Mafia, le rivelazioni del pentito Nino Giuffrè. "Dopo il tramonto della Dc
Cosa Nostra ha cercato nuovi referenti: Forza Italia e Dell'Utri"

07 ottobre 2009 16:15
Leggi i commenti 3   Inserisci un tuo commento

Le strategie da attuare e i rapporti con la politica, all'indomani della "liquefazione" post tangentopoli, della Dc, e del Psi, che poneva la "necessita" di trovare nuovi interlocutori, tra cui, a suo dire, Forza Italia e Marcello Dell'Utri. Ma anche le presunte "sbirritudini", ovvero i sospetti di doppio gioco con le forze dell'ordine, che avrebbero caratterizzato l'ex primula rossa di Cosa Nostra Bernardo Provenzano.

 

Questi i punti principali della lunga deposizione fatta da Nino Giuffré, collaboratore di giustizia dal 2002 e a suo dire ex collaboratore principale del boss Bernardo Provenzano. Un giorno intero di esame davanti ai giudici del tribunale di Palermo, in trasferta a Roma nell'aula bunker del carcere di Rebibbia proprio per sentire 'Nino Manuzza'. Il processo vede accusati di aver favorito Cosa Nostra il prefetto Mario Mori (ex comandante del Ros ed ex direttore del Sisde) e il colonnello Mauro Obinu (ex comandante di Reparto del Ros); i fatti, quelli del presunto favoreggiamento alla mafia nell'ambito dell'inchiesta per il mancato arresto, nel 1995 a Mezzojuso (Palermo), di Provenzano.

 

Di Cosa nostra, Giuffré ha parlato a 360 gradi, rispondendo alle domande dei pm Nino Di Matteo e Antonio Ingroia. Una versione che si è soffermata su punti ritenuti di grande interesse. Il primo è quello politico. Dopo l'arresto di Vito Ciancimino "la Dc e il Psi - ha detto Giuffré - si avviarono al tramonto e in Cosa Nostra si decise che un nuovo soggetto politico andava appoggiato: era Forza Italia. Sui politici di riferimento, per come ho appreso da Provenzano, Greco e Aglieri, si parlava di Marcello Dell'Utri". Lo scopo dell'interessamento politico della mafia, a detta del pentito, era "la continuazione di una trattativa con lo Stato, oggetto di una missione che era stata data tempo prima a Vito Ciancimino.

 

Lui era nelle mani di Provenzano; lo possiamo includere tra coloro che hanno consigliato Provenzano per quanto riguarda la politica, ma anche coautore della metamorfosi di Cosa nostra con l'abbandono della strategia stragista". Quale la 'missione' di Ciancimino?: "Trattare con le istituzioni per risolvere i nostri problemi, che erano, tra l'altro, i sequestri dei beni, i collaboratori di giustizia, il carcere duro, gli ergastoli. Provenzano disse che in 10 anni i problemi di Cosa nostra si sarebbero appianati". Secondo 'passaggio' della testimonianza di Giuffré è stata la figura di Provenzano e, in qualche misura, anche di Totò Riina, ovvero di due schieramenti e strategie diverse.

 

Obiettivo puntato su un dubbio che riguardava proprio Provenzano: "Si parlò di 'sbirritudine' - ha detto Giuffré - ascoltai discorsi relativi a rapporti tra Provenzano e i carabinieri. Era una voce insistente. Quando poi ci fu il periodo dei grandi arresti e solo Provenzano rimase fuori, ho sospettato anche io di lui. Mentre non ho mai sentito fare discorsi di 'sbirritudine' su Bagarella. Che Riina, poi, fosse confidente, no; anzi, dicevano che lui aveva persone nelle forze dell'ordine che gli passavano notizie". Sulla diversità dei capi di Cosa Nostra, Giuffré ha detto che "si manifestava in una diversa strategia: da una mafia molto appariscente così come aveva voluto Riina, a una mafia senza rumore, sommersa, che era quella di Provenzano".

 

Nino Giuffré ritornerà domani in aula per il controesame dei difensori di Mori e Obinu, gli avvocati Piero Milio ed Enzo Musco. A conclusione della giornata, i pm hanno chiesto ai giudici di citare come testimoni per la prossima udienza Luciano Violante e Giovanni Ciancimino, figlio di Vito. Il primo per riferire, tra l'altro, sui rapporti Mori-Vito Ciancimino; il secondo, tra l'altro, per riferire quanto a sua conoscenza sui rapporti tra il padre ed esponenti delle istituzioni dopo la strage di Capaci. Il tribunale si è riservato di decidere sulle richieste dei Pm.

© Riproduzione riservata
Fonte: ansa
Segnala ad un amico
Anonimo 08 ottobre :17
L'utente ha risposto al commento anonimo del 08 ottobre 2009. Visualizza »

Illazioni della sinistra subpoliticamafiosa ante catto-comunista, chiaro no?

 

Si notizie vecchie, niente di nuovo, ma guai a dimenticarsene, come vorrebbe qualcuno a cui risultano ancora oggi scomode le inchieste sulle stragi..Io non dimentico, mai.

Vuoi vedere che Falcone e Borsellino si sono fatti saltare in aria da soli per avvalorare le loro tesi??

http://www.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y

Anonimo 07 ottobre :46

notizie vecchie. già parecchi altri pentiti riferiscoo di contatti

Anonimo 07 ottobre :59

Illazioni della sinistra subpoliticamafiosa ante catto-comunista, chiaro no?

 

Ricerca Articoli

Ricerca AvanzataI più letti

ItalianNews
Le Notizie di SiciliaInformazioni sul tuo sito
ItalianNews
Altre notizie
i.c.one italian wines