licenziamento di 18 precari della facoltà di Lettere. Qyesti lavoratori non sono che le ulteriori vittime dell’orribile legge 30, regalo del secondo governo Berlusconi ai padroni, che ha precarizzato la vita stessa e cancellato il futuro di milioni di giovani italiani».“Inqualificabili”, secondo il segretario del Pdci catanese, le motivazioni addotte dal preside di Facoltà che si fa scudo dietro i tagli all’università dell’altrettanto “inqualificabile ministro Gelmini” mandando a casa soltanto i lavoratori meno tutelati e malgrado una delibera di facoltà ne sancisse l’indispensabilità.
La Rosa fa notare anche il silenzio su questa vicenda da parte della “cosiddetta opposizione: quel Pd, di cui il preside Iachello è esponente, sempre più vicino ai padroni e forse troppo impegnato a non alterare equilibri interni” e sottolinea infine come questi licenziamenti avranno ripercussioni non soltanto sui lavoratori che li hanno subiti ma sugli utenti della facoltà, che usufruiranno di servizi dimezzati. «D’altra parte – prosegue la nota – l’obiettivo della destra è proprio questo: annientare la cultura e rendere sudditi i cittadini».
Il segretario del Pdci catanese si augura quindi che lunedì al sit-in di protesta partecipino non soltanto i diretti interessati, ma «gli studenti penalizzati dalla riduzione del servizio, i lavoratori e i docenti universitari il cui posto non è stato toccato e i cittadini catanesi: per fermare il degrado culturale, politico e morale della nostra città».