“Sulla fuorviante cortina fumogena alzata dal grillino Giancarlo Cancelleri sulla nomina di Patrizia Monterosso a direttore generale della Fondazione ‘Federico II’, il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciche’, ha preferito non replicare all’ennesimo polverone sollevato dall’esponente del M5s”. E’ quanto si legge in una nota. Ambienti vicini a Micciche’, hanno fatto notare che “il presidente dell’Ars, che e’ anche presidente della Fondazione ‘Federico II’, non ha bisogno di concordare con alcuno una nomina che e’ di sua esclusiva competenza. Ma essendo stata la dottoressa Monterosso dipendente della Regione fino allo scorso 2 gennaio, per correttezza istituzionale ha anticipato al presidente Musumeci che, quindi, era informato, la volonta’ di avvalersi dell’esperienza dell’ex segretario generale della Regione, per il rilancio della ‘Federico II'”.
Fin qui il comunicato, impeccabile, della Presidenza dell’Ars. Miccichè non replica alle accuse del suo Vice, Cancelleri, con l’intenzione, presumibilmente, di non dargli corda e non farsi trascinare in una polemica personale sulla nomina di patrizi Monterosso. Ma lo fa attraverso un vecchio espediente, assegnando agli “ambienti vicini” la responsabilità di ricordare che la nomina è di sua esclusiva competenza. La qualcosa dovrebbe essere nota, invero, specialmente ai componenti del direttivo della Fondazione, che sono anche, membri del consiglio di presidenza dell’Ars.
Un tempo l’espediente funzionava, perché sopravviveva una specie di galateo istituzionale, che obbligava, in qualche misura, il titolare di una poltrona importante a non esporsi in prima persona. Ma ora non ha più senso. Nel caso specifico, inoltre, la questione che resta in sospeso è la motivazione della nomina, indubbiamente di competenza del Presidente dell’Ars. Se essa venisse illustrata, e non dovrebbero ,mancare gli argomenti, la questione potrebbe chiudersi, o comunque si aprirebbe un confronto su elementi concreti.
E qui il galateo non c’entra, è semplice rispetto dei cittadini elettori, cui viene chiesta la partecipazione, solo il giorno delle urne, senza offrire le informazioni che servono per giudicare l’attività parlamentare.
(ITALPRESS)